FED (minute): giusto rinviare il rialzo dei tassi. Euro/Dollaro sopra 1,13

Ieri sera sono stati pubblicate le minute della Federal Reserve, dalle quali si evince un tono molto “dovish” sulle strategie di politica monetaria negli Stati Uniti. L’istituto di Washington ha fatto sapere di essere preoccupata per il rallentamento economico della Cina, ma anche per l’andamento del dollaro. La valuta a stelle e strisce viene considerata attualmente troppo forte e quindi un pericolo per le esportazioni made in Usa. I verbali sono relativi all’ultimo meeting del FOMC, il braccio operativo della FED, tenutosi il 16 e 17 settembre scorso.

Durante questa riunione la FED ha deciso di rimandare ancora l’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, confermandoli al minimo storico nel range 0-0,25%. Il costo del denaro non viene ormai alzato da metà 2006. L’istituto guidato dalla chaiwoman Janet Yellen ha fatto intendere che al momento è giusto rimandare la stretta sui tassi Usa. Ciò che sorprende di più nei verbali pubblicati ieri sera è il riferimento costante alla forza del dollaro americano, che i trader si sono affrettati a vendere soprattutto contro le monete emergenti.

Sul forex il tasso di cambio Euro/Dollaro si è spinto fino a 1,1327, per poi ripiegare poco sotto 1,13. I toni particolarmente “dovish” delle minute della FED potrebbero favorire nuovi cali del biglietto verde, ipotizzando che il rialzo dei tassi negli Usa non avverrà prima del 2016 (secondo Goldman Sachs bisognerà attendere addirittura il 2017). Appare quindi possibile un ritorno in area 1,1450, resistenza chiave che finora ha sempre respinto le veleità di ascesa dei Tori sul cambio EUR/USD. La debolezza del dollaro sta favorendo la risalita delle commodity, in particolare oro e petrolio: quest’ultimo ha superato con decisione la soglia psicologica dei 50$ al barile.