Tassa piatta per tutti al posto dell’Irpef progressiva. Aliquota al 15% o al 23%? La maggioranza non trova l’accordo.
La flat tax per tutti, dall’inizio della legislatura, è sempre stato il cavallo di battaglia della Lega. L’idea è quella di abolire definitivamente l’Irpef progressiva e prevedere una tassa piatta uguale per tutti con lo scopo di ridurre la pressione fiscale per lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati.
Anche se ancora si discute sul possibile taglio dell’Irpef per il ceto medio, il quale prevede la riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33%, si torna a parlare anche di flat tax per tutti. A rilanciare l’idea è il Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, che ricorda la proposta di Silvio Berlusconi di una flat tax per tutti al 23%, ma alla Lega l’idea non piace e ribatte che la tassa piatta necessaria è quella al 15%.
Flat tax per tutti
Dopo le dichiarazioni del vicepremier Tajani e il botta e risposta con la Lega, ora la priorità della maggioranza sembra essere quella di stabilire l’aliquota della flat tax per tutti. Riferito alla tassa piatta ipotizzata a suo tempo da Berlusconi Tajani ha affermato che ci si può lavorare per vedere cosa si può fare, la risposta della Lega, però, non è stata affatto propositiva.
La Lega da sempre ha fatto della flat tax uno dei suoi cavalli di battaglia e nel corso degli anni la proposta e la promessa è stata sempre la stessa: tassa piatta per tutti al 15%, ovvero quanto previsto attualmente per le partite Iva in regime forfettario. Per Matteo Salvini l’unica vera rivoluzione fiscale è questa.
Flat tax alla fine della riforma fiscale
Non è mai stato celato che l’obiettivo finale della riforma fiscale è l’arrivo alla flat tax. Questo rappresenta uno dei punti del programma del Governo, insieme alla riforma fiscale. Nella stessa legge delega per la riforma fiscale, infatti, è prevista una graduale riduzione e revisione dell’Irpef che deve portare alla transizione verso l’aliquota unica uguale per tutti.
Tornare a parlare della flat tax, quindi, non è una novità, anche se quello che sorprende è che la maggioranza non abbia un’idea condivisa al riguardo. Se Forza Italia, quindi, punta alla flat tax prospettata anni fa da Berlusconi con tassazione al 23% per tutti, la Lega insiste su quella al 15% che deve essere accompagnata anche da una deduzione fissa di 3.000 euro da riproporzionare in base alla composizione del nucleo familiare: questa misura andrebbe a sostituire le detrazioni e i bonus Irpef attualmente in vigore.
La proposta della flat tax fino ad ora non è stata mai paventata come “in arrivo”: va ricordato, infatti, che per ogni cambiamento fiscale è necessario prima di tutto reperire le risorse necessarie per le coperture.
Qual è la flat tax migliore?
Anche se l’idea di Forza Italia di applicare una flat tax al 23% è la più attuabile perché prevede meno tagli al gettito in entrata, c’è anche da dire che i redditi più bassi da questo cambiamento non avrebbero nessun beneficio (se non, eventualmente, la perdita delle detrazioni o di altri benefici fiscali).
Sicuramente al popolo piace di più la tassa piatta della Lega: pagare il 15%, infatti, garantirebbe un pagamento minore a tutti, anche se le casse dello Stato perderebbero sicuramente entrate. La teoria, che ricordiamo essere sempre molto diversa dalla pratica, vorrebbe che con un’aliquota così bassa si riuscirebbe a contrastare anche meglio l’evasione fiscale: se si deve pagare poco, meglio pagare che evadere.
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