Questo è il modo in cui finisce l’euro: non con le banche, ma con il bunga-bunga.
Ok, l’euro non è condannato - ancora. Ma le elezioni italiane segnalano che gli eurocrati, che non perdono mai l’occasione di perdere occasione, sono sempre più vicini al limite.
Il fallimento dell’austerità
Il fatto fondamentale è che una politica di austerità per tutti, austerità incredibilmente dura nei paesi debitori, ma anche un po’ di austerità nei paesi del nucleo europeo, e neanche un accenno di politica espansiva da nessuna parte, è un fallimento completo. Nessuno dei popoli che sono sotto l’austerità imposta da Bruxelles/Berlino ha mostrato neanche un accenno di ripresa economica, la disoccupazione è a livelli di distruzione della società.
Questo fallimento è arrivato quasi a distruggere l’euro due volte, alla fine del 2011 e di nuovo la scorsa estate, quando le nazioni debitrici minacciavano di entrare in un circolo vizioso di crollo dei prezzi delle obbligazioni e di banche in difficoltà. Ogni volta che Mario Draghi e la BCE sono intervenuti per contenere i danni, prima con i prestiti alle banche con l’acquisto di titoli del debito sovrano (ORLT) e poi, annunciando la volontà di acquistare direttamente il debito sovrano (OMT), invece che imparare dall’esperienza come un avvertimento, i pro-austerity in Europa hanno preso la calma artificiale dei mercati determinata dalla BCE, come un segno che l’austerità stesse funzionando.
Beh, i sofferenti elettori europei hanno appena raccontato un’altra storia.
Come hanno fatto a non prevederlo? Beh, in Europa, ancor più che negli Stati Uniti le Persone Molto Serie (Very Serious People) vivono in una bolla di auto-rispetto per la propria stessa serietà, e immaginano che il pubblico seguirà il loro esempio - ehi, è l’unica cosa responsabile da fare. Wolfgang Münchau, in suo articolo, arriva al punto chiave:
C’è stato un momento simbolico nelle elezioni italiane, momento in cui ho capito che per Mario Monti, il primo ministro sconfitto, i giochi erano finiti. È stato quando – nel bel mezzo della campagna elettorale – nel bel mezzo di una rivolta anti-establishment – Monti è andato a Davos per stare con i suoi amici della finanza e della politica internazionale. Anche se la sua visita al raduno delle elite tra le montagne svizzere non era un problema nella campagna, per me è stato il segnale di una mancanza quasi comica di realismo politico.
Limiti delle Persone Molto Serie
Quello che le Persone Molto Serie dell’Europa non riescono a capire è che la percezione pubblica del loro diritto di governare dipende dalla realizzazione di almeno alcuni risultati effettivi. Ciò che essi hanno effettivamente consegnato, tuttavia, sono solo anni di dolore incredibile accompagnato da ripetute promesse che la ripresa era dietro l’angolo - e poi si chiedono perché molti elettori non si fidano più del loro giudizio, e si avvicinano a qualcuno, chiunque, offra un’alternativa.
Vorrei poter credere che le elezioni italiane servissero come un campanello d’allarme - una ragione, ad esempio, per dare alla BCE il via libera per una maggiore espansione, una ragione perché la Germania faccia un po’ di politica espansiva, e perché la Francia sospenda il suo inutile processo di "stringere la cinghia". La mia ipotesi, tuttavia, è che avremo soltanto più lezioni per gli italiani e tutti gli altri su come non si stanno impegnando abbastanza.
E allora potrebbero esserci figure peggiori di Beppe Grillo in agguato nel futuro dell’Europa.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: The Conscience of a Liberal |
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