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L’Italia è tra i Paesi più tassati d’Europa. Ma i servizi dove sono?
lunedì 6 maggio 2013, di
Dallo studio della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati di Eurostat, emerge una realtà forse nota ai contribuenti italiani: l’Italia è tra i Paesi più tassati d’Europa con una pressione tributaria pari al 30,2%, l’1,3% rispetto al 2011.
Il nostro Paese si trova al quarto posto, mentre il podio è occupato dai Paesi scandinavi: Danimarca (47,4%), Svezia (36,8%) e Finlandia (30,5%), che, tuttavia, hanno una pressione tributaria molto alta per sostenere livelli di welfare e una funzionalità dei servizi pubblici che non hanno precedenti in nessun altro paese dell’Europa. In Italia invece la questione è ben diversa: i servizi dove sono?
Pressione tributaria e servizi
La Cgia di Mestre ha chiarito che la pressione tributaria permette di misurare il carico fiscale e si qualifica come il rapporto tra tasse, imposte, tributi e il PIL. Paesi come Regno Unito, Francia e Germania hanno una pressione tributaria inferiore all’Italia, in particolare:
- il Regno Unito 28,6%, 1,6 punti inferiore alla nostra;
- la Francia 27,9%, 2,3 punti inferiore alla nostra;
- la Germania 23,6%, 6,6 punti inferiore alla nostra.
La pressione tributaria italiana è addirittura il 3,7% in più della media dell’Unione europea (26,5%) e il 4,5% in più dei Paesi dell’Eurozona (25,7%).
Un dubbio nasce spontaneo: i servizi dove sono? Il segretario Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, ha così commentato i dati:
“’Con un livello di tassazione del genere dovremmo ricevere una quantità di servizi con livelli di qualità non riscontrabili altrove. Invece, tolta qualche punta di eccellenza che registriamo in tutti i settori, la giustizia civile funziona poco e male, il deficit delle nostre infrastrutture materiali ed immateriali è spaventoso, in molte regioni del Sud la sanità è al collasso, senza contare che la nostra Pubblica amministrazione presenta ancora livelli di inefficienza non giustificabili”.
Obiettivo: alleggerire il carico fiscale
La ricetta fiscale del neoministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni prevede l’alleggerimento del carico fiscale, grazie ad un sistema fiscale di stimolo, che crei ricchezza senza essere oppressivo e che associ il taglio delle tasse alla riduzione della spesa.
L’alleggerimento del carico fiscale è un obiettivo anche per Giuseppe Bortolussi, che ha aggiunto:
“Se in Italia le tasse continuano ad aumentare e negli ultimi due anni il debito pubblico sul PIL è passato dal 120 a quasi il 130% e dall’inizio della crisi i disoccupati sono aumentati di circa un milione e mezzo, forse c’e’ qualcosa che non va. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta, alleggerendo il carico fiscale su cittadini ed imprese, condizione necessaria per far crescere la domanda interna e, molto probabilmente, anche l’occupazione”.