Ocse sull’Italia: ok il Jobs Act, ora riforme su scuola e fisco

Stefania Manservigi

9 Febbraio 2015 - 18:20

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L’Ocse, nelle pagelle stilate annualmente, promuove l’Italia per il Jobs act e invoca riforme che investano soprattutto sull’istruzione e il fisco. Ecco come.

Ocse sull’Italia: ok il Jobs Act, ora riforme su scuola e fisco

Arrivano le pagelle annuali delle riforme strutturali da parte dell’Ocse, il gruppo dei grandi Paesi industriali. Promossa l’Italia, anche se con qualche riserva: se, infatti, il parere sul Jobs Act è in generale positivo, viene evidenziata la necessità di riforme che investano l’istruzione e il fisco.

L’Italia resta indietro rispetto gli altri paesi industriali. Una delle conseguenze della mancata ripresa economica dell’Italia, ha notato l’Ocse, è stata la perdita di terreno del Belpaese rispetto alla media degli altri Paesi industriali sia in termini di reddito pro capite, sia in termini di redditività.

Mercato del lavoro
Secondo lo studio “Going for Growth” è importante che l’Italia abbia iniziato a riformare il mercato del lavoro< a partire dal Jobs Act cercando di riequilibrare la protezione spostandola dai posti di lavoro ai redditi dei lavoratori.

Tuttavia l’Ocse suggerisce di

«continuare a ridurre il dualismo del mercato del lavoro, rendendo più flessibili assunzioni e licenziamenti, e di adottare procedure legali più prevedibili e meno costose, supportate da una rete di protezioni sociali più ampia e da politiche attive per il mercato del lavoro».

Riforme e istruzione
Una delle riforme prioritarie necessarie per l’Italia individuata dall’Ocse investe il campo dell’istruzione; si richiede infatti, in questo senso, un miglioramento dell’equità e dell’efficienza. In questo caso lo studio suggerisce di approfondire la valutazione degli insegnanti, di espandere l’istruzione professionale anche dopo la scuola secondaria, di aumentare le tasse universitarie e creare un sistema di rimborso agli studenti sulla base del reddito.

Semplificazione del sistema fiscale
Lo studio dell’Ocse ha inoltre rivolto la sua attenzione anche al sistema fiscale italiano, sottolineando la necessità di una semplificazione dello stesso. L’obiettivo dell’Italia, infatti, deve essere il miglioramento dell’efficienza del fisco ottenibile attraverso la riduzione delle aliquote nominali più alte, la riduzione di distorsioni> e degli incentivi all’evasione.

L’Ocse richiede inoltre di eliminare l’instabilità nella legislazione fiscale riducendo il ricorso a misure temporanee e cercando di mantenere l’impegno a non concedere condoni. Con un occhio al mercato del lavoro, fortemente sbilanciato per quanto riguarda il rapporto tra domanda e offerta, l’Ocse sottolinea la necessità, compatibilmente con le possibilità dei conti pubblici, di ridurre la tassazione del lavoro.

Incentivo alle privatizzazioni
L’Ocse insiste inoltre sulle liberalizzazioni, richiedendo il perseguimento della privatizzazione dei servizi pubblici locali e il miglioramento degli incentivi all’efficienza della giustizia civile.

Ripresa economia mondiale
I consigli stilati per l’Italia si inseriscono in un più grande progetto di ripresa economica mondiale.
I ministri finanziari e governatori del G20 cominceranno, infatti, a Istanbul a identificare un numero ristretto di priorità per ogni Paese cercando in questo modo di controllare con più facilità i progressi effettuati.

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# Italia
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