In arrivo la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, ma come deve comportarsi chi ha piani di rateizzazione del debito in corso? Vediamo cosa fare per ottimizzare i risparmi.
Chi ha una rateizzazione ordinaria delle cartelle esattoriali, con l’arrivo della rottamazione quinquies, è posto davanti a una scelta: interrompere il pagamento delle rate in attesa della nuova sanatoria o continuare a pagare interrompendo i versamenti solo al momento dell’accesso.
Nella Legge di Bilancio 2026, infatti, è prevista la nuova definizione agevolata della cartelle esattoriali che permette di pagare il debito senza l’applicazione di interessi e sanzioni. In alcuni casi la rottamazione, soprattutto per i debiti più vecchi in cui proprio gli interessi pesano molto, permette di tagliare la somma dovuta anche di molto.
Il testo della manovra è ancora in fase di discussione e le regole in esso contenute potrebbero cambiare nel corso dell’iter parlamentare della Legge di Bilancio. Al momento la rottamazione comprende soltanto i debiti che risultano da omessi versamenti di quanto risultante dalle dichiarazioni annuali e dai controlli automatizzati e formali e gli omessi versamenti contributivi che non risultino da accertamento.
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Il meccanismo della nuova rottamazione
Il problema principale di chi ha una dilazione ordinaria in corso è che con ogni versamento paga una quota di capitale, una di interessi e una di sanzioni. La nuova rottamazione quinquies, nel determinare le somme dovute (senza sanzioni e senza interessi), prende in considerazione solo la quota capitale versata, scomputando da ogni rata le somme corrisposte per sanzioni e interessi che vanno perdute.
Facciamo un esempio per capire il meccanismo dello scomputo. Supponiamo che un contribuente debba pagare il debito di una cartella esattoriale di 15.000 euro di cui 9.000 euro sono il capitale del debito iniziale, 3.750 euro sono le sanzioni dovute e 2.250 sono il totale dovuto a titolo di interessi. Supponiamo che paghi rate di 150 euro mensili (90 euro di debito, 37,50 euro di sanzioni e 22,50 euro di interessi) e che ne abbia già versate 30 per un totale di 4.500 euro. Potrebbe pensare che rottamando la cartella rateizzata, si trovi a dover pagare solo altri 4.500 euro, ma non è così.
Lo scomputo della rottamazione quinquies non elimina solo interessi e sanzioni dalla cartella esattoriale, ma tiene conto anche delle quote già versate. In realtà, il contribuente con i 4.500 euro versati ha pagato:
- 2.700 euro di debito iniziale;
- 1.125 euro di sanzioni;
- 675 euro di interessi.
Dal debito iniziale di 9.000 euro sarà sottratto solo quanto versato di quota capitale, ovvero 2.700 euro e la rottamazione, quindi, riguarderà 6.300 euro di debito residuo. In questo caso il contribuente perderebbe 1.800 euro versati per le quote di sanzioni e interessi.
Si deve interrompere il pagamento della dilazione ordinaria?
Se si continuassero a pagare le rate della dilazione ordinaria, nel caso dell’esempio, si andrebbero a perdere 60 euro ogni rata versata. Interrompendo il pagamento già da novembre si risparmierebbero 180 euro, ma prima di farlo è necessario fare alcune considerazioni.
La domanda di adesione alla rottamazione quinquies si potrà presentare dal 21 gennaio al 30 aprile 2026. Già soltanto con l’adesione alla sanatoria si interrompono azioni esecutive ed eventuali pagamenti di rateizzazioni in corso.
Se si smettesse di pagare ora, saltando le rate degli ultimi mesi, novembre, dicembre e gennaio, si deve considerare quante rate del piano sono state già saltate perché se l’interruzione facesse decadere il piano di dilazione (che interviene al mancato pagamento di 8 rate anche non consecutive), l’Agenzia delle Entrate potrebbe riprendere la riscossione coattiva del debito prima dell’adesione alla sanatoria.
Se si è certi di non aver saltato altre rate, si può sospendere il pagamento delle rate della dilazione ordinaria anche subito, facendo in modo di presentare l’istanza per accedere alla rottamazione già a gennaio 2026. Per chi vuole essere più prudente, invece, è possibile continuare a pagare le rate fino a dicembre, e con la presentazione della domanda di accesso alla sanatoria a gennaio, le dilazioni pregresse sono sospese automaticamente.
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