BCE, il super falco sui tassi pronto a prendere il posto di Christine Lagarde

Laura Naka Antonelli

9 Dicembre 2025 - 15:20

Viene dalla Germania, di per sé Paese di falchi sui tassi, l’economista che potrebbe prendere il posto di Lagarde. E che ha già gelato il sangue alle colombe.

BCE, il super falco sui tassi pronto a prendere il posto di Christine Lagarde

Il Fed Day è ormai qui, ma in arrivo è anche il BCE Day, giorno in cui ad annunciare la propria decisione sui tassi di interesse, in questo caso dell’area euro, sarà l’istituzione guidata da Christine Lagarde.

Mentre monta l’attesa per capire come si concluderà l’ultima riunione dell’anno della Banca centrale europea, le colombe europee rimangono sempre più spiazzate dalle dichiarazioni che arrivano da Francoforte, che segnalano - e ormai anche da un bel po’ di tempo - che i tassi in Eurozona rimarranno fermi per la quarta volta consecutiva, dopo la terza riduzione annunciata da Firenze alla fine di ottobre.

Tra le ultime affermazioni arrivate dalla BCE c’è quella di un falco, o meglio di un super falco: quello, o meglio quella, che ha più volte lanciato l’attenti sul rischio di tagliare troppo i tassi e di prendere sotto gamba il pericolo di una possibile nuova fiammata dell’inflazione.

BCE, chi prenderà il posto di Christine Lagarde? La tedesca Isabel Schnabel è pronta

Si tratta di Isabel Schnabel, esponente tedesca del Comitato esecutivo della BCE.

Schnabel ha gelato il sangue delle colombe - e in Italia va detto sono tante, soprattutto nel governo Meloni - nella giornata di ieri, lunedì 8 dicembre 2025 quando, in un’intervista rilasciata a Bloomberg, ha detto candidamente che sarebbe disposta a prendere il timone della BCE, alla scadenza del mandato dell’attuale presidente dell’istituzione, Christine Lagarde.

Interpellata direttamente sulla possibilità che stavolta sia un membro tedesco dell’Eurotower a capitanare la banca centrale, Schnabel ha risposto che, “ se me lo chiedessero, sarei pronta ”.

E certo una BCE a firma Isabel Schnabel farebbe molto probabilmente rimpiangere agli italiani la stessa Lagarde, viste le posizioni hawish sui tassi di interesse che l’economista non ha mai avuto remore a nascondere.

Tra gli altri papabili a diventare presidenti della banca centrale ci sono anche altri falchi, come l’ex presidente della Banca centrale di Olanda Klaas Knot e l’altro tedesco, anch’esso super falco, ovvero il presidente della Bundesbank, banca centrale tedesca, Joachim Nagel.

I nomi in lizza includono anche quello dello spagnolo Pablo Hernandez de Cos, al momento numero uno della Banca dei Regolamenti Internazionali, considerato banchiere particolarmente dovish, che dunque molte colombe vorrebbero vedere al comando dell’istituzione.

Sebbene la leadership di Lagarde sia destinata a durare fino all’ottobre del 2027, le ipotesi su chi prenderà il suo posto si si stanno intensificando, in vista anche dell’imminente addio del vice presidente Luis de Guindos, che lascerà l’incarico di numero due della BCE il prossimo maggio.

I falchi e le colombe che siedono al Consiglio direttivo della BCE I falchi e le colombe che siedono al Consiglio direttivo della BCE La tedesca Isabel Schnabel compare tra i falchi più agguerriti della BCE sui tassi. L'economista ha detto di essere pronta a prendere il posto di Christine Lagarde e a diventare numero uno della Banca centrale europea (Fonte Bloomberg Economics)

La Germania ha già in mano la presidenza della Commissione UE e della Vigilanza della BCE

Vero che al momento la Germania ha in mano ben due incarichi tra i più ambìti dai funzionari europei, ovvero la presidenza della Commissione europea (Ursula von der Leyen) e quella della Vigilanza della BCE, presieduta da Claudia Buch.

Alcuni analisti interpellati da Bloomberg hanno sottolineato tuttavia come, nel caso in cui Berlino volesse conquistare anche la poltrona della Banca centrale europea, potrebbe riuscirci.

Per ora il cancelliere tedesco Friedrich Merz non ha preso alcuna posizione.

Ma un auspicio di una presidenza teutonica alla BCE è arrivato da Lars-Hendrik Roeller, ex consulente dell’ex cancelliera Angela Merkel ed ex funzionario della Commissione europea che, interpellato da Bloomberg, ha dichiarato a ottobre che è arrivato il momento di una presidenza tedesca della BCE.

Roeller ha tuttavia ammesso che la questione “ è complicata ”.

Tassi BCE, Schnabel super falco a suo agio con prospettiva con rialzo tassi

Tornando a Isabel Schnabel, l’esponente della BCE non si è detta soltanto pronta a rispondere affermativamente alla domanda su una sua possibile candidatura alla istituzione.

L’economista ha cercato di rimettere al loro posto le colombe e in generale chi spera che la BCE torni a tagliare i tassi, sottolineando anche di essere a suo agio con le aspettative di alcuni esperti, secondo i quali Francoforte potrebbe tornare ad alzare i tassi.

“Sia i mercati sia i partecipanti ai sondaggi si aspettano che la prossima mossa sui tassi sarà un rialzo, anche se non nell’immediato. Mi trovo piuttosto a mio agio con queste aspettative”.

L’economista ha motivato la sua posizione spiegando che, a suo avviso, i rischi che incombono sulla crescita e sull’inflazione dell’Eurozona sono orientati più al rialzo rispetto a quanto stimato in precedenza dalla stessa BCE, in quanto i fondamentali del blocco hanno resistito in modo più solido all’imposizione dei dazi USA.

Schnabel ha detto inoltre che la flessione dell’inflazione core - ovvero quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi energetici e alimentari - si è ormai arenata, in un contesto in cui l’economia si sta riprendendo e la politica fiscale si sta espandendo (come dimostra il bazooka fiscale lanciato dalla ’sua’ Germania). Tutti elementi che avallano a parer suo un’accelerazione della crescita dei prezzi, dunque dell’inflazione.

L’ultimo dato relativo all’inflazione dell’area euro, nello specifico la lettura preliminare dell’indice dei prezzi al consumo di novembre, ha indicato di fatto un rialzo (indice headline) dal 2,1% di ottobre al 2,2%.

L’inflazione core è rimasta ferma al 2,4%, comunque al di sopra dell’obiettivo del 2% stabilito dalla BCE.

Monta intanto l’attesa per il BCE Day, che arriverà dopo l’ultima riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo.

Nessun regalo di Natale da Lagarde all’Eurozona, con gli economisti e i mercati che già da un po’ prevedono un nulla di fatto.

Attenzione alla data clou da cerchiare in rosso sul calendario, successiva al Fed Day. E’ quella la data dell’ultima riunione della Banca centrale europea del 2025.

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