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Argentina, il ministro dell’Economia dichiara: “Default è una cavolata”

venerdì 1 agosto 2014, di Titta Trua

La scadenza di pagamento per i titolari di bond che hanno accettato il concambio è scaduta alle 6 di questa mattina, ora italiana, ma il pagamento non si è visto. Eliot Management, l’hedge fund che assieme ad altri fondi aveva fatto causa all’Argentina, vincendola, afferma che:

"L’Argentina ha scelto il default. Il mediatore ha proposto numerose soluzioni creative ma l’Argentina ha rifiutato di considerarle’’.

Da Buenos Aires però si nega il default e il ministro dell’economia Axel Kicillof spiega che l’Argentina ha pagato ma che i fondi sono stati bloccati. La “colpa” sarebbe del giudice Thomas Griesa, che non avrebbe capito la complessità del caso e che sarebbe andato oltre la propria giurisdizione.
Anche un eventuale accordo tra le banche e gli hedge fund è andato a monte perché la proposta fatta dagli istituti di credito di acquistare i bond e rimborsare i fondi non si è concretizzata. Le trattative infatti si sono interrotte con il rientro in Argentina di Sebastian Palla, il responsabile dell’investment banking di Banco Macro, senza altri appuntamenti in programma.

Trattative difficili che però sembravano destinate a concludersi con successo, almeno è quanto si era sperato con l’arrivo a New York del ministro dell’Economia, Axel Kicillof. Il ministro, annunciando che l’accordo non era stato raggiunto, ha però ribadito fermamente che non si può parlare di default, perché default significa “non pagare”, mentre l’Argentina ha pagato, e ha attaccato le agenzie di rating, perché “non credibili”: Standard & Poor’s, ancor prima che si interrompessero le trattative, aveva infatti cambiato la propria valutazione su Buenos Aires a “selective default” da “CCC”.

Il ministro Kicillof in un comunicato stampa ha rassicurato i cittadini ed esposto la posizione dell’Argentina con parole forti, dicendo:

’’State calmi, domani è un altro giorno e il mondo continua a girare. La vita va avanti anche senza un accordo sul debito’’.

Il ministro ha poi proseguito affermando che Buenos Aires ’’non può rispettare la sentenza americana: gli hedge fund hanno cercato di imporci qualcosa di illegale, hanno respinto la nostra proposta’’. Kicillof attacca i fondi speculativi: ’’vogliono di più e lo vogliono subito, non possiamo firmare accordi sotto estorsione’’.
Dall’altra parte, Daniel Pollak, il mediatore che aveva l’incarico di facilitare un accordo tra Buenos Aires e gli hedge fund, ha emesso un comunicato secco. ’

’Nessun accordo è stato raggiunto e un default dell’Argentina è imminente’’.

’’Default non è una mera condizione tecnica - mette in evidenza Pollack -, è un evento reale e doloroso che avrà un impatto sulla gente normale: i cittadini argentini, i titolari di bond che hanno aderito al concambio (che non riceveranno il pagamento degli interessi) e gli hedge fund (che non riceveranno il pagamento che la Corte aveva garantito). Le conseguenze del default non sono prevedibili ma di certo non sono positive’’.

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