Lo dice uno studio di Unimpresa: in discesa i risparmi solo di assicurazioni e fondi pensione. Secondo lo studio gli italiani sono "sfiduciati dalla crisi".
Gli italiani non spendono più e continuano a risparmiare: nel luglio scorso i risparmi di imprese e famiglie hanno raggiunto i 1071 miliardi di euro, in aumento del 9,2% rispetto al luglio del 2013, quando i risparmi si erano fermati a 1039 miliardi, 32 in meno.
Lo rileva un’analisi del Centro studi Unimpresa che tuttavia sottolinea come la crescita dei depositi bancari non riguardi tutti i comparti.
Qui imprese
I depositi delle aziende sono passati da 189,93 miliardi a 203,36 miliardi (+7%) mentre quelli delle imprese familiari, saliti da 45,5 miliardi a 44,18 miliardi.
In aumento sono anche le riserve delle organizzazioni non lucrative senza fini di lucro: i depositi delle onlus sono risultati in crescita di 1,02 miliardi, saliti a 23,74 miliardi (+4,50%) dai 22,71 dell’anno precedente.
Calano dell’1,25% invece i depositi di assicurazioni e fondi pensione, scesi da 24,01 miliardi a 23,71 miliardi (-299 milioni).
Qui famiglie
Le riserve delle famiglie risultano in crescita del 2,19% di 18,57 miliardi: a luglio 2013 i depositi erano a quota 849,33 miliardi e un anno più tardi sono schizzati a 867,9 miliardi.
Complessivamente i depositi sono passati da 1.131,5 miliardi a 1.164,9 miliardi in aumento di 33,40 miliardi (+2,95%).
Crescono i conti correnti
Lo studio ha inoltre messo in luce come il comparto del conto corrente ha registrato la crescita più alta tra luglio 2013 e luglio 2014: da 775,87 miliardi a 818,84 miliardi (+5,54%) in aumento di 42,96 miliardi.
Sale anche l’ammontare del denaro circolante, passato da 158,67 miliardi a 165,33 miliardi in crescita di 6,65 miliardi (+4,20%).
I depositi vincolati a breve scadenza sono saliti da 165,71 miliardi a 167,23 miliardi (+0,92%) con un amento di 1,51 miliardi. Sono leggermente calati, invece, i depositi rimborsabili con preavviso: lo stock di denaro è passato da 308,27 miliardi a 307,62 miliardi (-0,21%) in diminuzione di 655 milioni.
La paura della crisi
Secondo il Presidente di Unimpresa Paolo Longobardi:
"E’ evidente che gli italiani, in particolare le famiglie, subiscono pesantemente i contraccolpi della crisi e la stanno pagando soprattutto in termini di crollo della fiducia. Ed è proprio la paura di nuovi scossoni e l’incertezza sul futuro a frenare la spesa e quindi i consumi".
Ma non solo, perché c’è anche il timore di nuove tasse. Per Longobardi:
"Le famiglie e le imprese temono pure altre stangate fiscali. Ancora non è chiaro come sarà messa a punto la legge di stabilità dal governo di Matteo Renzi; ogni tanto si parla di patrimoniale e certe voci frenano inevitabilmente i consumi".
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