Il Fisco può controllare quanti contanti hai nascosto nella cassetta di sicurezza?

Patrizia Del Pidio

10 Luglio 2025 - 16:46

Se si conservano soldi in una cassetta di sicurezza si è al riparo dalle indagini del Fisco? Vediamo quando e come l’Agenzia delle Entrate può aprire la cassetta di sicurezza.

Il Fisco può controllare quanti contanti hai nascosto nella cassetta di sicurezza?

Il Fisco può controllare i contanti che conservi nella cassetta di sicurezza? La cassetta di sicurezza messa a disposizione (a pagamento) dalla banca è un luogo sicuro dove conservare gioielli, preziosi e anche documenti. Si corrono dei rischi a conservare in essa anche il denaro contante?

Conservare soldi in una cassetta di sicurezza non è vietato dalla legge, ma potrebbero esserci dei rischi a livello legale e fiscale, soprattutto se si tratta di importi che non sono stati dichiarati al Fisco. L’amministrazione tributaria in quali circostanze può controllare quello che è contenuto in una cassetta di sicurezza? Scopriamo cosa prevede la normativa al riguardo e come proteggersi da eventuali rischi.

Soldi nascosti in una cassetta di sicurezza

Una volta che si prende in affitto una cassetta di sicurezza presso una banca è possibile conservare in essa anche dei contanti, visto che la legge non lo vieta espressamente. Se i soldi hanno una provenienza lecita non solo il contribuente può metterli nella cassetta di sicurezza, ma non rischia neanche nulla a livello fiscale.

Discorso diverso, invece, se si tratta di somme non dichiarate, poiché nascondere redditi al Fisco è una forma di evasione fiscale, visto che sugli stessi non si versano le imposte. In questo caso, in base all’importo nascosto, si rischiano anche sanzioni penali. Inoltre se il denaro custodito nella cassetta di sicurezza proviene direttamente da reati (riciclaggio, estorsione, corruzione, per esempio) le somme potrebbero anche essere sequestrate. La questione centrale è se il Fisco possa controllare cosa si nasconde dentro la cassetta di sicurezza.

Il Fisco può controllare cosa c’è dentro la cassetta di sicurezza?

La banca non è al corrente di quello che un cliente mette dentro una cassetta di sicurezza e per questo motivo non può certamente comunicarlo al Fisco. In ogni caso, però, se il titolare di una cassetta di sicurezza viene coinvolto in un’indagine fiscale, l’amministrazione tributaria sa che ha un contratto per una cassetta di sicurezza grazie all’Anagrafe dei rapporti finanziari.

Il Fisco, quindi, sa che il contribuente detiene una cassetta di sicurezza, anche se non è a conoscenza di quello che contiene. Se il contribuente spende più soldi di quelli che dichiara, se nella dichiarazione dei redditi ci sono delle incoerenze, gli agenti del Fisco possono chiedere alla banca di aprire la cassetta di sicurezza.

Per arrivare a questa situazione, però, è necessario che le spese da prendere in considerazione per determinare lo scostamento tra dichiarato e spese siano tracciabili, ovvero spese per le quali il contribuente deve aver fornito il codice fiscale (viaggi, mutui, acquisti di case o auto).

Anche se, quindi, ciò che si nasconde dentro la cassetta di sicurezza non è del tutto al riparo dai controlli del Fisco, quest’ultimo può arrivare ad aprirla solo nel caso che sia in corso un’indagine fiscale.

Come fa il Fisco ad aprire una cassetta di sicurezza?

Per effettuare un controllo fiscale approfondito che comprenda anche la cassetta di sicurezza deve prima ottenere una autorizzazione apposita dall’autorità giudiziaria prima di procedere con le indagini. Solo nel caso in cui scatti la presunzione legale di redditi occulti al contribuente può essere eventualmente chiesto di fornire una giustificazione della natura dei valori contenuti nella cassetta.

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