Le cartelle esattoriali da uffici diversi non vanno pagate

Patrizia Del Pidio

15 Novembre 2025 - 11:18

Se a notificare la cartella esattoriale è l’ufficio sbagliato il contribuente può impugnare l’atto e chiederne l’annullamento. Quale ufficio deve inviare la cartella?

Le cartelle esattoriali da uffici diversi non vanno pagate

Non sempre le cartelle esattoriali inviate dall’Agenzia delle Entrate devono essere pagate. Ci sono volte in cui l’atto risulta illegittimo e il pagamento non è dovuto, ma si deve procedere al ricorso per annullarlo.

Solitamente quando arriva una cartella esattoriale il contribuente controlla l’importo da pagare, le rate in cui può versarlo e per quale motivo il pagamento è richiesto senza concentrarsi su un elemento che potrebbe determinare la validità dell’atto: l’ufficio che lo ha notificato. Non tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione possono inviare le cartelle esattoriali poiché la notifica deve seguire precise regole per non rischiare la nullità dell’atto.

Chi può notificare una cartella esattoriale e in quali casi l’atto può essere annullato?

Quale ufficio deve notificare la cartella esattoriale?

Il Dpr n. 602 del 1973 all’articolo 12 e 14 prevede esplicitamente che la cartella esattoriale deve essere notificata dall’ufficio territorialmente competente, rispetto al domicilio fiscale del contribuente, dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Se un contribuente ha domicilio fiscale a Latina, deve essere la sede dell’Agenzia delle Entrate Riscossione di Latina a inviare la cartella.

Questo principio, ribadito più volte anche dalla Corte di Cassazione nella sentenza n.1668 del 2025 e nella sentenza n. 23889 del 2024, serve a permettere al contribuente di difendersi agevolmente. Nel caso in cui ci si debba rivolgere all’ufficio che ha inviato la cartella per depositare documenti o chiedere chiarimenti, il contribuente deve essere agevolato nel farlo e doversi rivolgere a un ufficio lontano dal proprio domicilio potrebbe essere un ostacolo.

Qual è l’ufficio competente?

A determinare l’ufficio che deve notificare la cartella esattoriale, indipendentemente dal luogo in cui è sorto il debito, è il domicilio fiscale del contribuente, cioè il luogo in cui intrattiene i suoi rapporti fiscali.

Se, ad esempio, un dipendente residente a Roma è dislocato, per ragioni di lavoro, per alcuni mesi a Trento, in caso di irregolarità per i compensi percepiti l’attività di accertamento si svolge a Trento, ovvero dove in quel momento si svolge l’attività lavorativa. Per riscuotere il debito, però, la cartella esattoriale deve essere notificata dall’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione di Roma, perché il domicilio fiscale del contribuente si trova a Roma. In tutto il processo esecutivo, quindi, non si guarda al luogo di origine del debito, ma alla persona e al suo domicilio fiscale.

Quando si può evitare di pagare una cartella esattoriale?

Se la cartella esattoriale è inviata da un ufficio territorialmente non competente può essere impugnata e annullata. Una volta che il contribuente ha impugnato la cartella, i Giudici non possono fare altro che annullarla, verificato che a inviarla è stato l’ufficio sbagliato. Si tratta di un vizio insanabile, definito “vizio assorbente” ovvero un motivo o un’eccezione che è sufficientemente decisiva da rendere superfluo cercarne altri.

Se un contribuente contesta una cartella esattoriale per vizio di forma (la notifica avvenuta da un ufficio non competente) e per un vizio del merito (nel caso sostenga che l’importo non sia dovuto), la decisione sul merito è assorbita dal vizio di forma e non può essere affrontata, perché basta l’avvenuta notifica da un ufficio “sbagliato” a rendere la cartella nulla.

Nel caso della persona fisica, come abbiamo detto, la cartella esattoriale segue il domicilio fiscale; nel caso di una cartella notificata a una società segue, invece, la sede legale dell’impresa.

Controllare sempre l’ufficio che ha notificato la cartella esattoriale è fondamentale quando si riceve un’ingiunzione di pagamento: si tratta di un vizio determinante nell’ottenimento dell’annullamento della cartella stessa.

Iscriviti a Money.it