Berlusconi: “Lega da sola alle politiche? Un suicidio”. Ma i numeri sorridono a Salvini

Alessandro Cipolla

7 Febbraio 2019 - 09:54

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Intervistato dal Corriere, Silvio Berlusconi esclude che la Lega possa presentarsi da sola alle prossime elezioni politiche, ma i sondaggi sono tutti per Salvini.

Berlusconi: “Lega da sola alle politiche? Un suicidio”. Ma i numeri sorridono a Salvini

Prima o poi arriverà quel giorno, ma per l’implosione del centrodestra i tempi non sarebbero ancora maturi, tanto che Silvio Berlusconi bolla come un “suicidio” l’ipotesi di una Lega in solitario alle prossime elezioni politiche.

Alla vigilia delle elezioni regionali in Abruzzo, si voterà domenica con il centrodestra dato come favorito, il leader di Forza Italia intervistato dal Corriere torna a ribadire come la coalizione unita sia l’unico vero governo possibile sia a livello nazionale che locale.

Numeri dei sondaggi alla mano però, se la crescita del carroccio dovesse continuare sul trend degli ultimi mesi Matteo Salvini potrebbe avere la forza per staccarsi dall’ingombrante alleato, anche se di Giorgia Meloni probabilmente non potrebbe fare a meno.

Berlusconi ricompatta il centrodestra

Il punto per Silvio Berlusconi è sempre lo stesso: il governo Lega-Movimento 5 Stelle è una anomalia, che deve terminare il prima possibile anche perché il paese starebbe andando verso una “situazione drammatica”.

Per l’ex premier però fu necessario lo scorso giugno dare il proprio assenso alla nascita del governo carioca: “In quel momento l’alternativa erano nuove elezioni in piena estate, che oltre a bloccare il Paese avrebbero riproposto la stessa situazione in Parlamento. Non c’erano alternative serie. Però speravo, questo non posso nasconderlo, che almeno alcuni importanti provvedimenti del programma del centrodestra entrassero nell’azione di governo”.

Nonostante questa divisione in Parlamento, le elezioni regionali e amministrative possono essere una buona occasione per ricompattare il centrodestra, con Berlusconi che esclude possibili fughe in avanti della Lega in Piemonte dove ancora non c’è l’accordo sul nome del candidato.

Più in generale, il leader di Forza Italia respinge anche l’ipotesi di un carroccio pronto a staccarsi dal centrodestra alla prossime elezioni politiche “non credo che la Lega abbia la vocazione al suicidio”, ribadendo così come presto la coalizione tornerà coesa anche a livello nazionale.

Silvio Berlusconi quindi è in attesa di una crisi di governo che possa portare alla rottura tra Lega e Movimento 5 Stelle, ma sul futuro del centrodestra l’ipotesi di un Matteo Salvini per conto proprio non sarebbe alla fine proprio un “suicidio”.

Lega da sola? Dipende tutto dal Sud

Sono anni ormai che si cerca di capire cosa ne sarà del centrodestra quando Silvio Berlusconi deciderà di ritirarsi dalla vita politica. I risultati dello scorso 4 marzo hanno già ribaltato i rapporti di forza in seno alla coalizione, con Matteo Salvini che adesso è da considerare il nuovo leader.

Ma quando la Lega deciderà di recidere il cordone ombelicale che lo tiene ancora attaccato, non solo a livello locale, a Forza Italia? Per Berlusconi una separazione sarebbe dunque una sorta di “suicidio” per il carroccio, un’affermazione che è in maniera equipollente sia vera che erronea.

Partiamo da quello che ci dicono i sondaggi, sempre da prendere per le molle ma che comunque sono indicativi. La Lega ormai sarebbe quasi al 34%, raddoppiando in meno di un anno i tanti voti presi alle ultime politiche.

Una crescita a discapito sia di Forza Italia che del Movimento 5 Stelle, entrambi da tempo cannibalizzati dall’ascesa del carroccio. La Lega quindi al momento sarebbe per distacco il primo partito del paese, che insieme a Fratelli d’Italia (dato oltre il 4%) e qualche altro partitino dell’area potrebbe arrivare al fatidico 40% a livello nazionale.

Numericamente quindi Matteo Salvini, soprattutto se dovesse continuare a crescere, riunendo tutto l’universo sovranista italico potrebbe arrivare a prendere il 40% in delle eventuali elezioni politiche.

Il problema però è che il Rosatellum prevede, oltre alla parte proporzionale, anche quella maggioritaria dei collegi uninominali. Senza il supporto di Forza Italia al Sud, tutti quei seggi finirebbero di nuovo in mano al Movimento 5 Stelle e al Senato ci potrebbero essere dei problemi numerici anche arrivando al 40%.

In sostanza una rottura a breve della Lega con Forza Italia più che un suicidio potrebbe essere un errore. Se il carroccio però alle elezioni europee di fine maggio dovesse fare il pieno di voti anche al Sud, allora i tempi per un addio potrebbero essere maturi, sempre che Salvini si voglia mettere contro un leader politico che può contare su tre televisioni e un ancora molto forte potere mediatico.

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