Scadenze fiscali dicembre 2025, tutti gli appuntamenti da segnare

Nadia Pascale

25 Novembre 2025 - 08:59

Dicembre è un mese ricco di appuntamenti, molti sono gli adempimenti che slittano dal mese di novembre. Tra le scadenze fiscali da non dimenticare c’è il secondo acconto di Irpef, Ires, Irap.

Scadenze fiscali dicembre 2025, tutti gli appuntamenti da segnare

Quali sono le scadenze fiscali del mese di dicembre 2025 da segnare in agenda? Fin da subito diciamo che si tratta di un mese cruciale per i contribuenti perché vi sono molte scadenze importanti, dal punto di vista economico, concentrate il 1° dicembre, tra queste la rottamazione quater, le imposte sui redditi, l’Irap. Si aggiungono Imu e in molti casi la Tari. Seguono tutti gli adempimenti ordinari di metà mese.

Vediamo tutte le scadenze fiscali del mese di dicembre 2025, partendo da un capitolo specifico per le scadenze del 1° dicembre che risultano prorogate dal 30 novembre.

Scadenze fiscali 1° dicembre, secondo acconto Irpef, Irap, Ires, rottamazione e ravvedimento

Il 1° dicembre è una data cruciale per molti contribuenti, infatti, le scadenze che generalmente ricadono il 30 novembre, essendo domenica, sono posticipate al 1° dicembre.

Secondo acconto imposte sui redditi e Irap

La prima scadenza importante da ricordare è il secondo acconto delle imposte sui redditi (Irpef e Ires) e l’Irap. Siamo ormai giunti al 25 novembre, è vero che anche l’anno scorso la proroga dei termini e la rateizzazione del secondo acconto sono arrivate all’ultimo minuto, ma è pur vero che le misure in oggetto erano state annunciate. Per il 2025 c’è stato un primo no, per ragioni di Cassa da parte del Ministro Giorgetti il 22 ottobre.

L’Associazione nazionale dei commercialisti ha chiesto la proroga, ma di fatto sembra che l’appello sia rimasto inascoltato.
A oggi non sembrano esservi molte possibilità. Di conseguenza sembra inevitabile entro il 1° dicembre, il termine iniziale era il 30 novembre, ma è appunto domenica, dover versare il secondo acconto Irpef, Ires e Irap.

La maggior parte dei contribuenti versa le imposte sui redditi con il metodo storico e di conseguenza si prende in considerazione (per il calcolo del secondo acconto) il 100% dell’imposta risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente.
La base di calcolo è rappresentata dall’imposta dell’anno precedente diminuita di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute spettanti, così come risultano dalla dichiarazione dei redditi.
Il secondo acconto è pari al 60% degli importi versati per l’anno di imposta 2024.
Deve effettuare il versamento in unica rata chi non ha versato il primo acconto entro il 30 giugno (termine posticipato poi a luglio) in quanto risultante di importo inferiore a 257,52 euro.
Se l’importo dovuto per il 2024 è inferiore al termine di 51,65 euro, non è dovuto l’acconto Irpef/Ires in scadenza il 1° dicembre.

Imposta di bollo fatture elettroniche

Passiamo ora alle altre scadenze fiscali del 1° dicembre. Scade in questo giorno l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche. Anche in questo caso si tratta di un posticipo rispetto al 30 novembre. L’imposta di bollo è pari a 2 euro e deve essere versata per le fatture elettroniche che vengono emesse senza addebito Iva (per operazioni fuori campo Iva, esenti e non imponibili) con un importo superiore a 77,47 euro.
Per effettuare il versamento si può accedere al portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate. Si accede con SPID, CIE o CNS. Qui si trovano gli elenchi delle fatture per le quali è necessario effettuare il versamento dell’imposta. Gli elenchi non sono più modificabili e il versamento può essere effettuato direttamente online.
In alternativa si può utilizzare il modello F24.

Entro il 1° dicembre, sempre posticipato dal 30 novembre, i titolari di partita IVA devono provvedere anche alle Liquidazioni Periodiche IVA per il terzo trimestre 2025.

Scadenze fiscali 1° dicembre 2025: rottamazione quater e ravvedimento speciale

Scade il 30 novembre il termine per il pagamento della prossima rata della rottamazione-quater. La scadenza riguarda i contribuenti in regola con i versamenti precedenti che devono pagare la decima rata e, nel caso dei riammessi alla definizione agevolata (Legge n. 15/2025), la seconda rata prevista dal nuovo piano dei pagamenti. In considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, e dei differimenti previsti in caso di termini coincidenti con giorni festivi, sono considerati tempestivi i pagamenti effettuati entro il 9 dicembre 2025. Per effettuare il versamento è necessario utilizzare i moduli allegati alla comunicazione delle somme dovute, inviata da Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Scade il 30 novembre, posticipata anche in questo caso al 1° dicembre la nona rata del ravvedimento speciale. I soggetti ISA che hanno aderito al Concordato preventivo biennale per il 2024-2025 devono effettuare il versamento rata dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali nonché dell’Irap

Scadenze fiscali 15 e 16 dicembre 2025

Gli adempimenti di dicembre continuano con le scadenze ordinarie del mese di dicembre 2025. Le scadenze più importanti sono a metà del mese. Entro il 15 dicembre 2025 c’è l’obbligo di emissione della fattura e registrazione relativa a beni consegnati o spediti nel mese solare precedente e risultanti da documento di trasporto o da altro documento idoneo ad identificare i soggetti, tra i quali è effettuata l’operazione.

Il 16 dicembre 2025 c’è il grosso delle scadenze fiscali di dicembre. La prima cosa da non dimenticare è l’IMU, si paga entro il 16 il saldo IMU calcolato avendo come riferimento le nuove aliquote fissate dal Comune, oppure le aliquote degli anni precedenti se il Comune non le ha variate.

Attenzione anche alle scadenze Tari, in questo caso è bene verificare quelle fissate del Comune.

Altra piccola novità a cui è bene fare attenzione: i sostituti di imposta (fino a 5 dipendenti) che hanno scelto il modello 770 semplificato devono inviare il prospetto dei dati aggiuntivi e contestualmente al versamento delle ritenute/trattenute operate nel mese precedente. L’adempimento si esegue con il modello F24/770.

Entro il 16 dicembre è necessario effettuare il versamento delle ritenute operate nel mese di novembre 2025.
Sempre entro il 16 dicembre chi ha scelto di versare il saldo Iva a rate deve versare la decima rata maggiorata con un interesse dello 0,33% mensile (totale 2,97%). Il versamento deve essere effettuato con il modello F24 utilizzando il codice tributo 6099, mentre per gli interessi si usa il codice tributo 1668.

I sostituti di imposta (prevalentemente datori di lavoro) devono versare all’Erario le ritenute operate sui redditi erogati ai lavoratori, devono inoltre versare le ritenute, a titolo di imposta sostitutiva, effettuate su eventuali premi di produttività corrisposti.
I sostituti di imposta che si occupano di intermediazione, anche tramite l’uso di portali internet, devono le ritenute, con aliquota al 21%, effettuate sui contratti di affitto breve conclusi nel mese di novembre.

Restano, infine, da versare:

Scadenze fiscali fine dicembre 2025

Poche le scadenze di fine mese anche perché siamo nel pieno delle festività natalizie.
Entro il 25, ma meglio anticipare, c’è la presentazione telematica degli elenchi intrastat per le operazioni di cessione e acquisti intracomunitari di beni e prestazioni di servizi.

Scadenze 31 dicembre 2025

Restano, infine, le ultime scadenze. In particolare i giornalisti, lavoratori autonomi, iscritti all’INPGI che hanno scelto di versare il saldo dei contributi previdenziali, eccedenti il minimale, a rate devono versare entro il 31 dicembre 2025 la terza e ultima rata (le prime due dovevano essere versate entro il 30 settembre ed entro il 31 ottobre).

I soggetti ISA che hanno aderito al concordato preventivo biennale 2024-2025 e che hanno fruito dei benefici del ravvedimento speciale, devono versare entro il 31 dicembre la decima rata (la nona è stata versata entro il 1° dicembre per effetto dello slittamento della scadenza) dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali nonché dell’imposta regionale sulle attività produttive.

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