Aumento sigarette, il calendario con tutte le date dei rincari

Alessandro Nuzzo

1 Novembre 2025 - 12:38

Inserito nella nuova Legge di bilancio un aumento graduale delle accise che porterà le sigarette a costare di più.

Aumento sigarette, il calendario con tutte le date dei rincari

In Italia ci sono circa 12 milioni di fumatori, pari al 24% della popolazione, una percentuale rimasta stabile negli ultimi anni. Per loro arrivano cattive notizie: a partire dal 2026 il costo delle sigarette aumenterà. Si tratta dell’ennesimo rincaro dovuto all’aumento delle accise sul tabacco deciso dal Governo e inserito nella legge di Bilancio appena approvata dal Parlamento. Gli incrementi saranno graduali nel corso del prossimo triennio e porteranno le sigarette a costare fino a 60 centesimi in più a pacchetto.

L’aumento è stato programmato in modo progressivo per evitare di favorire il mercato del contrabbando, che già oggi copre circa il 5% dei consumi complessivi. La misura consentirà all’esecutivo di incassare circa un miliardo di euro di gettito in tre anni. Vediamo nel dettaglio gli importi dei rincari.

Come aumenterà il costo di sigarette e tabacco

Le nuove accise dovrebbero tradursi in un aumento medio di 14-15 centesimi a pacchetto nel 2026, fino a raggiungere circa 60 centesimi complessivi nell’arco del triennio. Nel dettaglio, dopo i 14-15 centesimi del 2026, nel 2027 è previsto un nuovo rialzo più contenuto, nell’ordine dei 10-12 centesimi, mentre nel 2028 si aggiungeranno altri 12-13 centesimi. L’importo fisso per unità di prodotto passerà dagli attuali 29,5 euro ogni mille sigarette a 32 euro nel 2026, per poi salire a 35,5 nel 2027 e 38,5 nel 2028.

Resta ora da capire se questi aumenti si riverseranno completamente sul consumatore finale o solo in parte. A decidere sarà il mercato: saranno le aziende a stabilire se trasferire integralmente l’aumento delle accise sul prezzo di vendita o se assorbirne una parte per non perdere competitività, soprattutto tra i marchi più economici.

Ad aumentare non sarà solo il prezzo delle «bionde», ma anche quello dei tabacchi lavorati e dei sostituti del tabacco, come i prodotti riscaldati o le bustine di nicotina.

Per il tabacco trinciato, usato per le sigarette fai da te, l’aumento sarà ancora più marcato. Nel 2026 il costo medio di una busta di tabacco crescerà di circa 50 centesimi, pari a circa 22 centesimi per un pacchetto da 20 sigarette. Nei due anni successivi, 2027 e 2028, i rincari saranno più contenuti, con incrementi inferiori ai 10 centesimi annui.

Gli aumenti interesseranno anche il tabacco riscaldato, il segmento del mercato del fumo in più rapida espansione. In questo caso, il rincaro sarà progressivo e distribuito in tre anni, con un aumento complessivo stimato attorno al 42% entro il 2028. In pratica, si parla di circa 12-13 centesimi in più nel primo anno e di meno di dieci centesimi nei due successivi. Restano invece esclusi dal nuovo piano fiscale i sigari, per i quali non sono previsti cambiamenti.

Per le bustine di nicotina non sono previsti rincari, ma entreranno in vigore limiti più severi e nuove regole di confezionamento. Ogni bustina potrà contenere al massimo 16,6 milligrammi di nicotina e dovrà indicare chiaramente la dose, un’avvertenza sanitaria e una chiusura di sicurezza per bambini. Inoltre, il Governo ha imposto il divieto di vendita online, consentendo la distribuzione esclusivamente nelle rivendite autorizzate di tabacchi.

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