Inflazione Italia +1,7%, sotto target BCE. Ma occhio a dati core. Cosa è costato di più a luglio

Laura Naka Antonelli

31/07/2025

Inflazione Italia a luglio, tutti i numeri annunciati dall’Istat e il confronto con il target della BCE. I prezzi che sono saliti e quelli che sono scesi.

Inflazione Italia +1,7%, sotto target BCE. Ma occhio a dati core. Cosa è costato di più a luglio

L’Istat ha annunciato nella giornata di oggi i dati preliminari relativi all’inflazione dell’Italia misurata dall’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi.

Il dato provvisorio, ha reso noto l’Istituto Nazionale di Statistica, è salito a luglio dello 0,4% su base mensile e dell’1,7% su base annua, (come nel mese precedente).

La crescita dell’inflazione su base annua, pari a +1,7%, si è confermata superiore alle attese del consensus degli analisti, che erano per un rialzo inferiore, pari a +1,6%.

Inflazione headline Italia sotto target BCE, ma occhio anche a numeri core

Sempre nel mese di luglio, l’inflazione di fondo o anche core, ovvero l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è rimasta invariata (a +2%), mentre quella al netto dei soli beni energetici è salita in modo lieve (da +2,1% a +2,2%).

Dai dati è così emerso che, se l’inflazione headline in Italia è rimasta al di sotto del target di inflazione della BCE, fissato al 2%, l’inflazione core ha centrato invece l’obiettivo, mentre quella depurata solo dai prezzi dei beni energetici si è confermata superiore, riportando una crescita pari a +2,2%.

I dati sull’inflazione headline e core acquisita per il 2025

Detto questo, l’inflazione acquisita per il 2025 si è attestata a +1,7% per l’indice generale e a +1,9% per la componente di fondo, quindi anche in quest’ultimo caso al di sotto del target della BCE. BCE che si è messa in evidenza la scorsa settimana con l’ultima riunione del suo Consiglio direttivo precedente la pausa di agosto che, dopo otto tagli dei tassi varati dal 6 giugno 2024, ha deciso di mettere in pausa le sforbiciate, in attesa di capire meglio cosa accadrà all’inflazione e alla crescita del PIL dell’area euro con i dazi di Donald Trump.

Tornando ai dati preliminari relativi all’inflazione in Italia del mese di luglio, l’Istat ha reso noto che, su base annua, hanno accelerato il passo nel mese i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,2% a +5,1%), dei beni alimentari lavorati (da +2,7% a +3,1%), dei servizi vari (da +1,6% a +2,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,9% a +3,4%).

Hanno rallentato invece la crescita i prezzi dei beni energetici regolamentati (da +22,6% a +16,7%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,2% a +2,6%), mentre si è accentuata la flessione di quelli dei beni energetici non regolamentati (da -4,2% a -5,8%).

Sempre su base annua, la crescita dei prezzi dei beni si è lievemente smorzata (da +0,9% a +0,7%), così come anche quella dei servizi (da +2,7% a +2,6%). Il risultato delle variazioni è che il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni ha segnato un lieve aumento, a +1,9 punti percentuali (da +1,8 del mese precedente).

Su base mensile, la crescita dell’inflazione headline, pari a +0,4%, ha spiegato l’Istat, è da ricondurre principalmente all’aumento dei prezzi degli energetici non regolamentati (+1,6%), dei servizi relativi ai trasporti (+1%), degli energetici regolamentati (+0,9%), dei servizi vari (+0,6%) e degli alimentari lavorati (+0,5%); sono scesi invece su base mensile i prezzi degli alimentari non lavorati (-0,6%).

Istat, che sta succedendo al carrello della spesa

Così si legge nel commento dell’Istat, dove si fa riferimento al balzo del carrello della spesa, da +2,8% a +3,4% nel mese di luglio:

“A luglio 2025, secondo le stime preliminari, l’inflazione è stabile all’1,7%, per effetto di dinamiche opposte dei prezzi dei diversi aggregati. Tra i beni, si accentua la flessione tendenziale dei prezzi degli energetici (-4,0% da -2,1% di giugno) e accelerano i prezzi nel settore alimentare (+3,8% da +3,3%). Nel comparto dei servizi, si registrano tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,4% da +2,9%) e dei servizi vari (+2,2% da +1,6%), mentre decelerano quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+2,6% da +3,2%). A luglio il tasso di variazione su base annua dei prezzi del carrello della spesa sale (+3,4% da +2,8%), mentre l’inflazione di fondo rimane invariata (a +2,0%)”.

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