Il preavviso in caso di dimissioni è fondamentale perché il lavoratore non incorra in sanzioni. Vediamo nel dettaglio come funziona e i tempi da rispettare secondo il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di riferimento.

Preavviso per dimissioni: quanti giorni sono? Una domanda che molti lavoratori potrebbero porsi nel momento in cui pensano di abbandonare il proprio lavoro.
Come accade per il licenziamento (tranne che nel caso del licenziamento per giusta causa), anche per le dimissioni vi è un preavviso da rispettare e i termini vengono definiti dal singolo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di riferimento applicato.
Nello specifico quindi il preavviso è il tempo che intercorre tra il momento in cui il dipendente comunica al datore di lavoro la volontà di abbandonare il proprio impiego e il giorno in cui avviene la risoluzione definitiva del contratto.
Se il dipendente non rispetta il preavviso in caso di dimissioni può incorrere in una riduzione dello stipendio.
I tempi del preavviso in caso dimissioni, ossia quanto tempo prima bisogna comunicarlo al datore di lavoro, sono indicati sia dall’INPS che dai singoli CCNL. Negli stessi è specificato che il preavviso è “variabile in base all’anzianità aziendale e all’inquadramento contrattuale”.
Vediamo attraverso una dettagliata guida quanto preavviso in caso di dimissioni il lavoratore deve dare al datore di lavoro a seconda del CCNL di riferimento e cosa fare per non incorrere in una decurtazione dello stipendio.
PREAVVISO DIMISSIONI
Perché è previsto e come si comunica?
Il periodo di preavviso è quel periodo di tempo successivo alla presentazione delle dimissioni in cui il lavoratore continua a svolgere la propria attività lavorativa.
Grazie a questo strumento il datore di lavoro è tutelato, poiché ha a disposizione un periodo di tempo sufficiente per individuare, assumere e formare un nuovo dipendente che prenderà posto e mansioni del dimissionario.
Come si presenta il preavviso? Una delle novità del Jobs Act è quella per cui, a partire dal 12 marzo 2016, le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del contratto di lavoro vanno effettuate esclusivamente per via telematica.
Per le informazioni e le istruzioni operative su come fare vi consigliamo di leggere la nostra guida alle dimissioni online con tutti gli approfondimenti di cui avete bisogno.
Prima di vedere nel dettaglio quanti sono i giorni di preavviso in caso di dimissioni bisogna ricordare che nella maggior parte dei CCNL viene stabilito che il periodo del preavviso decorra dal 1° o dal 16° giorno di ogni mese.
Quindi, se il dipendente dimissionario invia la comunicazione della propria volontà di recedere il contratto in un momento diverso, il calcolo della data del termine del rapporto di lavoro comincia nel momento di decorrenza più prossimo.
Ad esempio, per una comunicazione inviata il 18 giugno, il periodo di decorrenza scatterà dal 1° luglio dello stesso anno.
Quanti sono i giorni da rispettare?
Mentre il licenziamento da parte del datore di lavoro può avvenire solo in caso di determinate condizioni fissate dalla legge, il nostro ordinamento consente al dipendente di presentare le dimissioni senza giustificarne il motivo; l’importante è farlo rispettando il periodo del preavviso.
Il numero di giorni di preavviso da rispettare in caso di dimissioni dipende da diversi fattori e, in particolar modo, da:
- tipologia di contratto di lavoro;
- livello di inquadramento;
- anzianità di servizio;
- qualifica.
Sia per il contratto di apprendistato e sia per il contratto a tempo indeterminato qualora si decida di dare le dimissioni è opportuno consultare il CCNL con cui si è stati assunti per determinare il periodo di preavviso obbligatorio.
Nel caso di contratto a tempo indeterminato, inoltre, giocano un ruolo fondamentale anche l’anzianità e la qualifica. Generalmente i tempi per il preavviso delle dimissioni sono la metà di quelli previsti per il licenziamento, quindi:
- lavoro full time e massimo 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 8 giorni di calendario;
- lavoro full time e più di 5 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 15 giorni di calendario;
- lavoro part-time e massimo 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 4 giorni di calendario;
- lavoro part-time e più di 2 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro: 8 giorni di calendario.
I singoli CCNL, però, potrebbero prevedere dei termini differenti; ecco una tabella dove sono indicati i termini del preavviso per alcune tipologie di contratto.
CCNL | Anni di servizio | Quadro | Giorni di preavviso |
TERZIARIO DELLA DISTRIBUZIONE E DEI SERVIZI | 5 anni | I° Livello | 45 giorni |
II° e III° livello | 20 giorni | ||
IV° e V° livello | 15 giorni | ||
VI° e VII° livello | 10 giorni | ||
Operatori di vendita | 30 giorni | ||
dai 5 ai 10 anni | I° livello | 60 giorni | |
II° e III° livello | 30 giorni | ||
IV° e V° livello | 20 giorni | ||
VI° e VII° livello | 15 giorni | ||
Operatori di vendita | 45 giorni | ||
oltre i 10 anni | I° livello | 90 giorni | |
II° e III° livello | 45 giorni | ||
IV° e V° livello | 30 giorni | ||
VI° e VII° livello | 15 giorni | ||
Operatori di vendita | 60 giorni | ||
METALMECCANICI | 5 anni | VI° e VII° categoria professionale | 2 mesi |
IV° e V° categoria professionale | 1 mese e 15 giorni | ||
II° e III° categoria professionale | 10 giorni | ||
1° categoria professionale | 7 giorni | ||
dai 5 ai 10 anni | VI° e VII° categoria professionale | 3 mesi | |
IV° e V° categoria professionale | 2 mesi | ||
II° e III° categoria professionale | 20 giorni | ||
1° categoria professionale | 15 giorni | ||
oltre i 10 anni | VI° e VII° categoria professionale | 4 mesi | |
IV° e V° categoria professionale | 2 mesi e 15 giorni | ||
II° e III° categoria professionale | 1 mese | ||
1° categoria professionale | 20 giorni | ||
COMMERCIO | 5 anni | Quadri e I° Livello | 60 giorni |
II° e III° livello | 30 giorni | ||
IV° e V° livello | 20 giorni | ||
VI° e VII° livello | 15 giorni | ||
dai 5 ai 10 anni | Quadri e I° Livello | 90 giorni | |
II° e III° livello | 45 giorni | ||
IV° e V° livello | 30 giorni | ||
VI° e VII° livello | 20 giorni | ||
oltre i 10 anni | Quadri e I° Livello | 120 giorni | |
II° e III° livello | 60 giorni | ||
IV° e V° livello | 45 giorni | ||
VI° e VII° livello | 20 giorni |
Cosa succede se non si rispettano i giorni del preavviso?
Nel caso in cui il lavoratore non rispetti il periodo di preavviso previsto per legge il datore di lavoro ha diritto a richiedere un’indennità di mancato preavviso; tale indennità è pari all’importo delle retribuzioni che sarebbero spettate per il periodo di preavviso non lavorato, come stabilito dall’articolo 2118 del Codice Civile.
Quando non è necessario
Nel contratto a tempo determinato non è previsto il recesso anticipato e di conseguenza non è previsto nemmeno il preavviso: il rapporto di lavoro può concludersi prima della data di scadenza del contratto solo in caso di accordo di entrambe le parti o in caso di recesso per giusta causa (art. 2119 Codice Civile).
Se quindi il lavoratore decide di presentare le dimissioni, in mancanza di giusta causa, il datore di lavoro potrà chiedere un risarcimento pari al periodo mancante alla conclusione del contratto.
In questi casi cosa fare? Essendo riconosciuta la possibilità di recesso anticipato in caso di accordo di entrambe le parti, il lavoratore dovrà accordarsi con il datore di lavoro.
Il preavviso non è dovuto neppure per il recesso di un contratto a progetto, di uno stage o per la fine di una collaborazione coordinata continuativa. In caso di dimissioni per giusta causa non è dovuto nessun preavviso e l’effetto del licenziamento è dunque immediato.
Giorni di assenza non conteggiati
Inoltre è opportuno sapere che tra i giorni di preavviso non vengono conteggiati eventuali giorni di assenza del lavoratore per:
- malattia
- infortunio
- ferie
- maternità
Il periodo di preavviso riparte, dunque, dal giorno di rientro del lavoratore.
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