Cambia il regime agevolato dei minimi: allo studio del governo c’è l’aumento dell’aliquota dal 5 al 15% e introduzione di soglie di ricavi variabili. Ecco le novità e i tempi di applicazione.
Il governo si appresta ad attuare la delega sulla riforma dei regimi fiscali con una vera a propria rivoluzione per i vari regimi semplificati. Il piano allo studio del governo segue tre direttrici: introduzione di un’aliquota unica al 15%; soglie di ricavi massimi differenziati per le diverse categorie di attività; coefficienti di redditività graduati in modo diverso per ogni categoria.
Il regime dei minimi oggi
Allo studio del governo c’è un nuovo regime forfettario pensato per le piccole imprese che andrà a sostituire i regimi semplificati attualmente esistenti compreso quello dei minimi che oggi gode dell’aliquota del 5%.
Negli ultimi anni molti giovani, avvicinandosi al mondo del lavoro, hanno deciso di aprire una partita Iva aderendo subito al regime del minimi. Ma non solo giovani alla prima attività; hanno aderito ai minimi anche autonomi, professionisti ed ex dipendenti che cercano di tornare al lavoro. Secondo i dati dell’Osservatorio sulle partite Iva sono circa 700mila i contribuenti che hanno scelto l’aliquota al 5%.
Per poter aderire al regime dei minimi, il contribuente deve guadagnare meno di 30mila euro all’anno e non aver svolto altre attività d’impresa con partita Iva nei tre anni precedenti.
Aumento dell’aliquota
Sono finiti i tempi in cui, con il regime dei minimi, si godeva dell’aliquota al 5%. Il governo infatti ha in mente di moltiplicare per tre l’aliquota forfettaria. Il regime dei minimi pagherà un’aliquota al 15%, di fatto, molto vicina a quella dei «vecchi minimi» fissata al 20%. Restano comunque le altre agevolazioni: il contribuente non paga Irap e Iva.
Ricavi a soglie variabili
Altra novità riguarda l’introduzione delle soglie di reddito variabili che inciderà sul numero dei lavoratori che potranno accedere al regime dei minimi al 15%. La soglia dei ricavi, secondo le disposizioni del governo, sarà parametrata all’attività svolta secondo la codificazione Ateco. Si passerà da una soglia fissa, valida per tutti i contribuenti a limiti di ricavi che terranno conto di specifici coefficienti di redditività. Al risultato ottenuto si applicherà l’imposta sostitutiva del 15%.
Tempi di introduzione
Tutto dipendete dai temi necessari per il Parlamento per approvare il decreto delegato. Se si accelerasse sul decreto fiscale il nuovo regime dei minimi potrebbe entrare in vigore già a partire da gennaio 2015.
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