Materie prime: oro torna sopra 1.200 $, il trend ribassista ha le ore contate?

Nella seduta conclusiva della settimana l’oro prova a sfruttare la debolezza del dollaro e si riporta in area 1.200 dollari l’oncia. “Il metallo prezioso appare ancora inserito in un trend ribassista, ma negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un primo significativo tentativo di ripresa”, ha commentato Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades (nella foto in pagina).

Prezzo spot dell’oro, grafico settimanale. Fonte: Bloomberg

Infatti dopo sei settimane consecutive di ribassi (e nove nelle ultime dieci), l’oro sembra aver ritrovato brillantezza, “in concomitanza con il recupero dell’euro nei confronti del dollaro, allontanandosi dai minimi di periodo a 1.160$”, fa notare De Casa.

Carlo Alberto De Casa, chief analyst del broker londinese ActivTrades

La conferma del movimento sopra la soglia psicologica dei 1.200 dollari aprirebbe spazio per ulteriori recuperi, con un primo target in area 1.230/1.235$. “Questo movimento permetterebbe al prezzo del metallo giallo di scaricare gli indicatori, che erano ormai ampiamente in Ipervenduto dopo le discese delle ultime settimane”, ha spiegato l’analista, aggiungendo che vede anche la possibilità di una fase laterale delle quotazioni “nel caso in cui il rimbalzo dovesse arenarsi in area 1.200$. In questo caso il primo supporto appare collocato in area 1.180 dollari l’oncia. Una violazione di questi valori invece aprirebbe spazio per altre discese verso i 1.160$ ed - eventualmente – verso i minimi di fine 2016 in area 1.130$”.

Va inoltre sottolineato come la discesa dell’oro nelle ultime settimane sia stata decisamente più dolce nella sua quotazione in euro per via dell’effetto cambio. De Casa lega questo fatto al rafforzamento della banconota verde, “vista dagli operatori come bene rifugio in questa fase”.