Italia: conti pubblici in leggero miglioramento, in calo la pressione fiscale

Alessandro Iacopini

04/07/2014

L’Istat fotografa l’andamento del bilancio statale nel primo trimestre del 2014: conti meglio del previsto ma attenzione al resto dell’anno.

Italia: conti pubblici in leggero miglioramento, in calo la pressione fiscale

Migliorano, anche se lentamente, i conti pubblici italiani.

Nel primo semestre del 2014 il rapporto deficit-Pil è risultato pari al 6,6%, in miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013 (era al 7,3%). Lo rileva l’Istat, che ricorda che il dato non tiene conto delle operazioni di swap.

Il dato del 6,6% non deve far però pensare ad uno sforamento della soglia del 3% imposta dai trattati europei. Per calcolare il rapporto deficit/PIL bisogna tenere presente l’andamento del disavanzo – ovvero la spesa non coperta da entrate – per tutto il corso dell’anno.

Lo scorso anno, ad esempio, dopo il -7,7% del primo trimestre, il deficit è sceso al 3,8% nel periodo successivo, quindi al -3,5% e al -2,8% nel terzo e quarto trimestre

Pressione fiscale in diminuzione
L’Istat rende inoltre noto che nei primi tre mesi dell’anno la pressione fiscale è leggermente diminuita, visto che è stata 38,5%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Lo scorso anno era stata attestata al 38,8% e, anche se sembra difficile trovare un riscontro del dato nella vita di tutti i giorni, il calo registrato oggi è la terza diminuzione consecutiva tendenziale, cioè anno su anno.

I ricercatori dell’Istat ricordano però come per pressione fiscale si intenda il rapporto tra la somma di imposte dirette, indirette, in conto capitale, contributi sociali e Prodotto interno lordo (Pil) e come nei primi tre mesi dell’anno la pressione fiscale risulti storicamente più debole rispetto ai mesi successivi.

La pressione fiscale tende infatti a crescere durante l’anno e a toccare i massimi nell’ultimo trimestre dell’anno, quando si concentrano molte scadenze di pagamenti.

Un occhio al bilancio
Guardando al bilancio dello Stato, il saldo primario (cioè l’indebitamento al netto degli interessi passivi, circa 90 miliardi di euro l’anno) è risultato negativo per più di 8 miliardi: un dato pari al -2,2% del Prodotto interno lordo, in miglioramento di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In ogni modo l’Istat ricorda che nell’interpretazione dei dati va tenuto presente che le serie trimestrali dei conti pubblici sono di tipo grezzo, cioè non depurate della componente stagionale.

Proprio questo elemento spiega in gran parte la forte variabilità nel corso dell’anno dell’indebitamento netto, sul quale si riflettono anche gli effetti dei provvedimenti di politica economica e delle manovre di bilancio.

Inoltre, rispetto ai parametri di Maastricht, in questo conteggio non rientrano le operazioni di swap sui titoli di Stato, che ai fini europei sono considerati in tutto e per tutto indebitamento, mentre in questo caso hanno impatto zero.

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