I nuovi progressi della scienza possono offrire una vita più lunga ad alcuni, ma gli effetti socio-economici potrebbero spingere altri a morire prima.
A volte penso che ChatGPT faccia un disservizio al più ampio campo dell’intelligenza artificiale. Mentre allucinazioni, contenuti scadenti, imbrogli agli esami e robot-scrittori dominano il dibattito, altri usi di questa tecnologia stanno rivoluzionando la scienza.
Lo scorso anno, il Premio Nobel per la Chimica è stato assegnato a Sir Demis Hassabis e John Jumper di Google DeepMind per il loro lavoro pionieristico sul ripiegamento delle proteine basato sull’intelligenza artificiale. Il loro sistema, AlphaFold, promette di accelerare enormemente la scoperta e lo sviluppo di farmaci ed è già impiegato nella lotta contro tumori e altre malattie.
OpenAI si è poi unita alla competizione, sviluppando una versione più piccola e specializzata dei propri modelli linguistici di grandi dimensioni, adattata alla scienza della longevità, con risultati iniziali promettenti. Sviluppi di questo tipo, insieme alla prospettiva di ulteriori e maggiori progressi in arrivo, hanno spinto alcuni a fare audaci affermazioni su una possibile estensione radicale della vita grazie all’IA. [...]
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