Certificates: tutte le tipologie da conoscere per investire

Ufficio Studi Money.it

23/05/2019

Cosa sono i Certificati? Ecco una guida completa con tutto quello che c’è da sapere su questo strumento finanziario sempre più apprezzato in Italia da investitori e consulenti finanziari

Certificates: tutte le tipologie da conoscere per investire

I Certificates, in italiano certificati, sono degli strumenti finanziari derivati cartolarizzati, ossia prodotti ottenuti attraverso l’assemblamento di più contratti finanziari incorporati in un unico titolo.

Emessi da istituzioni finanziarie che si occupano della loro costruzione e successivo collocamento in Borsa, i Certificates sono negoziabili su uno specifico mercato (in Italia il SeDeX di Borsa Italiana o il Cert-X di EuroTLX) come un normale titolo azionario.

La peculiarità dei certificati è quella di offrire un’ampia varietà di profili di rischio/rendimento, caratteristica che li rende adatti a molteplici esigenze d’investimento, siano esse di breve, di medio o di lungo periodo, e a soluzioni variegate che possono contemplare la presenza di flussi di pagamento di diversa natura nel corso della vita dell’investimento.

I certificati in Italia: le 4 categorie ACEPI

I Certificate sono uno strumento d’investimento non proprio giovane: il primo certificato è stato collocato in Germania nel 1989, mentre in Italia i primi certificates sono arrivati verso la fine degli anni novanta.

Oggi però i certificati sono uno strumento diffuso ed apprezzato anche nel Belpaese, tanto che l’Italia è, dopo la Germania, la seconda nazione europea per volumi di negoziazione sui Certificates.

ACEPI (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento) è l’associazione nata per promuovere in Italia la cultura dei prodotti d’investimento, in particolare certificati, sotto l’ombrello della EUSIPA (European Structured Investment Products Association).

Leggi anche ACEPI: chi è, di cosa si occupa e cosa fa.

ACEPI suddivide l’universo dei Certificates in due macrocategorie principali:

La principale differenza in questa prima distinzione risiede in primo luogo nell’orizzonte temporale cui le due macrocategorie si riferiscono. I certificati a leva si riferiscono ad un’operatività di carattere speculativo di beve o brevissimo periodo (finalità tipiche del trading), mentre gli Investment certificate sono adatti ad un’ottica di investimento di medio e lungo termine (finalità tipiche dell’investing).

All’interno della macro categoria dei Certificati d’investimento ACEPI individua 3 categorie:

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche e il funzionamento di ogni categoria di Certificates vista sin qui.

1) Certificati a leva

Identificati con l’omonima categoria nella classificazione ufficiale di ACEPI, i Certificati a leva si rivolgono primariamente a investitori che vogliono sfruttare in modo più che proporzionale i movimenti al rialzo o al ribasso di un’attività finanziaria sottostante grazie all’effetto della leva finanziaria.

All’interno di questa categoria si distinguono le seguenti tipologie:

  • Leva fissa: seguono semplicemente l’andatura del sottostante con effetto leva per tutta la vita del certificato. Possono essere long, se si punta al rialzo del valore del sottostante; short se si punta al ribasso del valore del sottostante. Non c’è protezione del capitale investito, con possibilità di perdere l’intera cifra investita.
  • Leva dinamica: si diversificano da quelli a leva fissa per quanto riguarda la costanza nel tempo della leva, che diventa variabile. Sono anche chiamati Certificati turbo.
  • Mini future Certificate: questa tipologia di certificate permette di prendere posizione al rialzo (Mini Future Long) o al ribasso (Mini Future Short) su un’attività finanziaria sottostante, sia essa un indice azionario, un’azione, una valuta o una materia prima. Grazie all’effetto leva di cui i Mini Future Certificate sono dotati, i movimenti dell’attività finanziaria sottostante vengono amplificati, sia al rialzo che al ribasso. A differenza dei Certificate a Leva fissa, la leva di ogni Mini Future Certificate è dinamica in quanto viene calibrata ogni giorno sulla base dello Strike e del livello Barriera.

2) Certificati a capitale non protetto

I certificati a capitale non protetto seguono fedelmente la linea del sottostante e hanno 3 tipologie:

  • Benchmark: anche noti con il nome commerciale di Tracker Certificate, il loro rischio è molto simile a quello di un investimento diretto sul sottostante. Si trae profitto se il livello del sottostante alla scadenza è superiore al suo livello iniziale;
  • Discount: questi certificati si acquistano con uno sconto rispetto al valore nominale, ma scadono nel momento in cui il sottostante compie un rialzo oltre la soglia definita al momento dell’emissione, definita livello di cap.
  • Outperformance: la replica del sottostante non è lineare come per i certificati Benchmark. Gli Outperformance consentono di ottenere un profitto con effetto leva in caso di rialzi del sottostante, mentre offrono replica lineare (1:1) in caso di ribassi.

3) Certificati a capitale condizionatamente protetto

I certificati a capitale condizionatamente protetto sono strumenti finanziari che permettono la salvaguardia del capitale investito salvo il verificarsi di determinate condizioni che inibiscono la protezione. I principali certificati a capitale condizionatamente protetto sono:

  • Airbag: con questi Certificates il capitale investito è protetto fino a che il sottostante non scende sotto un livello prefissato (barriera). Il «fattore airbag» garantisce una riduzione della performance negativa calcolata a partire dalla violazione della barriera.
  • Bonus: questi certificati pagano un premio, Bonus, qualora il sottostante non scenda sotto una soglia predefinita (barriera). Se il guadagno del certificate supera il Bonus lo strumento offre partecipazione lineare al sottostante. Se il sottostante viola al ribasso la barriera il certificate espone l’investitore alla performance negativa del sottostante.
  • Cash collect: questi Certificates distribuiscono premi periodici se durante le date di osservazione il sottostante si trova sopra determinati livelli barriera stabiliti al momento del’emissione. Capitale a rischio se il sottostante scende sotto il livello di barriera.
  • Express: questi certificati hanno la peculiarità di poter scadere anticipatamente rimborsando il valore nominale dello strumento più una maggiorazione se in una delle date intermedie di valutazione il sottostante si dovesse trovare sopra o in corrispondenza di un livello prefissato (barriera). Sotto questo livello viene disattivata la protezione del capitale investito: il certificate partecipa ai ribassi del sottostante in modo lineare.
  • Outperformance condizionatamente protetti: a differenza della versione a capitale non protetto, questa tipologia di Certificate offre protezione da eventuali ribassi entro un certo livello barriera. Sopra di essa il certificato partecipa ai rialzi con effetto leva, mentre i ribassi non vengono amplificati; sotto di essa la partecipazione ai ribassi avviene in modo lineare.
  • Twin-win: quando il sottostante quota sopra il livello barriera questi certificati assicurano sempre un guadagno, anche in caso di moderato ribasso. Se il sottostante scende sotto la Barriera la protezione del capitale si annulla e lo strumento replica linearmente la performance dell’attività finanziaria.

4) Certificati a capitale protetto

I certificati a capitale protetto permettono la salvaguardia del capitale investito in ogni caso, anche se il sottostante al quale sono collegati dovesse risultare in perdita.

Si suddividono in:

  • Digital: questi certificati pagano un premio periodico se durante le date di osservazione intermedia il sottostante si trova sopra o sullo stesso livello di valutazione iniziale (strike price). Tale regola vale anche a scadenza qualora il sottostante fosse al di sopra il livello di partenza. Il rendimento è soggetto ad un limite massimo prestabilito detto Cap.
  • Equity protection: questi Certificate offrono la possibilità di ottenere rendimenti positivi in caso di rialzo del sottostante mentre non ne partecipano ai ribassi.
  • Express protection: come per la versione Express a capitale condizionatamente protetto, questi certificati hanno la peculiarità di poter scadere anticipatamente rimborsando il valore nominale dello strumento più una maggiorazione se in una delle date intermedie di valutazione il sottostante si dovesse trovare sopra o in corrispondenza di un livello prefissato (barriera). A differenza del modello precedente, però, sotto questo livello non viene disattivata la protezione del capitale investito: il certificate non partecipa ai ribassi del sottostante.

Varianti possibili sui Certificati

Per ogni tipologia standard di Certificates è possibile aggiungere delle varianti più esotiche. Le più comuni in Italia sono le seguenti (la lista non è esaustiva di tutte le possibili varianti esotiche dei certificati):

  • Coupon: aggiunta di premi se il sottostante durante la vita del certificato dovesse raggiungere determinati obiettivi.
  • Autocallable: prevede il recupero del capitale investito nel caso in cui si verificano determinate condizioni.
  • Short: prevede il guadagno se il sottostante dovesse avere una performance negativa.
  • Double chance: letteralmente dà una seconda possibilità all’investitore di ottenere profitti qualora alla data di scadenza il sottostante si trovasse a un livello inferiore dello Strike. Deve però essere attiva la protezione condizionata.
  • Asian: Il valore del sottostante alla scadenza sarà una media dei valori mensilmente rilevati.
  • Best of: è collegato a più di un sottostante (basket), alla scadenza si terrà in considerazione quello con il valore più elevato.
  • Worst of: come per il Best of, ma si terrà in considerazione il sottostante dal valore meno elevato.
  • Protection: salvaguarda il capitale anche per categorie differenti dagli Equity Protection.
  • Cliquet: sono determinati da opzioni finanziarie che si attivano nel momento in cui il sottostante raggiunge alcuni livelli prefissati durante le date di osservazione.
  • Rebound: fanno scattare alcune opzioni nel momento in cui il sottostante arrivi a determinati livelli.
  • Booster: prevedono una partecipazione sia a rialzo che a ribasso superiore al 100% qualora il sottostante raggiunga una determinata soglia.
Money academy

Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.

Visita la sezione

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO