Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, quanto si guadagna? Ecco l’importo in busta paga e i massimali 2025.
La cassa integrazione, sia straordinaria (Cigs) che ordinaria (Cigo), rappresenta due importanti strumenti a sostegno del lavoratore e dell’azienda, in quanto lo Stato interviene compensando la riduzione o la sospensione dell’attività lavorativa con un’indennità che permette ai dipendenti di percepire una parte dello stipendio anche durante i periodi di crisi o difficoltà produttive.
Non tutta, ma una parte quindi. Ecco perché tra le domande che si è soliti porsi c’è quella riguardante quanto si guadagna in cassa integrazione, ossia qual è l’importo che entra in busta paga.
Si tratta di un tema delicato e sempre attuale, perché la cassa integrazione non riguarda solo le aziende in crisi profonda, ma anche tutte quelle realtà produttive che, per motivi economici, organizzativi o legati all’andamento del mercato, devono sospendere o ridurre temporaneamente l’attività lavorativa. Basti pensare, d’altronde, che esiste anche la possibilità di richiedere la cassa integrazione per troppo caldo.
Va detto che lo stipendio per chi è in cassa integrazione non è sempre lo stesso, in quanto varia in base alla tipologia di integrazione salariale utilizzata, alla retribuzione abituale percepita e ai massimali fissati annualmente dall’Inps che stabiliscono il limite massimo mensile erogabile. Infatti, anche se la legge prevede che l’indennità sia pari all’80% della retribuzione globale, la somma effettivamente corrisposta non può superare i massimali stabiliti, i quali vengono aggiornati ogni anno e tengono conto di eventuali riduzioni percentuali previste dalla normativa.
Per il 2025, l’Inps ha comunicato i nuovi importi massimi dei trattamenti di integrazione salariale tramite la circolare n. 25 del 2025, fornendo indicazioni utili sia ai datori di lavoro sia ai lavoratori per comprendere meglio quale sarà lo stipendio effettivo in caso di ricorso a questi strumenti di sostegno al reddito.
Vediamo dunque a quanto ammonta lo stipendio in caso di cassa integrazione nel 2025 e quanto si percepisce effettivamente in busta paga, sulla base degli ultimi dati disponibili e delle disposizioni normative vigenti.
Quanto si guadagna in cassa integrazione ordinaria e straordinaria
La cassa integrazione è uno strumento fondamentale di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti nei casi in cui l’azienda debba sospendere o ridurre l’attività produttiva. Come abbiamo avuto modo di anticipare, ne esistono però due tipologie principali: la Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) e la Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), che si differenziano per le cause che ne giustificano l’utilizzo e per alcune caratteristiche operative.
La Cigo interviene per situazioni temporanee e imprevedibili, come crisi di mercato, mancanza di commesse, eventi meteorologici o guasti agli impianti, mentre la cassa integrazione straordinaria è concessa in circostanze più gravi o strutturali, come può essere nel caso delle ristrutturazioni o delle crisi aziendali, come pure per le procedure concorsuali o cessazione di attività.
Solitamente la Cigs ha una durata maggiore della Cigo, ma dal punto di vista economico entrambe prevedono la corresponsione al lavoratore di un’indennità pari all’80% della retribuzione globale, calcolata sulle ore non lavorate e al netto della riduzione obbligatoria del 5,84%, ma entro massimali stabiliti annualmente dall’Inps.
A tal proposito, come indicato nella circolare n. 25 del 2025, quest’anno il massimale lordo mensile per la Cigo è pari a 1.404,03 euro, mentre per la Cigs i massimali variano in base alla retribuzione del lavoratore: chi percepisce uno stipendio mensile lordo fino a circa 2.102 euro ha diritto a un massimo di 1.388,33 euro lordi, mentre chi supera questa soglia può arrivare a 1.684,85 euro lordi.
In pratica, anche se l’80% della retribuzione abituale fosse superiore a questi massimali, il lavoratore non potrà comunque ricevere un importo più elevato. Ciò significa che i lavoratori con stipendi più alti subiscono una riduzione più marcata del proprio reddito quando sono in cassa integrazione.
Quanto spende l’Inps di cassa integrazione? I dati 2024
Come dicono i dati ufficiali dell’Inps, nel corso del 2024 l’Istituto ha autorizzato oltre 507 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, segnando un aumento di circa il 20% rispetto al 2023, quando il totale si era attestato intorno ai 422 milioni di ore. Un incremento significativo, con 7 mesi dell’anno in cui la richiesta ha superato i 40 milioni di ore autorizzate mensili, e un picco di 41,4 milioni a dicembre 2024.
La crescita si è concentrata soprattutto nella cassa integrazione ordinaria, utilizzata per affrontare crisi temporanee di mercato o eventi imprevisti: le ore autorizzate per questa tipologia sono crescite del 42,8% su base annua, arrivando a superare i 327 milioni. Al contrario, la cassa integrazione straordinaria (Cigs), più legata a ristrutturazioni e crisi aziendali strutturali, ha registrato un lieve calo, passando da circa 177 milioni nel 2023 a circa 165 milioni nel 2024, con una diminuzione di quasi il 7%.
La ripartizione settoriale evidenzia che il settore metalmeccanico è stato il più colpito, con oltre 222 milioni di ore di Cig autorizzate (+40,6%), seguito da pelli e cuoio (36 milioni, +128%) e tessile (29 milioni, +52,8%). Complessivamente, l’industria ha fatto registrare più di 450 milioni di ore autorizzate, confermando la persistenza delle tensioni in ambito produttivo.
Nonostante l’elevato numero di ore autorizzate, l’utilizzo effettivo della Cig da gennaio a ottobre 2024 è stato pari a 103,4 milioni, ovvero circa il 24,6% del totale disponibile, un dato inferiore rispetto al 28,2% del 2022 e al 25,4% del 2023, a conferma di una maggiore capacità delle imprese di gestire le sospensioni produttive.
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