Piazza Affari chiude in rosso aspettando la BCE. Mercati in balìa dei Non Farm Payrolls USA. Prezzi petrolio ai minimi dal 2021

Laura Naka Antonelli

16 Dicembre 2025 - 18:05

In attesa verdetto tassi BCE, Piazza Affari e borse europee ostaggi del report occupazionale USA pubblicato nella giornata di oggi.

Piazza Affari chiude in rosso aspettando la BCE. Mercati in balìa dei Non Farm Payrolls USA. Prezzi petrolio ai minimi dal 2021

Piazza Affari e borse europee ostaggio delle imminenti decisioni sui tassi, le ultime del 2025, da parte delle due banche centrali BCE e Bank of England, ma non solo.

Alla fine della giornata di contrattazioni di oggi, il Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso in ribasso dello 0,29%, a quota 43.990,48 punti.

Piazza Affari chiude in rosso, countdown ad annuncio tassi BCE. Oggi i Non Farm Payrolls e al tonfo del petrolio

Titoli migliori sono stati Moncler, FinecoBank, Brunello Cucinelli, Mediobanca. Maglia nera invece Leonardo (-3,90%). Giù tra le azioni peggiori anche Tenaris (-1,87%), STM -1,85%, Hera -1,78%.

Tra le altre borse europee, il Cac della borsa di Parigi ha ceduto lo 0,23%, a 8.106,16 punti; il Ftse di Londra ha lasciato sul terreno lo 0,68%, a 9.684,79, il Dax della borsa di Francoforte ha perso lo 0,59%, a 24.087,33. Lo Stoxx 600, indice di riferimento dell’azionario europeo, ha concluso la sessione in ribasso dello 0,41%, a 580,15 punti.

Oggi a dettare legge sono stati anche i report occupazionali USA di ottobre e novembre, ovvero i cosiddetti Non Farm Payrolls (NFP), che monitorano il trend dei nuovi posti di lavoro creati, o persi, negli Stati Uniti.

I dati sono market mover cruciali per l’intero azionario globale, in quanto capaci di dare anticipazioni sulla possibile direzione dei tassi sui fed funds USA. Direzione che, nel 2026, sarà dettata non solo dall’attuale presidente della Fed Jerome Powell ma, a partire dalla scadenza del suo mandato prevista per il mese di maggio, anche dal suo successore.

A tal proposito, il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha riferito che l’annuncio di chi sarà il nuovo timoniere della Banca centrale USA da parte del presidente Donald Trump arriverà agli inizi di gennaio.

Bessent ha detto anche di prevedere un sensibile calo del tasso di inflazione USA nel primo semestre del 2026.

Tra gli altri fattori che si sono messi in evidenza nella sessione di oggi, il tonfo dei prezzi del petrolio, sulla scia delle aspettative su un possibile accordo che scriva la parola fine alla guerra tra la Russia e l’Ucraina.

Quest’ultimo elemento ha innescato una nuova tornata di sell anche sui titoli del settore della difesa. Tutto, mentre l’area euro in particolare attende l’ultimo annuncio sui tassi del 2025 che porterà la firma della BCE. Attesa anche per il verdetto sui tassi che, sempre dopodomani, giovedì 18 dicembre, arriverà dalla Bank of England.

Contrariamente alla BCE orientata a confermare i tassi euro (occhio tra l’altro alle anticipazioni snocciolate dalla stessa Christine Lagarde), la banca centrale del Regno Unito dovrebbe ridurre il Bank Rate UK di 25 punti base, portando i tassi al 3,75%.

Da lì in poi, probabilmente la Bank of England procederà con cautela, dato che il tasso di interesse rientrerà nel suo intervallo neutrale “piuttosto ampio” incluso tra il 2% e il 4%. Il mercato si aspetta almeno un ulteriore taglio nel 2026, oltre a quello previsto per la giornata di giovedì.

La scorsa settimana, protagonista è stata la Fed, Banca centrale americana, che ha tagliato i tassi sui fed funds per la terza volta consecutiva.

La diretta di Piazza Affari e dei mercati di Money.it

Money.it ha seguito in diretta la giornata di contrattazioni di oggi, martedì 16 dicembre 2025.

Piazza Affari vira in rosso, Ftse Mib chiude in ribasso dello 0,12%

L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha terminato la giornata di contrattazioni in ribasso dello 0,29%, a quota 43.990,48 punti.

Petrolio in caduta libera, WTI buca quota $55 al barile e capitola al minimo da inizi 2021

Occhio ai prezzi del petrolio, in particolare al WTI scambiato sul Nymex di New York, che è sceso oggi al di sotto della soglia di $55 al barile, scivolando al livello più basso dagli inizi del 2021.

Due i motivi principali: una situazione di eccesso di offerta, dunque di surplus, e la possibilità di un accordo che ponga fine alla guerra tra la Russia e l’Ucraina.

Questi due fattori hanno fatto cadere i prezzi del WTI a $54,98 al barile, livello minimo dal 3 febbraio, 2021.

Ora le quotazioni riducono le perdite scivolando del 2,9% circa, a quota $55,19 al barile. Male anche il Brent, che perde il 2,76% a $58,89 al barile.

Wall Street debole dopo numeri mercato lavoro USA. Scommesse tassi Fed non cambiano

Wall Street ha dato il via alla giornata di contrattazioni dopo la pubblicazione del report occupazionale USA, o meglio dei report occupazionali USA di ottobre e novembre, diffusi in ritardo a causa della paralisi delle attività governative provocata dallo shutdown.

Il Dow Jones ha aperto in progresso di appena 30 punti (+0,06%), a quota 48.444,23 punti, lo S&P 500 arretra dello 0,12%, a 6.809,96 punti, mentre il Nasdaq perde lo 0,20% a 23.012,562 punti.

La diffusione dei NFP, pur confermando l’erosione del mercato del lavoro degli Stati Uniti, non ha apportato modifiche alle scommesse dei trader su quanto farà la Fed di Jerome Powell nella prossima riunione di gennaio 2026.

Le attese rimangono di una probabilità pari ad appena il 24%, come ieri, di un taglio dei tassi sui fed funds dopo l’ultima riduzione annunciata la scorsa settimana.

A Piazza Affari l’indice Ftse Mib continua a segnare un lieve rialzo (+0,19%), facendo meglio degli altri listini europei. La borsa di Londra cede lo 0,65%, Francoforte arretra dello 0,52%, Parigi perde lo 0,17%. Lo Stoxx 600, indice di riferimento dell’azionario europeo, flette dello 0,26%.

La reazione dei futures USA a Wall Street dopo dati chiave Non Farm Payrolls

Incertezza a Wall Street dopo la pubblicazione dei numeri relativi ai Non Farm Payrolls di ottobre e di novembre. I futures sul Dow Jones sono piatti (-0,01%), mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,12% e lo 0,25%.

Pubblicati anche NFP di ottobre, crollo di 105.000

A essere stati resi noti oggi non sono stati solo i NFP di novembre, ma anche quelli di ottobre, la cui pubblicazione è stata posticipata in modo significativo a causa degli effetti dello shutdown più lungo della storia USA, che ha impedito la diffusione di diversi dati macro cruciali, tra cui i report sull’occupazione americana.

Dal Non Farm Payrolls di ottobre, è emerso che, nel mese, e a seguito della crescita sorprendente dei nuovi posti di lavoro avvenuta a settembre, pari a +119.000 unità, il numero delle buste paga è crollato di ben 105.000 unità.

Il mese di ottobre si conferma dunque il terzo in sei mesi in cui la crescita netta delle buste paga è stata negativa, a conferma dell’indebolimento del mercato del lavoro USA.

Il BLS (Bureau of Labor Statistics) che ha pubblicato i NFP ha annunciato inoltre di avere rivisto al ribasso la crescita delle buste paga relative al mese di agosto di 22.000 unità.

Non Farm Payrolls +64.000 a novembre, tasso disoccupazione USA al 4,6%

Nel mese di novembre i NFP (Non Farm Payrolls) hanno segnato una crescita di 64.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione al 4,6%, salito rispetto al 4,4% precedente e più alto rispetto al 4,4% atteso dagli economisti.

I NFP di novembre si sono confermati migliori delle previsioni del consensus di un rialzo delle buste paga pari a +50.000 unità.

I salari medi orari, parametro per monitorare il trend dell’inflazione USA, sono saliti su base mensile meno delle attese, segnando un rialzo dello 0,1%, rispetto al +0,3% stimato. Su base annua, i salari sono aumentati del 3,5%, al di sotto del +3,6% previsto. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,5%, in lieve rialzo rispetto al 62,4% precedente.

Wall Street, futures con i piedi di piombo in attesa NFP. A Piazza Affari svettano azioni TIM-Telecom Italia

In attesa della pubblicazione dei Non Farm Payrolls USA, i futures sul Dow Jones sono ingessati, segnando una variazione pari ad appena -0,02%. In lieve ribasso i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq, che arretrano rispettivamente dello 0,06% e dello 0,12%.

Un report occupazionale USA peggiore delle attese indicherebbe una ulteriore erosione del mercato del lavoro degli Stati Uniti, portando i mercati a scommettere su più tagli dei tassi da parte della Fed di Powell. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un rialzo dello 0,25%, a quota 44.227,29. Il titolo in cima al listino è ora quello di TIM-Telecom Italia, che segna un progresso del 2,5% circa.

Countdown Non Farm Payrolls, occhio a rendimenti Treasury e a petrolio e oro con scommesse pace Russia-Ucraina

Focus sui Titoli di Stato USA, ovvero sui Treasury che, in attesa del market mover cruciale relativo al report occupazionale USA scendono di 1 punto base, al 4,17%.

In evidenza oggi anche il trend dei prezzi del petrolio, sotto pressione sulla scia delle scommesse dei mercati sul raggiungimento di un accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Il contratto WTI scambiato a New York arretra dell’1,6%, a quota $55,91 al barile, mentre il Brent cede l’1,47% a $59,67.

Oggi è sotto pressione anche l’oro, con i futures sul metallo giallo con scadenza a febbraio 2026 che scendono dello 0,30% circa, a $4.322,30 l’oncia.

Rendimenti BTP al 3,55%, ora come gli OAT francesi. Spread BTP-Bund a 70 punti base

Sul mercato dei Titoli di Stato dell’area euro, i rendimenti dei BTP a 10 anni salgono di 2 punti base, al 3,55%, mentre i rendimenti degli OAT francesi scendono di 1 punto base, tornando allo stesso livello dei rendimenti italiani (3,55%). I rendimenti dei Bund tedeschi sono fermi al 2,85%. Di conseguenza lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia a 70 punti base.

In rialzo di 3 pb i rendimenti dei Titoli di Stato UK (Gilt), al 4,52%, mentre i rendimenti dei Bonos spagnoli segnano un calo di 1 punto base, al 3,29%.

Rimangono inferiori ai rendimenti dei BTP e degli OAT francesi i rendimenti dei Titoli di Stato della Grecia, in flessione oggi di 1 punto base, al 3,43%.

Dollaro USA sotto pressione in attesa market mover Non Farm Payrolls

Sul mercato del forex, in attesa della pubblicazione del dato USA relativo alla crescita delle buste paga negli Stati Uniti nel mese di novembre (NFP-Non Farm Payrolls), il dollaro segna una performance negativa. Il consensus degli analisti prevede una crescita di nuovi posti di lavoro pari a +50.000 unità, a fronte di un tasso di disoccupazione al 4,4%.

L’euro-dollaro EUR-USD sale dello 0,12%, a quota $1,1767.

Il dollaro-yen USD-JPY cede lo 0,32%, a quota JPY 154,70.

Il biglietto verde perde terreno anche nei confronti della sterlina UK, con il cambio sterlina-dollaro, GBP-USD in crescita dello 0,42%, a quota $1,3429. Nei confronti del franco svizzero, il dollaro segna un calo dello 0,16%, con il rapporto USD-CHF a quota 0,7946.

In attesa del BCE, la preview firmata da PIMCO

In attesa del BCE Day, ormai alle porte, Konstantin Veit, gestore di portafoglio di PIMCO, ha pubblicato le proprie previsioni sull’esito dell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Banca centrale europea:

“Nella sua prossima riunione di giovedì, prevediamo che la BCE manterrà invariato il tasso di deposito al 2% per la quarta volta consecutiva. Questo livello è ampiamente considerato come il punto medio di un intervallo di politica neutrale nell’area dell’euro dalla maggioranza dei membri del Consiglio direttivo. L’inflazione rimane vicina all’obiettivo e la crescita è resiliente, a sostegno della scelta di mantenere inalterata la politica monetaria. I membri del Consiglio direttivo concordano ampiamente sul fatto che i rischi per le prospettive di inflazione a medio termine siano equilibrati, sebbene le opinioni divergano sulle implicazioni della politica monetaria a breve termine. Mentre alcuni membri vedono rischi al rialzo nel medio termine, altri sottolineano i rischi al ribasso per i prossimi due anni, lasciando il Consiglio direttivo diviso tra coloro che dichiarano concluso il ciclo di tagli e coloro che sono aperti a ulteriori tagli”.

Il gestore di PIMCO ha concluso la preview affermando di ritenere che la BCE “darà priorità al mantenimento dello spazio di manovra convenzionale e trascurerà le modeste deviazioni dall’obiettivo, piuttosto che procedere al fine-tuning della politica monetaria” e che, di conseguenza, “ nel nostro scenario di base, riteniamo che i tassi di riferimento rimarranno invariati nel prossimo futuro”.

Ftse Mib riduce i guadagni, le azioni migliori e peggiori. Banche contrastate, ancora bene MPS

Alla metà circa della giornata di contrattazioni, l’indice Ftse Mib di Piazza Affari riduce i guadagni, riportando un rialzo pari a +0,15%, a quota 44.182,69 punti.

Maglia nera dell’indice benchmark della borsa di Milano è Leonardo, che scivola del 5% circa, scontando i presunti progressi nelle trattative tra i leader europei e gli Stati Uniti di Donald Trump per porre fine alla guerra tra la Russia e l’Ucraina. Giù, sulla scia delle vendite che hanno continuato ad attaccare le azioni AI a Wall Street, anche STM, tra i titoli peggiori insieme a Lottomatica Group e Saipem.

La maglia rosa del Ftse Mib viene indossata invece oggi da Diasorin, penalizzata ieri da un forte downgrade.

Tra i titoli migliori del listino, in evidenza Amplifon, Mediobanca e Stellantis.

Solide anche le azioni delle banche italiane, come MPS, mentre si avvicina la data clou, che avanza di oltre l’1% così come UniCredit.

Deboli invece i titoli di Intesa SanPaolo, lievemente negative sono le azioni Banco BPM, mentre BPER e la Banca Popolare di Sondrio accusano ribassi superiori a -0,50%.

Tasso inflazione Italia rivisto al ribasso all’1,1% a novembre, minimo da gennaio

L’Istat ha reso noto di avere rivisto al ribasso il dato relativo all’inflazione dell’Italia di novembre dal +1,2% inizialmente reso noto a una crescita pari a +1,1%, il livello più basso registrato da gennaio.

Così l’Istituto nazionale di Statistica:

“Sulla dinamica dell’indice generale incidono gli effetti dovuti al rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,1% da +1,9%), degli Energetici regolamentati (-3,2% da -0,5%) e di alcune tipologie di servizi, in particolare i trasporti (+0,9% da +2,0%), solo parzialmente compensato dall’attenuarsi della flessione di quelli degli Energetici non regolamentati (-4,3% da -4,9%)”.

L’Istat ha reso noto anche che si è ridotto il tasso di crescita su base annua dei prezzi del carrello della spesa (+1,5% da +2,1%), mentre l’inflazione di fondo si è attestata a novembre al +1,7% (da +1,9% precedente). Su base mensile, la variazione dell’inflazione headline è stata pari a un calo dello 0,2%.

Azioni Leonardo KO, affondano di quasi -5%. Ftse Mib migliore in Europa

Prosegue a Piazza Affari il tonfo delle azioni Leonardo, che paga i venti di pace affondando di quasi il 5%, a quota 45,94 euro, e che si confermano le peggiori dell’indice Ftse Mib. Ftse Mib che ora accelera al rialzo, segnando un progresso dello 0,48%, a quota 44.330 punti. La borsa di Milano si conferma la migliore piazza europea. Il CAC della borsa di Parigi azzera nel frattempo le perdite, mentre il Dax della borsa di Francoforte cede lo 0,40% circa. Il Ftse della borsa di Londra perde lo 0,19%, mentre lo Stoxx 600 è poco mosso, riducendo i cali e segnando un ribasso pari a -0,07%.

Wall Street futures S&P 500, Nasdaq, Dow Jones in calo dopo sessione negativa

Occhio al trend dei futures sui principali indici azionari USA, che puntano con decisione verso il basso in attesa della pubblicazione del rapporto sui NFP, ovvero del report occupazionale degli Stati Uniti.

I futures sullo S&P 500 arretrano dello 0,48%, mentre i futures sul Nasdaq Composite e sul Dow Jones perdono rispettivamente lo 0,72% e lo 0,26%.

Ieri lo S&P 500 ha chiuso la sessione in calo dello 0,16% a 6.816,51 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average ha ceduto 41,49 punti o -0,09%, a 48.416,56. A sottoperformare è stato il Nasdaq Composite, in flessione dello 0,59% a 23.057,41 punti.

Tra le borse europee prevale il segno meno, borsa Francoforte -0,50%

Tra le principali borse europee, in calo l’indice Dax della borsa di Francoforte, che cede mezzo punto percentuale. Debole il Cac 40 della borsa di Parigi, che arretra dello 0,18%, mentre il Ftse 100 è praticamente piatto, con una variazione pari a -0,01%. L’indice benchmark dell’azionario europeo Stoxx 600 cede lo 0,16%.

Piazza Affari incerta, Ftse Mib vira in territorio positivo

Dopo un avvio in lieve ribasso, il Ftse Mib di Piazza Affari agguanta il territorio positivo, riportando un rialzo pari ad appena lo 0,10%, a quota 44.160,79 punti.

Titoli migliori sono UniCredit, in rialzo dell’1,5%, Buzzi, Moncler e, ancora, Monte dei Paschi di Siena. Titoli peggiori sono invece Leonardo, che scivola di oltre il 3%, StMicroelectronics, Prysmian, Nexi.

Osservate speciali, come in tutto il 2025, si confermano le azioni delle banche italiane, che oggi continuano a marciare al rialzo, a dispetto degli avvertimenti lanciati dalla BCE nella giornata di ieri, sugli effetti della maggiore tassazione imposta dalla manovra di Meloni sul comparto.

Piazza Affari avvia la sessione in territorio negativo

L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha aperto la sessione di oggi in calo dello 0,16%, a quota 44.065,56 punti.

Borsa Tokyo chiude in calo dell’1,56%. Fa peggio anche oggi la borsa di Seoul

Chiusura negativa per l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, che ha terminato la giornata di contrattazioni in calo dell’1,56%, a quota 49.383,29 punti.

Male anche il resto delle borse asiatiche, con la borsa di Sidney in ribasso dello 0,42%, l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong in flessione dell’1,7% circa e la borsa di Shanghai giù dell’1,11% circa.

Di nuovo, così come ieri, a fare peggio è l’indice benchmark della borsa di Seoul, ovvero il Kospi, che cede più del 2%, trascinato al ribasso dai titoli del settore hi-tech. E’ la prima volta in quasi due settimane che il Kospi buca la soglia psicologica di 4.000 punti. Pesa sui mercati la chiusura negativa di Wall Street.

Iscriviti a Money.it