La rottamazione quinquies si farà, ma l’intenzione è quella di escludere tutti coloro che hanno approfittato delle rottamazioni precedenti. Ecco perché.
La rottamazione quinquies è in arrivo, ma non sarà per tutti. La nuova sanatoria nasce da una proposta della Lega volta a rendere più flessibile la pace fiscale delle cartelle esattoriali, ma in un recente rapporto l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha fatto presente che nonostante le quattro rottamazioni varate negli ultimi anni, i crediti non riscossi presenti nel magazzino dell’Agenzia non si sono ridotti. Questo significa che molti cittadini aderiscono alle definizioni agevolate e poi non pagano affatto o smettono dopo poche rate.
Per evitare che questi soggetti, definiti “debitori seriali”, possano aderire alla rottamazione quinquies con il solo obiettivo di ritardare o bloccare le azioni esecutive, la nuova sanatoria dovrà prevedere dei limiti ben specifici.
L’appetibilità della rottamazione quinquies
La nuova rottamazione è molto attesa, soprattutto da chi è intenzionato a chiudere una volta per tutte la partita con il Fisco eliminando tutte le pendenze residue. La misura consentirebbe di saldare debiti iscritti a ruolo tra il 2000 e il 2023 e, oltre a prevedere un piano di rateizzazione fino a 120 mensilità, garantirebbe anche una maggiore flessibilità nei pagamenti. A differenza delle altre rottamazioni che prevedevano la decadenza già al mancato pagamento di una rata (con una tolleranza di 5 giorni sulla data di scadenza), la quinquies promette di evitare la decadenza anche in caso di mancato pagamento fino a 8 rate.
Si tratta di una misura molto appetibile che consentirebbe di pagare in modo molto più semplice e leggero le cartelle esattoriali. Nelle ultime settimane, poi, è spuntata l’ipotesi che, accanto alla rottamazione quinquies, possa essere previsto un saldo e stralcio per i debiti di importo più esiguo (le cartelle che è più difficile riscuotere e che conviene maggiormente cancellare).
In tutto questo, però, il ddl che contiene la rottamazione quinquies è in stallo da diversi mesi: da una parte non ci sono le risorse per prevedere una sanatoria per tutti, dall’altra si vuole evitare ai recidivi di poter accedere alla nuova pace fiscale.
Lo scopo di una rottamazione, infatti, è quello di andare incontro al debitore, ma allo stesso tempo consentire allo Stato di recuperare gettito. Dando condizioni agevolate per il pagamento a chi ha debiti, infatti, l’evasore si mette in regola e al tempo stesso lo Stato recupera soldi. Questo, nella teoria, è l’obiettivo che il legislatore si prefigge di raggiungere con le sanatorie, ma nella pratica le cose non sono andate in questo modo.
Arginare il problema dei debitori recidivi
Le precedenti versioni delle rottamazioni non hanno raggiunto i risultati sperati e molti cittadini hanno aderito solo per prendere i vantaggi immediati, come lo stop ai pignoramenti e alle azioni esecutive, senza però portare a termine il pagamento. Altri hanno smesso di pagare dopo il versamento di poche rate.
Estendere la rottamazione quinquies anche a questi debitori desta preoccupazione, perché con la decadenza prevista solo dopo otto rate non pagate comporterebbe un periodo ancora più lungo senza le azioni esecutive (un incentivo per i recidivi).
I debitori recidivi in Italia sono molti: il 60% dei contribuenti italiani ha cartelle esattoriali non pagate da almeno dieci anni e questo dimostra che il non pagare le tasse in Italia è diventata quasi un’abitudine. Il 77% dei debitori che ricevono avvisi e solleciti dall’Agenzia delle Entrate avevano altre tasse non pagate nei tre anni precedenti. Dei dieci milioni di cartelle di pagamento che l’Ader invia ogni anno solo il 20% è saldato subito e un altro 25% entro i successivi cinque anni. È evidente che in Italia i contribuenti che non pagano tasse e cartelle esattoriali sono moltissimi.
Il divieto di accesso alla rottamazione
Per questo motivo si sta studiando un modo per non permettere l’accesso alla rottamazione quinquies a tutti i contribuenti che hanno approfittato delle precedenti rottamazioni aderendo e non pagando. I criteri di esclusione non sono ancora chiari al momento, ma appare assai probabile che i debitori seriali saranno esclusi dalla possibilità di sanare la propria situazione debitoria tramite la rottamazione quinquies.
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