Professor Monti bocciato. La manovra fiscale del Governo tecnico viene stroncata dalla Corte dei Conti, che, in particolare, sostiene l’uso “improprio di fondi Tesoreria”, nonché l’utilizzo di introiti di giochi e accise dal gettito “non affidabile”. Sotto accusa sono il Decreto Sviluppo e la Legge di Stabilità. Ecco perché.
Decreto Sviluppo
Il Decreto Sviluppo viene giudicato come un “provvedimento disorganico”, che ”reca i più disparati interventi”. Il giudizio negativo è supportato dal fatto che “molti emendamenti approvati in sede parlamentare sono privi di relazione tecnica o registrano un visto negativo". La Corte dei Conti ha messo in discussione le norme fiscali poiché “non recano tetti massimi alle minori entrate da esse generate e risultano prive di clausole di salvaguardia (per fronteggiare un minor gettito più marcato rispetto alle stime); generalmente, nelle relative valutazioni d’impatto, si trascura di considerare l’effetto della singola agevolazione sugli andamenti di settori correlati".
La Legge di Stabilità
La Corte dei Conti ha definito la Legge di Stabilità troppo ottimista e “calibrata essenzialmente sul primo anno, senza un respiro pluriennale”. La Legge di Stabilità viene criticata sul piano ordinamentale perché sostanzialmente non “non realizza la ‘manovra’, collocata o anticipata com’è nei decreti-legge, ma finisce con lo svolgere o un ruolo attuativo di decisioni già prese o meramente distributivo di risorse raccolte". Inoltre, “l’estrema eterogeneità dei suoi contenuti (articolati in 561 commi di un unico articolo) non si pone in linea con le prescrizioni della legge di contabilità, che ne prevede un contenuto snello e di manovra". Sul piano strettamente fiscale la magistratura contabile si è espressa in favore di un decisivo miglioramento “della quantificazione degli oneri”, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tributari. In tal senso anche la valutazione della Tobin Tax evidenzia una previsione di gettito troppo ottimistica.
Manovra Monti: le ragioni di una bocciatura
In sintesi, secondo la Corte dei Conti il Decreto sviluppo e la Legge di Stabilità sono stati caratterizzati da una serie di elementi “inconvenienti”:
- il frequente rinvio a provvedimenti secondari di attuazione;
- le continue variazioni di leggi anche recenti, con riflessi sull’attendibilità delle stime circa gli effetti finanziari recati dalle norme;
- l’approvazione di emendamenti privi della relazione tecnica o per i quali la relazione tecnica risulta essere stata vistata negativamente dal Ministero dell’economia;
- l’utilizzazione a fini di copertura di cespiti, come i proventi dei giochi e le accise sugli idrocarburi, il cui gettito è calante e le cui stime appaiono per conseguenza non affidabili;
- l’impiego in modo improprio di fondi di Tesoreria per coprire oneri di bilancio.
Un anno di Mario Monti: le cifre
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