Le novità per le imprese nel 2020

Rosaria Imparato

30 Dicembre 2019 - 15:19

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Tassa sulla plastica, sugar e web tax, prorogati incentivi come il bonus Sud, obbligo di scontrino elettronico per i forfettari e stretta sui reati tributari: queste ed altre le novità per le imprese introdotte dalla Legge di Bilancio 2020 e dal Decreto Fiscale.

Le novità per le imprese nel 2020

Sono tante le novità previste nel 2020 per imprese e professionisti, effetto delle misure previste dalla Legge di Bilancio e dal Decreto Fiscale.

Tutte e due le leggi, infatti, introducono cambiamenti in materia fiscale e lavorativa per le partite IVA.

Il 2020 sarà ricco di nuove misure a cui piccole e medie dovranno adeguarsi a partire dal 1° gennaio, nuove tasse da pagare ma anche bonus e incentivi di cui approfittare.

Tra le nuove tasse del 2020 per le imprese ci sono senza dubbio la plastic e sugar tax e la web tax.

Il meccanismo del super e iperammortamento è stato sostituito da un credito d’imposta per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020.

Il bonus Sud è stato confermato e il credito d’imposta per le piccole e medie imprese per le fiere di settore è stato prorogato anche per il 2020.

La Manovra, infine, ha confermato requisiti e i limiti del regime forfettario, con la fatturazione elettronica facoltativa e lo scontrino elettronico obbligatorio per tutti dal prossimo 1° gennaio.

La legge di conversione del Decreto Fiscale, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 24 dicembre 2019 e in vigore dal giorno di Natale, ha imposto una stretta sui reati tributari commessi da imprese e società.

Inoltre, sempre dal Decreto Fiscale, è stata introdotta una novità riguardante il regime fiscale dei dividendi alle società semplici: segue la natura giuridica dei soci stessi variando a seconda che si tratti di persone fisiche, titolari di reddito d’impresa e soggetti IRES.

Infine, sono state cancellate le sanzioni per gli esercenti che non accettano pagamenti tramite POS.

Passiamo in rassegna le principali novità per le imprese previste nel 2020.

Novità imprese 2020, la Legge di Bilancio e i crediti d’imposta per gli investimenti

Tra le novità introdotte dalla Manovra 2020 c’è la sostituzione del meccanismo del super e iperammortamento da un credito d’imposta per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020.

Per l’iper ammortamento il credito d’imposta sarà del 40%, mentre per il super ammortamento sarà del 6%.

Per i beni immateriali, infine, il credito d’imposta sarà del 15%.

Prorogato per il 2020 anche il credito d’imposta riservato solo alle piccole e medie imprese per le fiere di settore.

L’importo dell’agevolazione è fissato a un massimo di 10 milioni di euro per il 2019 e a 5 milioni di euro per il 2020.

Confermato anche il bonus Sud, per cui anche nel 2020 ci sarà il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali destinati alle strutture del Mezzogiorno.

Novità imprese 2020 dalla Legge di Bilancio: le nuove tasse

Si preannuncia un anno ricco di novità per le imprese grazie alle misure contenute nella Legge di Bilancio 2020.

Partiamo con le novità forse meno attese (e gradite), ovvero quelle che riguardano le nuove tasse della Manovra 2020, come la tassa sulla plastica, la sugar tax e la web tax.

La prima ad entrare in vigore sarà la web tax: dal 1° gennaio 2020 si applicherà alle aziende con oltre 750 milioni di ricavi, di cui almeno 5,5 milioni da servizi digitali in Italia, con un’aliquota pari al 3% del fatturato.

La plastic tax ammonta a 45 centesimi al chilogrammo, e dovrà pagarla chi compra, produce o importa i MACSI (manufatti con singolo impiego). Entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2020.

La sugar tax partirà dal 1° ottobre 2020, con l’importo di 10 centesimi per litro si applicherà alle bevande edulcorate con qualsiasi tipologia di dolcificante sia naturale che artificiale.

Novità imprese 2020, regime forfettario e scontrino elettronico

Per le partite IVA che vogliono rimanere all’interno del regime forfettario 2020 sono tante le novità a cui adeguarsi.

Per continuare a usufruire della tassa piatta al 15% su ricavi e guadagni fino a 65.000 euro, le partite IVA dovranno rispettare i seguenti nuovi limiti:

  • 20.000 euro per le spese per il personale dipendente o per i collaboratori;
  • 30.000 euro da reddito da lavoro dipendente o da pensione.

A questi si aggiungono quelli previsti per i possessori di quote di controllo in SRL e per le prestazioni svolte verso l’ex datore di lavoro o soggetti ad esso collegati.

Ricordiamo che per i forfettari non sarà obbligatorio emettere fatture elettroniche, anche se per le partite IVA che se ne avvalgono ci sarà un regime premiale: i termini di accertamento verranno ridotti di un anno, cioè quattro anni invece dei cinque previsti per la maggior parte dei casi.

Forfettari e minimi però vanno incontro a un altro obbligo, quello dello scontrino elettronico.

Per adeguarsi al nuovo adempimento ed evitare le sanzioni, la scelta è tra i servizi gratuiti online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, comprare un nuovo registratore telematico o adeguare, se tecnicamente possibile, il proprio registratore di cassa (usufruendo del relativo bonus).

Novità imprese 2020 dal Decreto Fiscale

Molti i cambiamenti introdotti in materia tributaria dal Decreto Fiscale 2020, convertito nella legge 157 del 19 dicembre 2019 pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24 dicembre.

Le misure in esso contenute sono entrate in vigore a partire dal 25 dicembre 2019.

Tra le novità, il regime fiscale dei dividendi corrisposti alle società semplici segue la natura giuridica dei soci stessi variando a seconda che si tratti di persone fisiche, titolari di reddito d’impresa e soggetti IRES.

Il Decreto Fiscale ha anche effettuato una stretta sui reati tributari commessi da imprese e società, con un inasprimento delle pene, per cui:

  • la reclusione per dichiarazione fraudolenta passa a minimo 4 anni e massimo 8 anni;
  • la reclusione per dichiarazione infedele passa a minimo 2 anni e massimo 5 anni;
  • in entrambi i casi il carcere scatta quando la somma evasa supera i 100.000 euro e non più 150.000 euro.

Se da un lato il Decreto Fiscale usa il pugno duro con gli evasori, dall’altro lato ha eliminato le sanzioni previste per gli esercenti senza POS.

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