Altro che IMU, a dicembre sarà la super-TARES sui rifiuti, nella versione rincarata dai Comuni, a dissanguare le tredicesime degli italiani.
UIL: con la TARES le famiglie pagheranno 66 euro in più
A segnalare il nuovo salasso è la Uil, che sabato ha diffuso i risultati di una prima proiezione fatta dal suo Servizio Politiche Territoriali sui capoluoghi di provincia:
Per le famiglie residenti nelle 36 città in questione, che rappresentano un campione significativo, il costo della TARES passerà dai 214 euro medi dello scorso anno (TARSU e TIA) ai 281 euro medi di quest’anno, con un aumento medio pari a 66 euro, il 23,5% in più rispetto allo scorso anno.
Ha spiegato Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, che continua:
Il tutto è dovuto al “combinato disposto” dell’obbligo di copertura integrale del costo per lo smaltimento dei rifiuti, a cui è imputabile l’aumento di 42 euro sui 66 euro complessivi. Gli altri 24 euro, invece, sono attribuibili alla componente servizi, la vera novità di quest’anno, che vale 30 centesimi al metro quadrato di addizionale per i servizi indivisibili dei Comuni che, però soltanto per quest’anno, sarà incassata dallo Stato con la rata a saldo di dicembre.
Bisogna, infatti, ricordare che la nuova TARES, che è entrata in vigore per la prima volta quest’anno, in sostituzione di TARSU e TIA, prevede due componenti: la prima destinata ai rifiuti in senso stretto e la seconda per i servizi indivisibili dei Comuni (illuminazione, strade, marciapiedi ecc). In pratica: l’embrione della futura Service Tax.
Insomma, quest’anno la TARES, secondo la proiezione della Uil, porterà nelle casse pubbliche 9,9 miliardi di euro a fronte dei 7,6 miliardi di euro dello scorso anno, con un incremento di 2,3 miliardi di euro (il 30,3%).
UIL: rischio aumento IRPEF
Purtroppo i rincari non sembrano finire qui: i Comuni, sempre secondo la Uil, essendo cronicamente a corto di risorse e nell’incertezza più totale, stanno utilizzando la leva fiscale più semplice: aumentare l’Addizionale IRPEF, la tassa più odiosa per i contribuenti virtuosi.
Ad oggi, infatti, 1/3 dei Comuni che hanno deliberato l’aliquota (704 su 2.178), l’hanno rivista al rialzo. L’effetto è una “stangatina” di 23 euro medi a contribuente, passando da un esborso di 152 euro del 2012 ai 175 euro di quest’anno.
UIL: nessun beneficio da abolizione IMU
In sostanza, tra aumenti della TARES e dell’IRPEF Comunale, il rischio è, soprattutto per i lavoratori dipendenti e pensionati, di non aver benefici dall’eventuale abolizione totale dell’IMU.
In questi mesi, ha sottolineato il segretario confederale Uil:
Abbiamo assistito a un dibattito circa l’abolizione di un’imposta come l’IMU, che nel 2012 ha pesato 225 euro medi, mentre per la TARES, per la quale pagheremo mediamente di più (281 euro), non vi è stata alcuna levata di scudi da parte di nessuna delle forze politiche in campo.
“Per questo – ha concluso Loy - occorre rivedere alla radice il sistema della fiscalità locale, nell’ambito della riforma più complessiva del fisco, nel segno di maggiore equità . La Uil è favorevole, dunque, a un’imposta unica comunale sugli immobili (Service Tax) con il superamento delle addizionali IRPEF, tassa che colpisce, implacabilmente, soprattutto i redditi fissi”.
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