Rimborso delle cure mediche all’estero 2025, come richiederlo

Nadia Pascale

9 Luglio 2025 - 09:12

Cosa succede se ci si trova all’estero e si ha bisogno di cure mediche? Le stesse devono essere pagate anche se in Italia sono a carico del SSN? Si può chiedere il rimborso? Vediamo la casistica.

Rimborso delle cure mediche all’estero 2025, come richiederlo

Se mi trovo all’estero e ho bisogno di cure mediche che in Italia sarebbero coperte dal Servizio Sanitario Nazionale, posso ottenere il rimborso? E come si richiede? Posso avere il rimborso per un intervento programmato all’estero con una equipe medica specializzata?

Sono circa 350.000 gli italiani che ogni anno si recano all’estero per avere cure sanitarie, ad esempio interventi urgenti per patologie gravi, cure odontoiatriche. Molti non sanno che dal 2014 per molte prestazioni è possibile avere il rimborso. Coloro che hanno una TEAM (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), cioè la semplice tessera sanitaria, se si trovano in uno dei Paesi dell’Unione Europea o in Paesi con i quali l’Italia ha stretto accordi bilaterali e hanno bisogno di cure mediche, possono ottenere il rimborso delle spese mediche sostenute.

Si applica quella che viene definita Schengen Sanitaria prevista nel decreto legislativo 38 del 2014: i cittadini italiani hanno diritto alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, le stesse possono richiedere il pagamento di una quota (ticket sanitario) o possono essere completamente gratuite. In alcuni casi la gratuità può essere legata all’età, alla condizione economica o ad altri fattori. Non solo, perché il rimborso si può avere anche per prestazioni erogate al di fuori dell’UE.

Ecco nel dettaglio le varie casistiche che possono presentarsi e come richiedere il rimborso delle cure mediche all’estero.

Rimborso cure mediche all’estero 2025

Il rimborso delle cure mediche effettuate all’estero viene concesso a condizione che siano rispettate alcune regole ben precise e si sia in possesso di tutta la documentazione necessaria.

A seconda delle situazioni, inoltre, possono esserci tempistiche e modalità diverse da dover rispettare. Per questo, soprattutto nel caso in cui si viaggi per lunghi periodi di tempo, è opportuno prepararsi prima della partenza ed essere a conoscenza delle informazioni da richiedere e procedure da rispettare per poter ottenere il rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero.

Spese mediche all’estero urgenti

Prima di iniziare la trattazione occorre distinguere tra il caso in cui le cure mediche da affrontare emergano mentre ci si trova all’estero, ad esempio durante una vacanza un soggetto si procura una frattura a una gamba, oppure il caso di persona che decide di partire per sottoporsi a cure mediche all’estero.

Nel primo caso, cioè se la persona si trova all’estero e ha bisogno di prestazioni mediche “urgenti”, è necessario rivolgersi a un presidio sanitario pubblico (ospedale, ambulatorio, etc.), esibire la tessera sanitaria denominata Team -tessera europea di assicurazione malattia.
A fronte della prestazione va pagato l’eventuale compenso stabilito dal Paese straniero (il nostro ticket), a meno che non si sia esenti (per esempio i pensionati che rientrano nei criteri fissati dal regolamento CE n.883/2004).

Spese mediche all’estero programmabili

In caso di spese mediche programmabili per essere certi del rimborso è necessaria un’autorizzazione preventiva (modello E112) da parte della ASL di residenza.

Le prestazioni mediche programmate all’estero rientrano nella “assistenza indiretta” disciplinata dalla Direttiva 24/2011 e dal D.lgs.38/2014.

L’autorizzazione deve essere rilasciata entro 30 giorni dalla richiesta, in casi di urgenza i tempi si dimezzano. É solitamente correlata all’impossibilità di ottenere in Italia la stessa prestazione (ad esempio nel caso in cui per una patologia particolarmente grave ci si rivolga a centri di elevata specializzazione che si trovano fuori dai confini), oppure di ottenerla in tempi brevi.

I costi della prestazione vengono sempre anticipati dal paziente; se è stata ottenuta l’autorizzazione preventiva, è poi possibile ottenerne anche il rimborso, totale o parziale (a seconda dei casi). Nel provvedimento di concessione la ASL indica il costo della prestazione ammesso al rimborso. Viene rimborsato il costo della prestazione come se fosse stata fruita in Italia, fino a eventuale copertura della spesa effettivamente sostenuta.

A seconda della legislazione regionale, potrebbe essere ottenibile anche il rimborso del viaggio e dell’accompagnamento.

Visite di controllo all’estero

Per i controlli successivi, se il paziente decide di affrontarli all’estero, per ottenere il rimborso deve munirsi di un’ulteriore specifica autorizzazione preventiva da parte della ASL.
Entro 60 giorni dall’erogazione della prestazione il paziente presenta una domanda di rimborso alla ASL allegando l’originale della certificazione medica e la fattura originale emessa dal prestatore di assistenza fruito. Nei successivi 60 giorni viene erogato il rimborso.

Rimborso diretto in caso di urgenza

Se la prestazione è urgente e inclusa nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), i cittadini possono ricevere in forma diretta e gratuita le prestazioni sanitarie purché non possano essere erogate in Italia in un lasso di tempo accettabile.

In quel caso il cittadino deve presentare alla struttura sanitaria di destinazione o all’istituzione competente un formulario che attesti il suo diritto a godere delle prestazioni sanitarie in forma diretta alle stesse condizioni degli assistiti di quello Stato e nulla è dovuto se non un eventuale partecipazione alle spese (ticket) che è sempre a carico dell’assistito e non rimborsabile.

Come affrontare le spese per le cure mediche all’estero

Si è detto che le spese mediche all’estero devono essere sostenute dal paziente e poi si può richiedere il rimborso.

Nel momento in cui si devono sostenere delle spese per le cure mediche all’estero, i cittadini italiani si trovano di fronte a due opzioni:

  • affidarsi a un’assicurazione sanitaria, che coprirà tutte le spese previste dal contratto nelle strutture sanitarie pubbliche e saranno gli enti a occuparsi della gestione dei costi. Spesso nei viaggi di lavoro o nelle vacanze studio è prevista la copertura assicurativa;
  • anticipare di tasca propria, per poi richiedere il rimborso. In questo caso l’opzione è valida sia per le strutture pubbliche, sia per quelle private e si verrà rimborsati della totalità dell’importo delle cure specifiche a patto che quelle cure siano disponibili nel proprio Paese.

La tessera Team e le cure mediche in Europa

La tessera Team (Tessera Europea di Assicurazione Malattia), gratuita, permette ai suoi possessori di ricevere assistenza sanitaria statale alle stesse condizioni e allo stesso costo rispetto al Paese in cui ci si trova, a condizione che siano rispettate le seguenti caratteristiche:

  • la permanenza nello Stato in questione deve essere temporanea, per esempio per motivi di studio, o per vacanze;
  • bisogna trovarsi o in uno dei 27 Stati membri dell’Unione Europea, oppure in Islanda, in Liechtenstein, in Norvegia, o in Svizzera.

È importante ricordare quindi che, nel caso in cui ci si trasferisse per un lungo periodo, si dovranno compilare i moduli richiesti per poter accedere alle cure mediche nazionali legalmente.

Cosa fare senza la Team

Ad aver diritto alla tessera sanitaria sono, generalmente, tutti coloro che sono iscritti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La Team ha una durata di sei anni e viene inviata autonomamente a casa degli interessati quando in scadenza.

Nel caso smarrimento della tessera Team, si può richiederne una copia all’Asl e ricevere nel frattempo un attestato temporaneo sostitutivo. Tuttavia, come funziona nel caso in cui non si ha con sé la propria tessera sanitaria o non si fa in tempo a utilizzarla?

In questo caso ci si trova in una situazione in cui si devono anticipare i costi delle cure sanitarie ricevute, per poter ricevere il rimborso, sempre a patto che queste siano disponibili anche nel Paese di provenienza (l’Italia in questo caso). Ad esempio un intervento di chirurgia plastica non verrebbe rimborsato.

Come si chiede il rimborso

Il rimborso può essere richiesto in due modalità:

  • al ritorno, all’Asl di competenza;
  • all’ambasciata italiana nel Paese in cui si trova.

Alla domanda sarà necessario allegare tutta la documentazione necessaria ad attestare l’eventuale ricovero, o degenza, le spese pagate, e la tipologia di intervento. La documentazione deve essere richiesta nel luogo in cui ci si sottopone alle cure mediche.

Il ticket, inoltre, rimarrà comunque sempre a carico. Le spese sanitarie all’estero possono anche essere portate in detrazione fiscale ai fini Irpef nella dichiarazione dei redditi 730/2025 o Modello Unico PF. La detrazione è al 19% con franchigia di 129,11 euro. La detrazione è valida per le spese che restano effettivamente a carico del paziente.

Cosa succede nei Paesi non convenzionati

Se si necessita di cure mediche in Paesi non convenzionati con l’Italia, allora si dovranno sostenere tutte le spese richieste senza avere la possibilità di venire rimborsati.

La tessera Team in questo caso non ha valore e non si avrà la possibilità, generalmente, di richiedere un rimborso. Per queste situazioni, in caso di brevi periodi è opportuno affidarsi a un’assicurazione apposita, altrimenti informarsi su come si deve agire nel momento in cui si pianifica di fermarsi a vivere a lungo in quel Paese.

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