I reali del Qatar investono in Italia, pronti 5 miliardi

Luna Luciano

3 Agosto 2025 - 13:54

Il Qatar punta sul lusso italiano: dopo la Torre Unicredit, ora guarda a via Monte Napoleone. Gucci e Kering trattano con la famiglia reale. In gioco un palazzo da 1,3 miliardi.

I reali del Qatar investono in Italia, pronti 5 miliardi

Gucci è pronta ad entrare in trattative con la famiglia reale del Qatar per la possibile cessione del palazzo di via Monte Napoleone 8, nel cuore del quadrilatero della moda milanese.

Un’operazione simbolica e strategica che conferma il forte interesse del Qatar per il patrimonio immobiliare e culturale italiano. Il palazzo, acquistato da Kering nel 2021 per 1,3 miliardi di euro, rappresenta uno degli asset immobiliari più prestigiosi d’Europa e ospita, tra gli altri, boutique come Prada, Yves Saint Laurent, e lo storico Cova.

Il gruppo francese del lusso, proprietario di Gucci, ha avviato un processo di revisione del proprio portafoglio immobiliare in seguito al rallentamento del settore e all’aumento del debito societario, che ha raggiunto quota 10,5 miliardi. Il nuovo CEO Luca de Meo, in arrivo a settembre, dovrà gestire un delicato equilibrio tra esigenze finanziarie e salvaguardia del prestigio dei marchi del gruppo.

Questa possibile operazione si inserisce in una più ampia strategia di investimento del Qatar, che in Italia ha già speso oltre 5 miliardi di euro, puntando su immobili iconici e partecipazioni in brand di fascia alta. Ecco in quali settori ha investito e perché Gucci ha deciso di negoziare con il Qatar.

Trattative tra Kering e Qatar, ecco perché

Il gruppo Kering, proprietario di Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta e altri marchi di fascia alta, sta attraversando una fase complessa. Dopo anni di espansione aggressiva, con acquisizioni e investimenti per circa 14 miliardi di euro, la famiglia Kering si trova ora a fronteggiare una congiuntura sfavorevole per l’intero settore del lusso. Il calo della domanda, soprattutto nei mercati asiatici, ha portato a un rallentamento generalizzato, riflesso anche nei conti semestrali: il fatturato del gruppo è sceso del -16% e l’utile si è praticamente dimezzato.

In questo contesto, Kering ha avviato un piano di dismissione di asset immobiliari, vendendo palazzi di rappresentanza a Parigi, New York e Tokyo, e riducendo la propria esposizione in outlet e immobili commerciali. La vendita del palazzo in via Monte Napoleone rientra esattamente in questa logica. L’edificio, situato nella via dello shopping con gli affitti più alti al mondo, è diventato un asset appetibile per investitori di lungo termine.

Le trattative con la famiglia reale del Qatar, in particolare con un veicolo riconducibile a Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani (ex premier e zio dell’attuale emiro), seguono uno schema già sperimentato: mantenere una quota di minoranza nella proprietà, cedendo però la maggioranza e il controllo. Per Kering, ciò permetterebbe di incassare risorse fresche senza dismettere completamente un presidio di prestigio.

L’operazione, se confermata, potrebbe rappresentare uno dei primi atti significativi del nuovo CEO Luca de Meo, chiamato a rilanciare un gruppo in difficoltà e a gestire anche altri dossier caldi, come quello sulla possibile acquisizione completa del marchio Valentino, oggi partecipato al 30% da Kering accanto a Mayhoola, altra holding qatarina.

Il Qatar ha investito 5 miliardi in Italia: ecco dove e per quali ragioni

L’interesse della famiglia reale del Qatar per l’Italia non è recente, né episodico. Negli ultimi anni, attraverso fondi sovrani come Qatar Investment Authority e società come Mayhoola, il Paese del Golfo ha investito oltre 5 miliardi di euro in asset strategici italiani. Dall’immobiliare di lusso alle partecipazioni nei marchi della moda, il Qatar sta costruendo una presenza solida e diversificata sul territorio nazionale.

Uno degli investimenti simbolo è l’acquisto della Torre Unicredit a Milano, grattacielo-simbolo del rinnovato skyline meneghino. Ma l’interesse non si ferma ai grandi edifici. Il Qatar ha messo le mani su hotel di lusso, strutture ricettive in Sardegna e in Toscana, oltre che su immobili storici in centro a Roma e Venezia. Attraverso Mayhoola, inoltre, il Qatar controlla già marchi come Valentino, Balmain e Pal Zileri, con una strategia che punta all’integrazione verticale tra lusso, moda e real estate.

Le ragioni dietro questi investimenti sono molteplici. Da un lato, il Qatar punta a diversificare la propria economia, riducendo la dipendenza dagli idrocarburi. Dall’altro, vede nell’Italia un paese chiave per il soft power: cultura, moda, arte e turismo sono settori perfettamente allineati con la strategia del Qatar di affermarsi come attore globale non solo in ambito economico, ma anche culturale.

Investire in immobili iconici italiani, dunque, non è solo una mossa finanziaria: è una dichiarazione di influenza. E con l’interesse crescente verso il palazzo di via Monte Napoleone, il Qatar sembra voler rafforzare ulteriormente questa presenza, proiettando la propria visione nel cuore pulsante del lusso europeo.

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