Nuova rottamazione, servono rate più basse e tempi più lunghi

Patrizia Del Pidio

10 Luglio 2025 - 13:30

La rottamazione quinquies, per non avere gli stessi limiti di quelle precedenti, deve avere rate più basse e tempi di pagamento più lunghi. Vediamo le differenze.

Nuova rottamazione, servono rate più basse e tempi più lunghi

La nuova rottamazione è necessaria e su questo i contribuenti sembrano essere pienamente d’accordo con la Lega, ma quello che occorre è una sanatoria che sia diversa dalle versioni precedenti perché in caso contrario il rischio di decadenza resterà molto elevato.

Le prime quattro edizioni della rottamazione hanno permesso a tantissimi contribuenti di sanare la propria situazione debitoria con il Fisco, ma al tempo stesso hanno avuto percentuali di decadenza altissime. Rate troppo alte, debito spalmato su 5 anni e tolleranza bassissima nel ritardo per il pagamento, infatti, hanno portato anche i contribuenti che volevano pagare il debito a decadere dalla definizione agevolata. In questi casi servono a poco proroghe o riammissioni: se il meccanismo alla base del pagamento non cambia il contribuente in difficoltà economica non riuscirà a versare tutte le rate se il suo debito è molto alto.

Per questo serve la rottamazione quinquies, che prevede rate più basse e tempi più lunghi per estinguere il debito.

Perché la rottamazione quinquies fa la differenza?

Le priorità assolute della rottamazione delle cartelle esattoriali devono essere due: rate più basse e tempi più lunghi. Questa dovrebbe essere la formula del successo per la nuova sanatoria. La proposta di legge per la nuova definizione agevolata, infatti, prevede un pagamento mensile delle rate spalmato su un massimo di 10 anni (120 rate). È facilmente comprensibile che pagare 120 rate è molto meno pesante che pagare lo stesso importo in sole 18 rate, anche se a cadenza trimestrale e in un massimo di 5 anni.

Essendo previsto un gran numero di rate in più per il contribuente che deve pagare il debito, il peso mensile sarà decisamente minore. Tra le altre cose, poi, la rottamazione quinquies non prevede neanche le due maxi rate iniziali (che hanno definito la decadenza di molti dalle precedenti rottamazioni) e condizioni più flessibili, con la decadenza che scatta solo dopo il mancato pagamento di almeno 8 rate.

Rottamazione quinquies non per tutti

Il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, però, ha già fatto sapere che la rottamazione quinquies sarà una misura dedicata ai contribuenti in difficoltà economica e non per i furbetti. La nuova sanatoria non sarà erga omnes, ma si ipotizza una pace fiscale selettiva che vada a escludere chi ha disponibilità economica e nonostante questo non salda i suoi debiti o chi si avvale della rottamazione solo per sospendere le azioni esecutive.

Da quanto fatto trapelare da Leo, in ogni caso, ci sarebbe anche la prospettiva di prevedere la rateizzazione lunga solo per chi ha debiti di importo superiore ai 1.000 euro: per questo importo rateizzare in 120 mesi significherebbe versare meno di 8,5 euro al mese e per importi più bassi non avrebbe senso.

Per accedere alla rateizzazione lunga, quindi, le discriminanti potrebbero essere l’importo del debito e la disponibilità economica. Queste condizioni nella proposta iniziale della Lega non sono presenti, ma in ogni caso per la rottamazione tutto è rimandato alla Legge di Bilancio 2026 poiché sono esaurite le coperture per il 2025.

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