La domanda per aderire alla rottamazione quinquies potrà essere presentata entro breve. Vediamo tutto quello che si deve sapere.
La nuova rottamazione quinquies è alle porte. Già a fine gennaio 2026 sarà possibile presentare la domanda di adesione alla definizione agevolata dei carichi pendenti. A prevederlo è la Legge di Bilancio 2026 nella quale è chiaramente specificato che dalla sua entrata in vigore l’Agenzia delle Entrate avrà 20 giorni di tempo per mettere a disposizione il software per aderire.
La Legge di Bilancio 2026 sarà pubblicata in Gazzetta entro la fine dell’anno per entrare in vigore il 1° gennaio 2026. Di fatto, quindi, il software per l’adesione dovrebbe essere messo a disposizione nella seconda metà di gennaio (in teoria, le domande si dovrebbero poter presentare dal 20 gennaio 2026).
leggi anche
Cosa succede con la decadenza della rottamazione quinquies? Pignoramenti, fermi auto e ipoteche
Domanda di rottamazione quinquies
Sapere che la domanda di adesione alla rottamazione quinquies si potrà presentare entro la fine di gennaio è una buona notizia per chi ha cartelle esattoriali. Solo l’invio della domanda di adesione, infatti, blocca le azioni esecutive da parte dell’amministrazione tributaria e regala un po’ di sollievo a chi ha debiti iscritti a ruolo.
Attraverso il software dovrebbe essere possibile visionare i carichi che si possono rottamare e identificare il risparmio che si avrebbe con la sanatoria per ogni singola cartella.
Le principali indicazioni su come ci si dovrà muovere per la rottamazione quinquies sono contenute nell’articolo 23, commi 4 e 5 del disegno di legge di bilancio. In questi due commi, infatti, sono illustrati gli obblighi dell’Agenzia delle Entrate Riscossione per fare in modo che i contribuenti che intendono aderire alla sanatoria abbiano le giuste informazioni.
Per le precedenti versioni della definizione agevolata nel prospetto che l’amministrazione fiscale metteva a disposizione era possibile visionare i carichi rottamabili, il debito iniziale, gli interessi, le sanzioni, la quota di debito residuo in caso di rateizzazioni già avviate e gli effetti dell’adesione alla rottamazione (lo sconto).
Con la rottamazione, infatti, vengono stralciati, dal debito totale, le sanzioni e gli interessi: resta da corrispondere solo il debito iniziale e gli eventuali interessi applicati sulla rateizzazione a partire dal giorno successivo a quello di scadenza della prima rata. Per chi paga in un’unica soluzione, di fatto, non sono previsti interessi.
Le date della rottamazione
La domanda potrà essere trasmessa tra la fine di gennaio (ipoteticamente dal 20 gennaio) e il 30 aprile 2026. Entro il 30 giugno l’Agenzia delle Entrate dovrà inviare ai contribuenti la comunicazione delle somme dovute ed entro il 31 luglio va saldata la prima o unica rata.
Dopo la presentazione dell’istanza di adesione sono sospesi i termini di decadenza e prescrizione, sono interrotti i termini di pagamento delle eventuali dilazioni attive e non possono essere avviate azioni esecutive per la riscossione coatta delle somme. Nuovi fermi amministrativi e ipoteche non possono essere iscritti e, inoltre, le azioni esecutive già avviate non possono essere proseguite. Con la presentazione della domanda di adesione alla sanatoria, inoltre, i debiti rottamati non rilevano per ottenere il Durc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA