La BCE di Christine Lagarde ha sfornato l’ultimo annuncio del 2025 sui tassi di interesse, mentre grande è stata la sorpresa arrivata dagli USA. La diretta di Money.it.
Tutto come previsto: al termine della sua ultima riunione di politica monetaria del 2025, la BCE di Christine Lagarde ha lasciato i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale inchiodati rispettivamente al 2%, 2,15% e 2,40%.
L’annuncio è arrivato alle 14.15 ora italiana, attraverso la pubblicazione di un comunicato, con cui la Banca centrale europea ha comunicato anche le previsioni aggiornate dello staff dei suoi economisti sul trend del PIL e dell’inflazione dell’area euro fino al 2028. Poco dopo è arrivata la grande sorpresa dal fronte macroeconomico USA: l’indice di prezzi al consumo degli Stati Uniti, tra i parametri più importanti per monitorare l’inflazione, ha riportato nel mese di novembre un trend che è risultato decisamente inferiore alle attese del consensus, confermando una fase di forte indebolimento.
In evidenza le dichiarazioni che la presidente della BCE Christine Lagarde sta rilasciando nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio sui tassi, che ha preso il via alle 14.45 ora italiana.
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Riunione BCE, la diretta di Money.it
Al termine dell’ultima riunione del 2025, oggi giovedì 18 dicembre 2025, la BCE ha dunque optato, così come era stato previsto ampiamente dai mercati e dal consensus, per lo status quo sui tassi.
Attenzione però: l’esito di questo BCE Day non si limita alla decisione sui tassi, visto la Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde ha pubblicato anche le previsioni economiche elaborate dal suo staff, con particolare riferimento al PIL e all’inflazione dell’Eurozona, fino al 2028. E da queste previsioni è emerso che le stime sull’inflazione del 2026 sono state riviste al rialzo, così come sono state migliorate le proiezioni relative alla crescita del PIL del blocco.
Occhio alle dichiarazioni che la presidente della BCE Christine Lagarde sta rilasciando nel corso della conferenza stampa indetta per commentare l’annuncio sui tassi e il nuovo outlook, iniziata alle 14.45.
Nel frattempo, i mercati cercano di digerire anche le indicazioni che sono arrivate dal fronte macro USA con la pubblicazione del dato relativo all’inflazione di novembre, la cui pubblicazione è stata ritardata a causa della paralisi delle attività federali degli Stati Uniti che è stata provocata dallo shutdown.
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Conclusa la conferenza stampa di Christine Lagarde
Si è conclusa la conferenza stampa con cui la presidente della BCE Christine Lagarde ha risposto alle domande dei giornalisti, a seguito dell’ultimo annuncio sui tassi del 2025 arrivato oggi dall’istituzione.
Lagarde spiega no BCE a garanzie su prestiti a Ucraina
“Non potete aspettarvi che io avalli un meccanismo che comporti un finanziamento monetario”. Così Lagarde, nel rimarcare il motivo per cui la BCE ha deciso che non garantirà i prestiti che l’Unione europea sta considerando di erogare a favore dell’Ucraina utilizzando gli asset russi congelati. “Sono sicura che i leader europei troveranno una soluzione”, ha detto la presidente dell’Eurotower.
BCE, Lagarde: non parlo di tassi ideali in un contesto di troppi rischi e troppi shock
“Non parlerò di quel tasso ideale che riesca ad agire in un modo che non sia né restrittivo né espansivo sull’economia”, ha sottolineato la numero uno della BCE, in quanto “c’è troppa incertezza, ci sono troppi shock, troppi rischi, tali da riuscire a identificare” quel livello ideale dei tassi.
Euro digitale, Lagarde: necessario in un’era digitale
“In un’era digitale è necessario che ci sia una una valuta che sia un’ancora per il sistema finanziario”. Così Lagarde nel rispondere a una domanda sul ruolo dell’euro digitale.
Rendimenti BTP, Bund e OAT poco mossi. Spread BTP-Bund a 69 punti base
Rendimenti dei BTP e di altri Titoli di Stato dell’area euro ingessati mentre la presidente della BCE Christine Lagarde risponde alle domande dei giornalisti. I rendimenti dei BTP a 10 anni sono inchiodati al 3,56%, mentre i rendimenti dei Bund tedeschi sono in lieve rialzo al 2,87%. Lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia così attorno a 69 punti base. I rendimenti degli OAT francesi sono fermi al 3,57%.
Prossima presidente BCE, “Schnabel? Candidata molto buona, ma ce ne sono altri”
“Ci sono candidati molto buoni” a prendere il suo posto nelle vesti di presidente della BCE, non solo Isabel Schnabel. Lo ha detto Lagarde, ricordando che sarà il Consiglio europeo a prendere la decisione finale su chi sarà il suo successore.
Lagarde: c’è una cosa che non è cambiata affatto. No percorso predeterminato sui tassi
Interpellata sul messaggio hawkish arrivato dall’esponente tedesco della BCE Isabel Schnabel, Lagarde ha risposto che
“alcune cose sono cambiate, mentre altre cose non sono cambiate”. In questa situazione, una cosa che sicuramente “non è cambiata affatto è l’incertezza ”, ha fatto notare Lagarde, rimarcando che “ tutte le opzioni sono sul tavolo ” e che “la BCE non segue un percorso predeterminato sui tassi”, a causa dell’intensità dell’incertezza, che non rende possibile al momento presentare una forward guidance.
Lagarde, BCE ancora in una buona posizione, ma non significa che rimarremo statici
L’economia dell’area euro “è resiliente, e le previsioni sono di una crescita che continuerà a essere sostenuta dai servizi”. “Ci troviamo in una posizione favorevole, ma questo non significa che rimarremo statici ”. Così Lagarde nel rispondere alla domanda di un giornalista nel corso della conferenza stampa. La presidente della BCE ha reso noto che la decisione sui tassi di oggi è stata presa all’unanimità.
President Christine @Lagarde introduces the economic growth outlook for the euro area pic.twitter.com/KiwgOUGou5
— European Central Bank (@ecb) December 18, 2025
Lagarde, spese governi per la difesa dovrebbero sostenere gli investimenti, rischio contesto volatile
“La domanda interna rimarrà il principale motore di crescita dei prossimi anni e le spese dei governi per la difesa dovrebbero sostenere gli investimenti”. Proprio l’aumento delle spese per la difesa e le infrastrutture potrebbe far salire l’inflazione in modo più sostenuto. Lo ha fatto notare la presidente della BCE Christine Lagarde, rimarcando tuttavia che “l’outlook sull’inflazione rimane incerto”. In generale, “sebbene le tensioni commerciali si siano indebolite, il rischio è rappresentato tuttora da un contesto volatile”.
President Christine @Lagarde introduces the inflation outlook for the euro area pic.twitter.com/IDrEBhKGlr
— European Central Bank (@ecb) December 18, 2025
BCE, Lagarde spiega revisione al rialzo previsioni inflazione euro nel 2026
Lagarde ha spiegato la decisione degli economisti della BCE di rivedere al rialzo le previsioni sull’inflazione dell’Eurozona del 2026 con il calo più contenuto atteso per l’inflazione dei servizi, come si legge nel comunicato sui tassi rilasciato dalla Banca centrale europea.
Iniziata conferenza stampa di Christine Lagarde
Iniziata la conferenza stampa con cui la presidente della BCE Christine Lagarde commenterà la decisione dell’istituzione di lasciare i tassi di interesse dell’area euro invariati per la quarta volta consecutiva.
Wall Street accelera al rialzo post inflazione USA, sterlina si rafforza dopo Bank of England
Wall Street accelera al rialzo dopo la pubblicazione del dato relativo all’inflazione USA, che ha sorpreso al ribasso.
I futures sul Dow Jones salgono dello 0,36%, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq scattano rispettivamente dello 0,62% e dell’1,09%.
Rimane prudente la performance delle borse europee, con quella di Londra che segna un ribasso dello 0,24%, dopo che la Bank of England - che oggi ha tagliato i tassi di 25 punti base al 3,75% - ha consigliato ai mercati di non scommettere troppo in modo importante sull’arrivo di una carrellata di nuove riduzioni nel 2026.
Il Ftse Mib sale dello 0,47%, la borsa di Parigi avanza dello 0,18%, mentre Francoforte fa +0,28%. L’indice di riferimento dell’azionario europeo mette a segno un rialzo dello 0,26%.
Sul forex l’euro è poco mosso sul dollaro a $1,1739, il dollaro cede lo 0,05% sullo yen a JPY 155,57, mentre la sterlina torna a salire sulla valuta americana, con il cambio GBP-USD in crescita dello 0,36% a $1,3423.
Non solo tassi BCE, arriva il grande market mover dell’inflazione USA
Di informazioni da digerire i mercati oggi ne hanno davvero tante, visto che dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti è stato appena diramato il dato relativo all’indice CPI, ovvero all’indice dei prezzi al consumo, termometro tra i più cruciali per monitorare il trend dell’inflazione, e dunque per capire, nel caso degli Stati Uniti, la possibile direzione dei tassi di interesse che la Fed deciderà di adottare.
La sorpresa arrivata con l’indicatore è tanta, visto che si è appreso che, nel mese di novembre, l’indice CPI ha segnato un rialzo su base annua pari a +2,7%, bel al di sotto del +3,1% atteso dal consensus degli analisti e dopo il +3% di ottobre.
L’inflazione core è inoltre avanzata su base annua del 2,6%, rispetto al +3% previsto e in deciso rallentamento rispetto al +3% di ottobre.
Mercati sull’attenti in attesa Lagarde. La BCE rivede al rialzo previsioni PIL e inflazione euro
Mercati in trepidazione in attesa di capire a questo punto, dopo la diffusione del comunicato con cui la BCE ha annunciato la decisione di confermare i tassi dell’area euro, cosa dirà la presidente Christine Lagarde.
Non depongono a favore delle colombe le nuove previsioni economiche annunciate dall’Eurotower. Dal nuovo outlook appena diramato emerge infatti che gli economisti hanno rivisto al rialzo sia le stime sul PIL, come preannunciato da Lagarde che sull’inflazione. Le stime seguono le dichiarazioni hawkish del super falco dell’istituzione, ovvero della tedesca Isabel Schnabel, che hanno portato alcuni economisti a ritenere che ormai la fase dei tagli dei tassi da parte della BCE sia arrivata al capolinea, e che nel 2026 i tassi dell’area euro torneranno a essere alzati.
Il comunicato sui tassi e sulle nuove previsioni economiche della BCE
“Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. La sua valutazione aggiornata conferma nuovamente che l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi sull’obiettivo del 2% a medio termine.
Le ultime proiezioni elaborate dagli esperti dell’Eurosistema indicano un’inflazione complessiva pari in media al 2,1% nel 2025, all’1,9% nel 2026, all’1,8% nel 2027 e al 2,0% nel 2028. L’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,4% nel 2025, al 2,2% nel 2026, all’1,9% nel 2027 e al 2,0% nel 2028.
L’inflazione è stata rivista al rialzo per il 2026, principalmente perché gli esperti si attendono ora che quella relativa ai servizi scenda più lentamente.
La crescita economica dovrebbe essere più sostenuta rispetto alle proiezioni di settembre, trainata in particolare dalla domanda interna. A seguito di una sua revisione al rialzo, si collocherebbe all’1,4% nel 2025, all’1,2% nel 2026 e all’1,4% nel 2027, livello sul quale dovrebbe mantenersi nel 2028.
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine. Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, il Consiglio direttivo seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione.
In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione e dei rischi a esse associati, considerati i nuovi dati economici e finanziari, nonché della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
I tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimarranno invariati al 2,00%, al 2,15% e al 2,40%, rispettivamente.
Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
I portafogli del PAA e del PEPP (pandemic emergency purchase programme) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
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Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria.
Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.
La Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle 14.45 (ora dell’Europa centrale)”.
Tassi BCE confermati, l’annuncio della BCE al termine dell’ultima riunione del 2025
Così come previsto dai mercati e dagli analisti, al termine della sua ultima riunione di politica monetaria del 2025, il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato di avere lasciato i tassi sui depositi, i tassi sulle operazioni di rifinanziamento principali e quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale dell’Eurozona rispettivamente al 2%, 2,15% e 2,40%. I tassi sono stati confermati per la quarta volta consecutiva.
Il trend di Piazza Affari e delle borse europee a pochi minuti da annunci tassi e previsioni BCE
Si avvicina il momento in cui Piazza Affari e i mercati conosceranno la carrellata di annunci da parte della BCE, relativi non solo alla decisione sui tassi ma anche alla proiezioni economiche fino al 2028.
Nell’attesa, lo Stoxx 600 segna un rialzo dello 0,28%. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari avanza dello 0,31%, mentre il Cac della borsa di Parigi segna un progresso dello 0,21%.
Piatto il Ftse 100 della borsa di Londra, che ha azzerato i guadagni dopo l’annuncio sui tassi della Bank of England che ha tagliato come da attese il Bank Rate, avvertendo tuttavia che tagli futuri non devono essere dati per scontati. Il Dax della borsa di Francoforte avanza dello 0,30% circa.
Sul mercato del forex, l’euro scende sul dollaro dello 0,21%, a $1,1724. Il rapporto dollaro-yen è in rialzo dello 0,09% a JPY 155,82, mentre la sterlina avanza sulla valuta americana dello 0,07%, a quota $1,3382.
Bank of England taglia tassi di 25 pb al 3,75%
Come da attese la Bank of England ha tagliato i tassi UK di 25 punti base, dal 4% al 3,75%, a seguito del forte indebolimento della crescita dell’inflazione nel Paese.
Tassi BCE, il commento di Pictet Asset Management
Così Marco Piersimoni, Co-Head Multi Asset Euro di Pictet Asset Management, in vista dell’ultima riunione di politica monetaria dell’anno della BCE di oggi, giovedì 18 dicembre 2025.
Nel segnalare che “in Europa, l’attività industriale ha avuto un discreto recupero, con dati dell’inflazione in linea con le attese ma ancora marginalmente al di sopra dell’obiettivo della BCE ”, Piersimoni ha fatto notare che “le dichiarazioni di alcuni membri del board della BCE, come quelle di Isabel Schnabel, si sono distinte per il carattere marcatamente hawkish”.
Questo fattore “ha fatto sì che il mercato passasse dal prezzare la possibilità di un ultimo taglio a quella di un rialzo già a partire dal 2026 ”.
A questo punto, “vedremo come la presidente Lagarde vorrà articolare la propria discussione nel corso dell’ultimo meeting del 2025, fissato per oggi”.
Piazza Affari, Ftse Mib sostenuto dai buy che fioccano sulle banche italiane. MPS titolo migliore
Continuano a brillare a Piazza Affari le azioni delle banche italiane.
MPS segna un progresso del 2,6% circa, svettando sull’indice Ftse Mib. Tra le azioni migliori spiccano anche BPER, Banca Popolare di Sondrio, Mediobanca.
Titoli peggiori del listino sono invece Stellantis, Amplifon, Diasorin, Nexi. Il Ftse Mib riporta un rialzo dello 0,43%, a quota 44.287,73 punti.
Banca centrale Norvegia lascia tassi fermi al 4%
Così come da attese, nel Super giovedì delle banche centrali, la Banca centrale della Norvegia ha annunciato oggi di avere lasciato invariato il tasso di riferimento al 4%.
L’istituzione ha avvertito che il quadro economico resta incerto, pur lasciando intendere di non escludere il ritorno dei tagli dei tassi. Così la governatrice della Norges Bank, Ida Wolden Bache:
“Non abbiamo fretta di ridurre il tasso di riferimento. Le prospettive sui tassi di interesse sono cambiate poco rispetto al Report di settembre. Nelle nostre proiezioni, il tasso medio sui mutui residenziali scende a poco più del 4,5% nel 2028. Pertanto, non prevediamo una forte riduzione dei tassi nel prossimo futuro”.
Il punto sulle commodities e sui metalli. Che succede ai prezzi del petrolio e alle quotazioni dell’oro
Osservati speciali tra i vari asset rimangono i prezzi del petrolio, che sono stati interessati nelle sessioni precedenti da scossoni entrambi al ribasso e al rialzo.
In evidenza prima il tonfo del contratto WTI scambiato sul Nymex di New York, scivolato fin sotto la soglia psicologica di $55 al barile, ai minimi dagli inizi del 2021, dunque in quasi 5 anni e, successivamente, alla vigilia, il recupero sia del WTI che del Brent, dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump, relativo alla decisione di lanciare un blocco navale totale per impedire la circolazione delle petroliere che ha deciso di sanzionare, verso e dal Venezuela.
Trump ha definito inoltre il regime di Maduro “una organizzazione terroristica straniera”, confermando il clima di alta tensione geopolitica tra i due Paesi.
Oggi i prezzi del WTI e del Brent segnano lievi rialzi, che portano le quotazioni a salire rispettivamente a $56,09 e a $59,74 al barile.
Tra le commodities, fari anche sull’oro, con i futures sul metallo giallo e bene rifugio per eccellenza che scendono dello 0,32% a $4.359,90 l’oncia, dopo aver beneficiato quest’anno soprattutto delle aspettative su nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
A tal proposito, la Fed di Jerome Powell, anch’essa con il suo ultimo atto del 2025, ha tagliato i tassi sui fed funds USA per la terza volta consecutiva mercoledì scorso, 10 dicembre, con il presidente Jerome Powell che ha dato indicazioni che sono state interpretate come dovish dai mercati.
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Wall Street, oggi in arrivo market mover cruciale per inflazione USA. Il trend dei futures dopo i sell della vigilia
Attenzione a Wall Street, dopo la sessione negativa della vigilia. Ieri lo S&P 500 ha chiuso la giornata di contrattazioni in calo dell’1,16% a 6.721,43 punti, mentre il Nasdaq Composite ha perso l’1,81%, terminando la seduta a 22.693,32 punti. Il Dow Jones ha ceduto 228,29 punti, pari allo 0,47%, chiudendo a 47.885,97 punti.
Tra i singoli titoli, sotto i riflettori soprattutto Oracle, che ha sofferto un ribasso del 5,4% dopo che il Financial Times ha riferito che i piani di Blue Owl Capital per finanziare il data center da 10 miliardi di dollari dell’azienda non sarebbero andati in porto.
Secondo fonti a conoscenza del dossier, alla base ci sarebbero preoccupazioni legate al livello di indebitamento e alle spese di Oracle. La società ha successivamente smentito la notizia, affermando che il progetto prosegue regolarmente, ma l’ansia per il futuro delle azioni AI continua a tenere banco sulla borsa USA.
Detto questo, i futures sui tre principali indici azionari USA azzardano un nuovo tentativo di recupero, che al momento appare convincente.
A fronte dei futures sul Dow Jones che sono in lieve rialzo, si mette in evidenza la solida performance dei futures sul Nasdaq, che avanzano dello 0,73%. I futures sullo S&P 500 segnano un progresso pari allo 0,40% circa.
I trader sono in attesa soprattutto della pubblicazione, nella giornata di oggi e alle 14.30 ora italiana, del grande market mover relativo all’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti di novembre, dato che monitora il trend dell’inflazione USA.
Si tratterà del primo indice CPI che sarà diffuso dopo la paralisi provocata dallo shutdown più lungo della storia, che ha impedito la pubblicazione di diversi dati macroeconomici chiave.
Gli economisti prevedono un rialzo dell’inflazione USA di circa il 3,1% su base annua.
Nell’attesa il recupero soprattutto dei futures sul Nasdaq si spiega con il balzo delle azioni Micron Technology, pari a +10% in premercato, dopo che l’azienda americana produttrice di chip ha annunciato conti relativi al suo primo trimestre fiscale che hanno battuto le attese del consensus, fornendo anche previsioni solide per i ricavi del trimestre corrente.
Spread BTP-Bund oscilla ai minimi dal 2009 al di sotto della soglia di 70 punti base
Occhio ai BTP e allo spread BTP-Bund, in attesa dell’annuncio della BCE sui tassi di interesse dell’Eurozona.
I rendimenti dei BTP scendono di 2 punti base al 3,54%, a fronte di tassi sui Bund tedeschi in calo al 2,85%.
Il differenziale, dunque lo spread BTP-Bund a 10 anni, viaggia a 69 punti base, dopo essere sceso fino a quota 66 punti base, nuovo minimo dal 2009.
In attesa del verdetto sui tassi UK che arriverà oggi dalla Bank of England, i rendimenti dei Gilt a 10 anni segnano un calo di 2 punti base, al 4,45%.
Occhio anche ai rendimenti degli OAT francesi, che scendono di 2 punti base, al 3,55%, confermandosi superiori a quelli dei BTP di 1 punto base.
Borse europee in lieve rialzo nei giorni degli annunci dei tassi
Borse europee in generale in lieve rialzo in attesa rispettivamente delle decisioni sui tassi da parte della BCE (per quanto riguarda le borse dell’area euro) e della Bank of England (nel caso della borsa di Londra).
Tra i principali listini azionari europei, l’indice Dax della borsa di Francoforte avanza dello 0,15%, mentre il Cac 40 della borsa di Parigi sale dello 0,31%.
Il Ftse 100 della borsa di Londra mette a segno un progresso dello 0,27%, mentre l’indice di riferimento dell’azionario europeo, ovvero lo Stoxx 600, incassa un guadagno dello 0,24%.
Euro e sterlina ostaggi degli annunci sui tassi BCE e Bank of England
Sul mercato del forex e a dispetto delle previsioni in alcuni casi hawkish sulla direzione dei tassi di interesse dell’Eurozona nel corso del 2026, l’euro-dollaro EUR-USD segna un ribasso dello 0,15%, a quota $1,1721.
Il dollaro USA è ben impostato anche nei confronti dello yen, con il rapporto di cambio USD-JPY che sale dello 0,15%, a quota JPY 155,93.
Protagonista sul mercato del forex è anche oggi, in attesa dell’altro grande verdetto che arriverà a metà giornata dalla Bank of England - che dovrebbe tagliare i tassi UK di 25 punti base al 3,75% - e a seguito della pubblicazione alla vigilia del dato relativo all’inflazione del Regno Unito, che a novembre ha riportato un indebolimento significativo, è di nuovo il calo della sterlina, con il cambio sterlina-dollaro, GBP-USD che arretra dello 0,21%, a quota $1,3345.
A Piazza Affari Ftse Mib poco mosso in attesa verdetto tassi BCE
In attesa dell’ultimo annuncio sui tassi della BCE, l’indice Ftse Mib di Piazza Affari riporta un progresso pari a +0,31%, a quota 44.237 punti.
Le azioni migliori del listino sono anche oggi quelle delle banche italiane.
Svettano sull’indice i titoli di MPS in quella che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere una giornata campale per diversi motivi.
Bene anche BPER e Banca Popolare di Sondrio.
Acquisti su Moncler, presente nella Top 5 dei titoli del Ftse Mib.
La maglia nera tocca invece oggi a Stellantis. Seguono tra le azioni peggiori Amplifon, Diasorin, Nexi.
In evidenza la solidità dei rialzi delle azioni delle banche italiane, in un contesto in cui, lasciando i tassi di interesse dell’area euro fermi per la quarta volta consecutiva, la BCE garantirà in sostanza al settore bancario di continuare a beneficiare di un livello del costo del denaro ancora alto, tale da non erodere in modo significativo i margini netti di interesse del comparto, dipendenti dai tassi.
Le azioni delle banche italiane per ora non hanno scontato l’allarme lanciato dalla stessa BCE sugli effetti che la legge di bilancio varata dal governo Meloni per il 2026 potrebbe avere sulla loro redditività, a causa della tassazione più alta imposta.
La BCE ha finito di tagliare i tassi? I possibili scenari
L’incertezza rimane elevata: la BCE ha davvero concluso la fase di tagli dei tassi di interesse?
Esiste ancora la possibilità, soprattutto per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile, che i tassi scendano ulteriormente?
Oppure la fase di allentamento monetario è terminata e la BCE potrebbe tornare ad alzare il costo del denaro nel 2026?
Quest’ultima ipotesi non è da escludere. Lagarde non ha mai fatto mistero della forte attenzione riservata al rischio di una riaccelerazione dell’inflazione, anche a fronte di segnali disinflazionistici presenti in alcune economie dell’Eurozona.
In Italia, ad esempio, l’ultimo dato pubblicato dall’Istat ha mostrato un’inflazione headline rivista al ribasso all’1,1% a novembre, quasi la metà del target del 2% della BCE.
Allo stesso tempo, i falchi della BCE, come la tedesca Isabel Schnabel, hanno messo in evidenza la resilienza del PIL dell’Eurozona, che è riuscito a evitare la recessione nonostante i numerosi fattori avversi, inclusi i dazi introdotti dall’amministrazione USA di Donald Trump.
E il bazooka fiscale tedesco potrebbe rafforzare ulteriormente la crescita, alimentando nuove pressioni inflazionistiche. Uno scenario che rafforza l’ipotesi di un possibile ritorno a una politica monetaria più restrittiva nei prossimi anni, a partire dal 2026.
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