Elezioni regionali 2020, la guida: orari, candidati e previsioni

Alessandro Cipolla

20 Settembre 2020 - 08:31

Elezioni regionali 2020: dove si sta votando, gli orari, il protocollo sanitario e le previsioni su queste votazioni che sono state accorpate al referendum e alle amministrative.

Elezioni regionali 2020, la guida: orari, candidati e previsioni

Elezioni regionali 2020: urne aperte con il voto che, in una sorta di election day dovuto alla crisi sanitaria in corso, è accorpato al primo turno delle amministrative e al referendum sul taglio dei parlamentari

In totale sono nove le Regioni chiamate al voto in questo 2020: Emilia Romagna e Calabria, dove si è già votato il 26 gennaio, poi Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta dove si sta votando.

L’emergenza coronavirus ha portato a dei cambiamenti ai classici orari delle votazioni, con il ritorno alla doppia data il tutto per non creare code e assembramenti ai seggi.

Qui di seguito potrete trovare tutte le informazioni sugli orari, sul protocollo sanitario e sui sondaggi effettuati prima dello stop, mentre a partire dalle ore 15:00 di lunedì ciccando sul link qui in basso sarà possibile seguire lo spoglio dei voti in diretta e le previsioni degli exit poll.

Elezioni regionali 2020: orari e dove si vota

In Veneto, Campania, Liguria, Toscana, Puglia e Marche, nel 2015 si è votato il 31 maggio insieme al primo turno delle amministrative. L’accorpamento è stato confermato anche nel 2020 insieme a quello con il referendum sul taglio dei parlamentari.

Il decreto stabilisce - si legge nel comunicato ufficiale del governo in piena emergenza coronvirus - che gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica 5 anni e 3 mesi e che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.

Visto che molti Consigli stavano per scadere, diversi governatori avevano chiesto al governo di votare il 26 luglio. Troppo presto per il CdM, con il governo che alla fine ha optato per domenica 20 (dalle 07:00 alle 23:00) e lunedì 21 settembre (dalle ore 07:00 alle 15:00).

A seguito delle dimissioni dell’ex presidente Antonio Fosson, anche in Valle d’Aosta è stato necessario un ritorno alle urne sempre durante l’ection day dopo che inizialmente le elezioni erano state fissate al 19 aprile.

Ecco il calendario delle elezioni regionali 2020 in Italia dove, cliccando su ciascuna regione, si può accedere alla specifica guida al voto con tutte le info sulla legge elettorale, i candidati e i sondaggi.

Ricordiamo che alle elezioni regionali a differenza delle amministrative non è previsto alcun ballottaggio, tranne che in Toscana dove se nessuno raggiunge il 40% si va al testa a testa, con il candidato che prende anche un solo voto in più dei suoi avversari che viene poi eletto governatore.

Il protocollo sanitaro

Il coronavirus ha reso necessario adottare nuove ed eccezionali regole di prevenzione all’interno delle sezioni elettorali, a cui devono attenersi sia i membri del seggio (scrutatori, presidenti e segretari) sia gli elettori.

I protocolli sanitari per andare a votare prevedono innanzitutto l’obbligo di indossare la mascherina, il rispetto delle distanze di sicurezza e dei percorsi di entrata e di uscita indicati con apposita segnaletica sul pavimento.

Obbligatorio igienizzarsi le mani prima di impugnare la matita copiativa e, tra le misure più contestate, l’invito a stare a casa rivolto a chi ha febbre o sintomatologie respiratorie. Invece chi è in quarantena o in isolamento fiduciario può votare chiedendo il voto a domicilio.

Risultati e sondaggi

I risultati delle elezioni regionali che già si sono svolte e l’analisi dei candidati e dei sondaggi (pubblicati prima dello stop) nelle sette Regioni che, il 20 e 21 settembre, saranno chiamati al voto per eleggere il prossimo presidente.

Emilia Romagna

In Emilia Romagna si è votato domenica 26 gennaio, con il governatore uscente di centrosinistra Stefano Bonaccini che è riuscito a respingere l’assalto di Lucia Borgonzoni superando in maniera netta la candidata del centrodestra.

  • Stefano Battaglia (Movimento 3V) - 0,47%
  • Simone Benini ( Movimento 5 Stelle) - 3,48%
  • Laura Bergamini (Partito Comunista) - 0,44%
  • Stefano Bonaccini (Partito Democratico, Europa Verde, +Europa, Volt, Emilia Romagna Coraggiosa, Bonaccini Presidente) - 51,42%
  • Lucia Borgonzoni (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cambiamo-Il Popolo della Famiglia, Borgonzoni Presidente, Giovani per l’Ambiente) - 43,63%
  • Marta Collot (Potere al Popolo) - 0,30%
  • Stefano Lugli (L’Altra Emilia Romagna) - 0,26%

Male il Movimento 5 Stelle che comunque è riuscito a eleggere due consigliere regionali, mentre Battaglia del Movimento 3V (Vaccini Vogliamo Verità) è finito davanti ai tre candidati di sinistra.

Calabria

In Calabria si è votato domenica 26 gennaio, con la candidata del centrodestra Jole Santelli che come da previsione ha vinto con un ampio margine di distacco rispetto ai suoi avversari.

  • Francesco Aiello (Movimento 5 Stelle, Calabria Civica) - 7,35%
  • Filippo Callipo (Partito Democratico, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria) - 30,14%
  • Jole Santelli (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente, Casa delle Libertà) - 55,29%
  • Caro Tansi (Tesoro Calabria, Calabria Libera, Calabria Pulita) - 7,22%

Buono il risultato del civico di sinistra Carlo Tansi, mentre è un’autentica disfatta per il Movimento 5 Stelle che dopo aver dominato le scorse politiche ed europee in Calabria adesso non è riuscito a superare la soglia di sbarramento dell’8%.

Toscana

In Toscana sono otto i candidati in lizza, con il Partito Democratico che dovrà difendersi dall’assalto del centrodestra: i dem hanno deciso così di puntare su Eugenio Giani, attuale presidente del Consiglio Regionale.

Nel centrodestra la scelta è ricaduta sulla leghista Susanna Ceccardi, mentre nel Movimento 5 Stelle tramite le regionarie è stata incoronata l’attuale consigliere regionale Irene Galletti.

Fonte Winpoll

Stando al sondaggio del 1 settembre, Giani avrebbe solo mezzo punto percentuale di vantaggio rispetto alla Ceccardi, con la partita che di conseguenza appare essere più che mai aperta.

Marche

Saranno otto i candidati nelle Marche, dove il centrosinistra non ripresentato il governatore uscente Luca Ceriscioli: non raggiunto un patto con i 5 Stelle, il PD ha indicato il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che ha ottenuto il disco verde anche da parte degli alleati.

Nel centrodestra, la scelta è spettata a Fratelli d’Italia che ha deciso di puntare sul deputato Francesco Acquaroli, mentre lla fine il candidato del Movimento 5 Stelle sarà Gian Mario Mercorelli.

Fonte Winpoll

Come si può vedere dall’indagine del 30 agosto, Acquaroli sarebbe in netto vantaggio rispetto a Mangialardi, con la situazione che non sarebbe diversa anche se si fosse raggiunto un accordo tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle.

Veneto

Nove candidati in totale in Veneto. Tra tutte le regioni chiamate al voto nel 2020, qui è dove senza dubbio l’esito appare più scontato, con Luca Zaia che non dovrebbe avere problemi a essere riconfermato presidente.

Il Movimento 5 Stelle attraverso le consuete regionarie ha scelto di puntare su Enrico Cappelletti, mentre per il centrosinistra il candidato sarà il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni con Italia Viva che invece sosterrà Daniela Sbrollini.

Fonte Winpoll

Il sondaggio realizzato in data 25 agosto vedrebbe il governatore uscente Luca Zaia nettamente in testa, per una sorta di autentico plebiscito visto i stacchi siderali attribuiti a tutti gli altri avversari.

Campania

Otto i candidati che si sfideranno in Campania. Vincenzo De Luca dopo il boom di popolarità coinciso con l’emergenza coronavirus ha ottenuto una nuova candidatura, facendo così tramontare l’idea di una alleanza con il Movimento 5 Stelle con Sergio Costa candidato: a questo punto i pentastellati hanno scelto di puntare su Valeria Ciarambino.

Ha preso la sua decisione Forza Italia a cui spettava il compito di esprimere il candidato governatore della regione: Silvio Berlusconi ha ufficializzato l’ex governatore Stefano Caldoro, vincendo le perplessità della Lega.

Fonte Winpoll

L’indagine condotta in data 25 agosto vede Vincenzo De Luca staccare Stefano Caldoro, che fino a qualche mese fa era dato come il favorito di queste elezioni.

Liguria

Saranno ben nove i candidati in Liguria. Anche se in teoria il Movimento 5 Stelle aveva ufficializzato Alice Salvatore come candidato, che alla fine correrà per conto prorpio, dopo il voto di Rousseau che ha acconsentito a una trattativa con il PD il giornalista Ferruccio Sansa è stato sceltocome candidato unitario giallorosso.

Una alleanza questa tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle che ha determinato la fuoriuscita di Italia Viva, che insieme a +Europa sosterrà invece Aristide Massardo.

Fonte Winpoll

Il sondaggio del 28 agosto vedrebbe il governatore uscente Giovanni Toti nettamente in testa rispetto a Ferruccio Sansa Sansa, con Aristide Massardo invece molto più staccato.

Puglia

Saranno in totale otto i candidati in Puglia, con Michele Emiliano di nuovo in campo dopo aver vinto le primarie di coalizione. Niente accordo con i 5 Stelle, che tramite le regionarie hanno scelto di puntare nuovamente su Antonella Laricchia, mentre Ivan Scalfarotto sarà il candidato di Italia Viva e +Europa.

Il centrodestra invece ha scelto di candidare Raffaele Fitto, già governatore dal 2000 al 2005, che nell’ultimo periodo ha aderito a Fratelli d’Italia dopo aver abbandonato Forza Italia e fondato la sua Direzione Italia.

Fonte Winpoll

Nel sondaggio del 3 settembre, Raffaele Fitto sarebbe in vantaggio ma con un vantaggio di poco superiore al punto percentuale, con Michele Emiliano che più la mancata alleanza con i 5 Stelle pagherebbe la corsa per conto proprio di Italia Viva.

Valle d’Aosta

A seguito di un’inchiesta sulla ’ndrangheta, lo scorso dicembre il presidente Antonio Fosson si è dimesso dalla carica. Dopo lo scioglimento ufficiale dell’Assemblea valdostana, rendendo necessario delle nuove elezioni.

In totale saranno tredici le liste in campo, con la Lega che correrà per conto proprio mentre Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno scelto di unire le proprie forze, così come il PD che ha dato vita a una lista unitaria insieme a Europa Verde e Possibile.

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