Cambio euro-dollaro poco mosso dopo i dati sull’occupazione USA

Il cambio euro-dollaro (EURUSD) sembra stare ignorando i segnali contrastanti provenienti dai dati sull’occupazione degli Stati Uniti ad agosto.

Euro-dollaro: gli effetti dopo i Non farm payrolls
Subito la pubblicazione dei Non farm payrolls di agosto, oltre che del tasso di disoccupazione e del salario orario medio, il cambio euro-dollaro ha toccato un minimo a 1.11 non riuscendo a bucare il supporto, rimbalzando in alto di una ventina di pips.

Sul cambio euro-dollaro, il dollaro USA non sta mostrando molta forza sulla scia dei dati sull’occupazione USA, probabilmente a causa dei segnali contrastanti emersi dalle varie componenti pubblicate sul Calendario Economico aggiornato in tempo reale.

Infatti, nonostante il tasso di disoccupazione sia sceso inaspettatamente al 5.1%, i Non Farm payrolls, ovvero il numero dei nuovi posti aggiunti all’economia non nel settore agricolo, sono aumentati di sole 173.000 unità, contro il rialzo previsto di 220.000 unità.

Storicamente, il dato di agosto sull’occupazione manca di molto le aspettative sul mercato, per poi essere rivisto al rialzo il mese successivo.

Euro-dollaro post-NFP: livelli tecnici
Al momento in cui si scrive, il cambio euro dollaro è in rialzo dello 0.07% a quota 1.1135 , dopo aver perso circa lo 0.18% immediatamente dopo il rilascio dei dati, andando a toccare il livello a 1.1100.

Il supporto più vicino è a quota 1.1106, seguito da 1.1057 (minimo del 12 agosto) e da 1.1017 (minimo del 20 agosto) e ancora dal livello psicologico a 1.1000.

Sul fronte rialzista, la rottura di quota 1.1294 (massimo del 2 settembre) potrebbe portare sul cambio euro-dollaro un nuovo target a 1.1320, verso quota 1.1333 (massimo del primo settembre).