Il prezzo del gelato (e non solo) sta per schizzare alle stelle. Il motivo

Il prezzo del gelato, così come quello di numerosi altri prodotti, potrebbe presto salire e a farne le spese saranno ancora una volta i consumatori.

In realtà a salire non sarà il prezzo del gelato in generale, ma i rincari riguarderanno esclusivamente la vaniglia che viene utilizzata non solo nel mercato alimentare (nel cioccolato, nelle torte e anche nei drink) ma anche ad esempio in quello cosmetico.

Il motivo dei rincari? Un terribile ciclone che si è abbattuto sul Madagascar, principale produttore mondiale di vaniglia. Le piantagioni, che per loro fortuna non sono state distrutte, hanno comunque subito ingenti danni lo scorso marzo e la produzione ha dovuto fronteggiare un’improvvisa battuta d’arresto.

Come la più elementare legge economica ci insegna, più un bene scarseggia più il suo prezzo inizia ad aumentare nel momento in cui esso diventa una “merce rara”.

Il processo ha già iniziato il suo corso: i prezzi della vaniglia sono decuplicati e, come ha riportato una recente indagine del Financial Times, molti produttori sono stati costretti ad eliminarla dai loro menù.

(Andamento del prezzo della vaniglia. Fonti: Financial Times & Eurovanille)

Stiamo parlando di circa 600 dollari al chilo che sono andati a scaricarsi, ancora una volta, sui portafogli dei consumatori. A Londra, ad esempio, la nota catena di gelateria Oddono ha eliminato la vaniglia dal menù per far fronte ai prezzi eccessivi.

Anche la Nestlé è stata costretta ad alzare del 2,5% i prezzi del Mövenpick, famoso gelato svizzero, a causa della volatilità del costo dei suoi ingredienti.

Come in tutti i casi, però, anche nella crisi della vaniglia c’è stato un rovescio della medaglia. La scarsità del bene ha consentito agli abitanti del Madagascar di guadagnare più del solito e dunque di permettersi beni ulteriori tramite le vendite a prezzo maggiorato.