Diventare avvocato in Spagna ed esercitare in Italia? Si può. Ecco cosa ha stabilito l’UE

Valentina Pennacchio

21 Luglio 2014 - 12:00

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Diventare avvocato in Spagna ed esercitare in Italia? Tutto regolare, grazie all’ok della Corte Europea agli abogados. Ecco le nuove regole per gli aspiranti professionisti.

Diventare avvocato in Spagna ed esercitare in Italia? Si può. Ecco cosa ha stabilito l’UE

Buone notizie per gli aspiranti avvocati italiani, a cui viene finalmente riconosciuta la possibilità di prendere l’abilitazione in Spagna. Vista la difficoltà di abilitarsi in Italia, molti laureati in giurisprudenza volgono il loro sguardo altrove, come la Romania e, soprattutto, la Spagna. Sono ben 3.000 gli avvocati che oggi esercitano in Italia dopo essersi abilitati in Spagna.

Questa prassi ha innescato una diatriba tra istituzioni nazionali e comunitarie, soprattutto dopo che il Consiglio nazionale forense ha fatto ricorso affinché scattassero provvedimenti contro coloro che esercitano la professione in Italia, pur essendosi abilitati altrove, poiché rei di aggirare la normativa italiana.

La Corte di Giustizia europea ha respinto questo ricorso e ha dichiarata legittima questa prassi, appellandosi all’esistenza di un meccanismo di riconoscimento dei titoli per gli avvocati migranti, che gli consente di esercitare la professione forense all’interno dei confini dell’UE.

D’altra parte Unione Europea presuppone un mercato unico e deve riconoscere questa libertà a questi professionisti, i quali possono laurearsi in uno Stato europeo, abilitarsi in un altro Stato ed esercitare la professione in quello d’origine.

Le novità della direttiva UE

D’ora in poi nessuno dei 28 Paesi appartenenti all’UE potrà negare l’iscrizione nei propri albi professionali agli avvocati abilitatisi in un altro Paese dell’UE, i quali dovranno essere inseriti nella speciale sezione relativa agli avvocati che si sono qualificati all’estero.

Oltre a quanto esposto ci sono altre due novità che sembrano emergere dalla direttiva UE:

  • non si prevede un periodo di praticantato per ottenere l’abilitazione alla professione;
  • si dovrà indicare la propria professione nella lingua del Paese in cui si è ottenuta l’abilitazione. Dunque gli aspiranti avvocati italiani che si abiliteranno in Spagna saranno “abogados".

Come diventare avvocato in Spagna?

Come funziona in Spagna per diventare avvocato? Se fino al 30 ottobre 2011 non era previsto nessun esame di stato per diventare avvocato, perché era sufficiente la Licenciatura en Derecho per potersi iscrivere all’ordine, oggi occorre la frequenza di un Máster en Abogacía e l’esito positivo in una prova attitudinale.

L’esame in Spagna in sostanza consiste in un test a risposta multipla di 75 domande:

  • 50 di deontologia forense e ordinamento professionale;
  • 25 inerenti alle materie di diritto sostanziale trattate nel master.

In Italia invece per diventare avvocato occorre:

  • frequentare un periodo di praticantato di 2 anni;
  • superare 3 prove scritte senza codici commentati;
  • superare un esame orale su 5 materie.

E’ evidente che, dal confronto tra i due sistemi, diventare avvocato in Spagna risulta molto più semplice e la decisione dell’UE potrebbe rappresentare una scorciatoia per coloro che non riescono ad ottenere l’abilitazione in Italia o non vogliono perdersi tra la burocrazia del nostro Paese. Considerando però quanti avvocati ci sono in Italia e il periodo i crisi, questo rischia di portare un mercato già pieno alla saturazione e al collasso.

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