Nel bollettino economico la BCE analizza i timori e le aspettative delle famiglie italiane e dell’area euro sull’impatto delle spese per la difesa più alte.
È tutto scritto nel bollettino economico della BCE, appena pubblicato oggi, giovedì 7 agosto 2025: i livelli del debito pubblico preoccupano soprattutto le famiglie italiane e di altri due Paesi:
“Italia, Francia e Grecia sono tra i paesi con le percentuali più elevate”.
Si tratta di tutti Paesi che fanno fronte, di fatto, a livelli di debito pubblico particolarmente elevati.
La BCE esamina le percezioni della famiglia euro verso spese difesa più alte
Il timore della zavorra rappresentata dal debito pubblico da parte delle famiglie in generale dell’area euro è stato affrontato dal bollettino economico della Banca centrale europea nella sezione dedicata all’analisi “Maggior spesa per la difesa e relativo impatto sulle aspettative delle famiglie”, che è stata stilata da Adam Baumann, Cristina Checherita-Westphal, Georgi Kocharkov, Steffen Osterloh.
Il rapporto ha affrontato il tema dell’aumento delle spese per la difesa che è stato deciso dall’Unione europea e la conseguente percezione delle famiglie di fronte alla prospettiva di vedere le rispettive economie spendere di più in armi, al fine di dar vita a un esercito comune in Europa:
“Le politiche di bilancio nell’area dell’euro sono sempre più caratterizzate dall’attenzione alla spesa per la difesa, in risposta all’acuirsi delle tensioni geopolitiche. La conferenza di Monaco sulla sicurezza del febbraio 2025, l’avvio a marzo della “Strategia sull’Unione della Preparazione” della Commissione europea e le conclusioni del vertice NATO del giugno 2025 hanno tutti sottolineato l’impegno dei governi dell’UE ad aumentare la spesa per la difesa”.
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Analisi BCE, il 66% degli intervistati prevede aumento disavanzo pubblico nei 12 mesi successivi
In questo contesto, la BCE ha riassunto “le aspettative delle famiglie dell’area euro riguardo alla spesa per la difesa in termini sia di effetto economico sui rispettivi Paesi, sia di implicazioni per il
loro benessere finanziario personale ”, sulla base dei dati che la stessa Banca centrale europea ha raccolto, con l’indagine sulle aspettative dei consumatori (Consumer Expectations Survey, CES), condotte a febbraio e maggio 2025. Quanto è emerso è che “la maggior parte delle famiglie prevede aumenti dei disavanzi pubblici e della spesa per la difesa”.
In base ai risultati dell’indagine CES di maggio 2025, hanno reso noto gli esperti che hanno stilato l’analisi della BCE, “ il 66 per cento degli intervistati ritiene che il disavanzo pubblico del proprio Paese aumenterà nei dodici mesi successivi, circa un terzo ne prevede un incremento significativo e solo il 10 per cento ne ipotizza una diminuzione ”.
Non solo: “ Una quota ancora maggiore di intervistati (81 per cento) ritiene che la spesa per la difesa crescerà nei dodici mesi successivi, e quasi la metà di questi (47 per cento) ne prevede un’espansione significativa ”.
La BCE ha fatto notare inoltre che “la differenza tra le due categorie può essere in parte spiegata dalle modalità con cui le famiglie prevedono che la maggiore spesa per la difesa sarà prevalentemente finanziata ”.
Precisamente, “ secondo il 43 per cento degli intervistati la fonte primaria di finanziamento sarebbe un aumento del debito pubblico . Allo stesso tempo, il 29 per cento si attende che qualsiasi incremento della spesa per la difesa venga finanziato riducendo altre spese, e il 28 per cento ritiene che esso sarà finanziato attraverso una maggiore imposizione fiscale. Queste ultime due soluzioni, in linea di principio, limiterebbero un’eventuale espansione del disavanzo pubblico”.
Italia, Francia e Grecia i Paesi che guardano con più preoccupazione al debito pubblico
In generale, dal rapporto stilato dagli economisti della BCE, è emerso che molte sono le famiglie dell’area euro che considerano “ problematico il livello del debito pubblico del proprio paese ”, tanto che è pari a ben il 68% la percentuale degli intervistati che è d’accordo o anche “pienamente d’accordo sul fatto che il livello del debito pubblico sia una questione di assoluto rilievo nel paese in cui risiedono ”, a fronte di una quota pari ad appena il 12% che non la vede allo stesso modo.
Le famiglie di Italia, Francia e Grecia sono quelle che per l’appunto tremano di più nel riflettere sulle conseguenze delle casse dello Stato in rosso sulle economie dei loro Paesi, mentre “ Paesi Bassi, Irlanda e Germania sono tra i Paesi con la percentuale più bassa di intervistati che considerano il debito pubblico un problema fondamentale”.

Detto questo, dallo studio della BCE è emerso anche che le famiglie tedesche sono diventate più pessimiste nei confronti del debito pubblico di Berlino, mentre le famiglie di Grecia e Portogallo sono più ottimiste, in termini di percezione dell’effetto delle spese per la difesa sui livelli dei debiti delle rispettive economie.
In particolare, la Grecia si è messa in evidenza con la percentuale più bassa di intervistati (solo il 27 per cento) secondo cui il debito pubblico sarà la modalità più probabile di finanziamento della maggiore spesa per la difesa.
Le cose cambiano con impatto spese difesa. Paura soprattutto in Germania e Belgio
L’Eurotower ha segnalato di fatto che, insieme al Portogallo, “la Grecia è rientrata tra quelle economie con la quota più bassa di intervistati che prevede un significativo aumento della spesa per la difesa, sostanzialmente in linea con gli annunci da parte dei rispettivi governi (la Grecia ha uno dei rapporti tra spesa per la difesa e PIL più elevati nell’area dell’euro)”.
Nel caso della Germania, invece, si rilevano previsioni di disavanzi più elevati in concomitanza con “ gli aumenti significativi di spesa che sono stati programmati dal governo tedesco nei prossimi anni, in particolare per la difesa e le infrastrutture, perlopiù finanziati mediante ricorso al debito ”.
La BCE ha fatto notare inoltre che “ anche il Belgio e altri Paesi hanno annunciato incrementi analoghi della spesa per la difesa, che hanno inciso sulle aspettative dei consumatori”.
“Ad esempio, il bilancio federale belga approvato per il 2025 prevede un aumento della spesa per la difesa fino al 2 per cento del PIL, insieme a misure espansive più ampie quali investimenti in energia nucleare, ma anche riforme pensionistiche e una minore spesa sociale”, si legge nel report degli economisti della Banca centrale europea.
Sotto i riflettori dunque l’eterogeneità delle stesse aspettative delle famiglie dell’Eurozona sulle conseguenze delle maggiori spese per la difesa, con la quota delle famiglie che prevede un aumento dei disavanzi pubblici che oscilla tra il 41 per cento del Portogallo e l’83 della Germania, secondo i dati dell’indagine di maggio.
“Le previsioni di disavanzi più elevati sono nell’insieme cresciute da febbraio, pur evidenziando andamenti molto diversi nei vari paesi. Quelli che si sono segnalati per gli incrementi più cospicui sono la Germania e il Belgio ”, ha confermato la BCE.

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