Secondo quanto riportato dalla stampa, Il fondo Värde starebbe per presentare un’offerta alla famiglia Malacalza per rilevare Npl e filiali dell’istituto ligure.

Diversi i soggetti interessati al dossier Carige. Nella fase attuale, secondo quanto riporta l’edizione di oggi de Il Sole 24 Ore, tra i player più attivi ci sarebbe il fondo Värde.
Secondo la testata, il private equity statunitense starebbe ragionando su un’offerta che prevedrebbe sia l’acquisto dell’intero perimetro della banca, sia il portafoglio di crediti deteriorati (che ammonta a circa 3,5 miliardi di euro).
L’accollo degli Npl non sarebbe un problema per Värde, che già detiene il 33% di Guber Banca, società specializzata nella gestione e recupero di portafogli di crediti non performing.
Non c’è l’impegno dei Malacalza all’aumento di capitale
Ma, come già rilevato in precedenza (Banca Carige: queste le tre condizioni poste dai fondi), qualsiasi accordo è condizionato ad un impegno formale da parte della famiglia Malacalza ad un’operazione di ricapitalizzazione dell’istituto.
Finora dalla famiglia sono arrivati segnali incoraggianti ma nessun impegno esplicito a favore di un aumento di capitale (fatto saltare lo scorso dicembre).
Altri fondi coinvolti nell’operazione
Ma quella di Värde non è l’unica manifestazione di interesse sul tavolo dei tre commissari (l’ex ad Fabio Innocenzi, l’ex presidente Pietro Modiano e l’avvocato Raffaele Lener). Della partita dovrebbero far parte altri fondi di investimento, tra cui Apollo, BlackRock e Centerbridge.
Se non dovesse essere trovato un accordo con i fondi, il portafoglio di Npl potrebbe essere acquisito da Sga, la società del Tesoro già coinvolta nell’operazione sulle banche venete, o dal Credito Fondiario (Fonspa), gestore di npl di proprietà del fondo Elliott.
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