Alert BCE, Lagarde ha appena lanciato segnale rialzo tassi? La frase che avrà fatto infuriare Macron

Laura Naka Antonelli

10 Dicembre 2025 - 16:57

Nel Fed Day Christine Lagarde ha dato una importante anticipazione su cosa accadrà nella prossima riunione della BCE. Rimettendo anche in riga la Francia di Macron.

Alert BCE, Lagarde ha appena lanciato segnale rialzo tassi? La frase che avrà fatto infuriare Macron

È il giorno della Fed oggi, mercoledì 10 dicembre 2025 ma, a quanto pare, anche la presidente della BCE Christine Lagarde ha deciso di salire sul palcoscenico dei mercati, anticipando addirittura quanto potrebbe accadere nell’ultima riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo dell’istituzione dell’anno.

Se oggi è infatti il Fed Day, la prossima settimana arriverà il BCE Day, ovvero il grande giorno in cui anche la Banca centrale europea annuncerà l’ultima decisione sui tassi, in questo caso dell’area euro, del 2025.

Occhio alla data clou da cerchiare in rosso sul calendario, ormai imminente.

Riunione BCE alle porte, la grande anticipazione data da Lagarde su PIL euro

Così come farà la Federal Reserve di Jerome Powell tra qualche ora, anche la BCE diramerà - oltre al comunicato relativo al verdetto sui tassi - le previsioni sulla crescita del PIL e dell’inflazione dell’Eurozona, degli anni a venire.

Ed evidentemente Lagarde ha deciso di dare già oggi un’anticipazione, e anche molto importante affermando, nel corso di un evento organizzato dal Financial Times, che l’economia dell’Eurozona sta bene. Così bene che la prossima settimana la BCE potrebbe rivedere di nuovo al rialzo il proprio outlook sull’espansione del prodotto interno lordo del blocco.

Una buona notizia? Certamente, per i fondamentali economici dell’area se si considera che, in attesa dello schiaffo dei dazi di Donald Trump, non erano stati pochi gli esperti che avevano lanciato alert vari sul rischio di un processo di disinflazione che avrebbe potuto sfociare addirittura in una deflazione nell’area euro.

E invece l’economia, ha fatto notare un’orgogliosa Lagarde, sta dimostrando di essere resiliente alle tensioni commerciali, tanto che il PIL del blocco sta crescendo a un ritmo vicino al suo potenziale di crescita.

Nelle nostre ultime previsioni, abbiamo rivisto al rialzo le nostre proiezioni ”, ha ricordato Lagarde nel corso dell’evento organizzato dall’FT, aggiungendo che “ il mio sospetto è che potremmo farlo di nuovo a dicembre ”. Tutto grazie, ha spiegato, agli indicatori che misurano il sentiment, anche delle aziende manifatturiere, e ai dati sull’occupazione.

Peccato, per le colombe dell’Eurozona, che un rafforzamento del PIL di per sé prelude a una accelerazione anche dell’inflazione, e dunque a un maggior rischio di un rialzo dei tassi di interesse, in un contesto in cui sembra che l’Eurotower sembra aver scritto da un po’ la parola fine al processo di allentamento di politica monetaria iniziato più di un anno fa, il 6 giugno del 2024.

Lagarde ha ripetuto anche il suo mantra, ovvero che la politica monetaria della BCE si trova in “una buona posizione”: frase che ha portato gli investitori da un bel po’ di tempo a ritenere che la Banca centrale non taglierà più i tassi di interesse, ribadendo lo status quo per la terza volta consecutiva nell’ultima riunione del Consiglio direttivo della prossima settimana.

Non per niente i mercati ritengono che la probabilità di un taglio dei tassi nel prossimo BCE Day del 18 dicembre sia pari a zero, scommettendo su un nulla di fatto guardando anche alle riunioni successive della banca centrale.

D’altronde, l’inflazione ha oscillato attorno al 2% per tutto l’anno 2025 all’interno dell’area euro.

La frase di Lagarde avrà dunque spaventato ulteriormente le colombe, dopo le dichiarazioni favorevoli alla prospettiva di un rialzo dei tassi che sono state proferite dall’esponente super falco della BCE Isabel Schnabel.

E già nel corso del 2025, non sono mancati gli interrogativi sulla possibilità che la Banca centrale tornasse a rialzare i tassi.

Tassi BCE, Lagarde rimette in riga Macron. La frase sul QE-Quantitative easing

Lagarde oggi si è messa in luce anche per avere rimesso in riga la Francia di Emmanuel Macron governata dal primo ministro Sébastien Lecornu, che sicuramente non vive un momento d’oro, tutt’altro, in quanto stremata dai continui episodi di caos istituzionale.

Gli episodi sono stati talmente tanti da portare lo spread Italia-Francia a 10 anni prima ad azzerarsi e poi a diventare anche negativo, sebbene in misura lieve.

Detto questo, va sottolineato come il PIL della Francia stia facendo meglio di quello dell’Italia.

In questo contesto la presidente della BCE Christine Lagarde ha risposto per le rime alle richieste di Macron, che ha invocato una politica monetaria che sostenga in modo più significativo la crescita del PIL.

Lagarde ha però così sottolineato: “Se abbassassi i tassi di interesse portandoli al fondo, se lanciassi un massiccio Quantitative easing...cambierei le barriere di cui stavo parlando?” (barriere interne all’Europa che ostacolano la circolazione di beni e di capitali nell’area) .

Tagliare i tassi, ha ricordato Lagarde al presidente francese Emmanuel Macron, “faciliterebbe la circolazione dei beni e l’erogazione dei servizi tra gli stati membri? No, non lo farebbe ”, ha tagliato corto la numero uno della Banca centrale europea.

In una recente intervista rilasciata a Les Echos, Macron ha auspicato una BCE più proattiva sul fronte della crescita dell’economia dell’Eurozona, puntando il dito contro la fine dei bazooka monetari Quantitative-easing e PEPP o anche QE pandemico, che sono stati soppiantati dal QT-Quantitative Tightening.

Il presidente francese ha sottolineato che la scelta dell’Eurotower di non reinvestire più il capitale dei Titoli di Stato a scadenza rischia di esercitare una pressione rialzista sui tassi di interesse di lungo termine, di rallentare dunque l’economia e di rafforzare l’euro. In quest’ultimo caso, rinfocolando dunque la minaccia di una disinflazione nell’area euro.

Ma Lagarde, anche stavolta, non ha battuto ciglio.

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