Sulla rottamazione quinquies tutto tace ed è sempre più probabile che la misura, con correttivi che limitino i beneficiari, arrivi con la prossima Legge di Bilancio.
Quando arriva la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali? Solo qualche settimana fa il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva annunciato l’avvio della nuova pace fiscale in estate, ma appare assai improbabile. Molti contribuenti attendono la nuova rottamazione per riuscire a sistemare la propria situazione debitoria, ma forse è il caso di mettere in conto che ci sarà da attendere ancora diversi mesi prima che diventi realtà.
Intanto, proprio oggi, è l’ultimo giorno utile per versare la rata della rottamazione quater in scadenza il 31 maggio: grazie alle festività, i 5 giorni di tolleranza hanno fatto slittare il termine ultimo per «versare tempestivamente» l’importo al 9 giugno. Giugno per la rottamazione quater è un mese fondamentale quest’anno, visto che proprio entro il 30 di questo mese i decaduti che hanno presentato domanda di riammissione riceveranno la Comunicazione delle somme dovute con relativo accoglimento o rigetto dell’istanza.
Il problema principale è che ancora non è certo quando partirà la nuova sanatoria.
Rottamazione quinquies, le scadenze vanno riscritte?
Quali sono i debiti che rientreranno nella rottamazione quinquies e quando entrerà in vigore la nuova sanatoria? Quasi sicuramente non arriverà in primavera, come più volte annunciato. I primi due trimestri del 2025 sono ormai abbondantemente trascorsi senza che si sia fatto nessun passo avanti nella definizione della norma che dovrà contenere la nuova sanatoria e, anche inserendola in un disegno di legge “veloce” sarebbe necessario riscrivere tutte le scadenze.
Per ora i lavori, iniziati il 28 febbraio, sono in stallo: l’ultima seduta in cui si è discusso della rottamazione quinquies è quella del 4 aprile, dopodiché non si è più avuta alcuna notizia. Quello che va considerato, però è che il Mef vuole limitare il perimetro di azione della nuova sanatoria a causa delle scarse coperture e che il testo originario ha bisogno di essere, necessariamente, riscritto.
Ricordiamo, infatti, che nella proposta di legge all’esame in Parlamento la data entro cui presentare domanda di adesione era fissata al 30 aprile con conseguente risposta di accettazione da parte dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno e pagamento della prima rata entro il 31 luglio. Date che non possono in nessun modo essere inserite nel testo, visto che la prima prevista è abbondantemente passata e ci si avvia a raggiungere anche la seconda senza che la misura sia entrata in vigore.
I tempi necessari sono più lunghi e l’arrivo di una nuova sanatoria delle cartelle esattoriali potrebbe non essere così scontato come si crede.
Quando arriva la rottamazione quinquies?
Le scadenze della rottamazione vanno riscritte, come anticipato. Questo significa non solo rimettere mano alla proposta di legge, ma anche prevedere, magari, un perimetro di applicazione più limitato per contenere i costi (ricordiamo che il Mef è alla ricerca delle coperture necessarie per approvare la sanatoria).
Da tenere presente, inoltre, che la Commissione istituita per l’analisi del magazzino dell’Agenzia delle Entrate Riscossione dovrà proporre le soluzioni possibili per il discarico delle cartelle esattoriali rispettando determinate tempistiche ed entro il 31 dicembre 2025 dovrà avanzare proposte per i carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2010.
I lavori della Commissione potrebbero avere un ruolo determinante nella previsione dei provvedimenti futuri in ambito riscossione e proprio per questo si pensa che, arrivando i dati entro la fine dell’anno, la rottamazione quinquies potrebbe essere inserita nella Legge di Bilancio 2026. In ogni caso, anche se così non fosse, non si può sperare in una attuazione della sanatoria prima dell’estate. Molto più probabile che eventuali novità al riguardo arrivino verso l’ultima parte del 2025.
La rottamazione quinquies della Lega è differente
Con la quinta edizione della rottamazione le cose potrebbero essere differenti, ed è proprio per questo che la misura è tanto attesa. La proposta di legge prevedeva una rottamazione con pagamenti mensili (e quindi di importo più basso) e con dilazione in 10 anni (che abbasserebbe ancora di più l’importo delle rate).
Il periodo di azione sarebbe per i carichi affidati alla riscossione da luglio 2022 al 31 dicembre 2023. Inoltre, per arginare le decadenze, sarebbe prevista anche la possibilità di non far decadere il piano al primo ritardo, ma di consentire la permanenza nel beneficio anche a chi non versa fino a 6 rate.
La proposta potrebbe essere l’idea vincente per consentire ai contribuenti di rientrare dei propri debiti con termini più favorevoli e con condizioni più agevoli.
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