Elezioni 2013, fisco e tasse: ecco le proposte dei partiti

Valentina Pennacchio

21 Febbraio 2013 - 16:42

Elezioni 2013, fisco e tasse: ecco le proposte dei partiti

Mancano 3 giorni alle elezioni politiche e alla fine di una delle campagne elettorali più intense dell’ultimo decennio. L’auspicio degli italiani è quello di giungere finalmente ad una situazione di stabilità e governabilità, premesse di una crescita di lungo periodo. L’incertezza politica dell’ultimo anno ha zavorrato i mercati e minato la credibilità europea ed internazionale dell’Italia, travolta da numerosi scandali finanziari e politici, visti da molti come il ritorno di una nuova Tangentopoli. In tal senso, secondo diverse voci, da martedì potrebbe iniziare per il nostro Paese una nuova stagione: quella della Terza Repubblica italiana.

Il cerchio si stringe intorno ai candidati e alle loro linee programmatiche per il futuro. Come far ripartire l’Italia? Bisogna in primis rompere il circolo vizioso che ha garantito nell’ultimo anno un aumento della pressione fiscale e della disoccupazione, nonché una contrazione dei consumi reali e della produzione con la conseguenza che l’economia si è arenata.

Le elezioni 2013 si giocano sul fisco e sulle tasse. I candidati lo hanno capito bene, per questo l’IMU è diventata padrone dei talk show e dei comizi. Ma la proposta shock di Berlusconi, denunciato da Ingroia per truffa elettorale, basterà a convincere l’elettorato? O come prevedono i sondaggi e i bookmaker la vittoria è già in tasca a Bersani?

Gli elettori hanno ancora 3 giorni per valutare la loro scelta elettorale e vogliamo dargli un ulteriore strumento di valutazione: quali sono le proposte dei principali partiti in materia di fisco e tasse? Scopriamolo.

Scelta civica - Monti

Il Premier dimissionario Mario Monti, reo delle stangate del 2012, nella sua agenda politica “Cambiare l’Italia e riformare l’Europa” a sostegno della lista “Scelta Civica” inserisce l’obiettivo della crescita per cui sarà necessario “riformare il sistema fiscale, aumentare l’occupazione, rivedere la spesa pubblica centrale e locale”.Come?

  • progressiva riduzione dell’IRPEF, a partire dai redditi medio-bassi (l’obiettivo della legislatura è la contrazione del 2% del rapporto IRPEF/PIL per un totale di 15 miliardi di euro);
  • nessun ulteriore aumento dell’IVA;
  • riduzione dell’IRAP (al 2017 è prevista una contrazione di 11,2 miliardi di euro);
  • nessuna modifica delle aliquote IRES;
  • aumento della detrazione sull’IMU sulla prima casa da 200 a 400 euro;
  • raddoppiare la detrazione per i figli a carico da 50 a 100 euro a figlio;
  • introdurre una detrazione di 100 euro per i disabili e gli anziani soli;
  • istituzione del Fondo per il recupero evasione a partire dal 2014. I contribuenti che pagano le tasse beneficeranno dell’azione anti-evasione perché i soldi recuperati in tal modo verranno usati per ridurre le imposte dei contribuenti onesti;
  • nessuna altra modifica alla tassazione di altre forme di patrimonio (non incluse nell’elenco suddetto);
  • incentivare i mezzi di pagamento elettronici;
  • nessun condono fiscale.

PD – Bersani

Il programma del leader del centro sinistra Pierluigi Bersani, che ha dichiarato: “Non e’ che siamo affezionati alle tasse ma le subordiniamo alla questione del lavoro”, appare a prima vista meno articolato rispetto agli altri sul tema fisco e tasse. Le proposte fiscali del PD si muovono lungo la strada di un nuovo patto fiscale che contrasti l’evasione e favorisca la progressività e il federalismo. In sintesi Bersani propone:

  • una riduzione delle tasse sul lavoro;
  • l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa fino a 500 euro. La soluzione del PD sull’IMU proposta da Bersani parte dalla necessità di stabilire una progressività dell’imposta che deve essere più elevata per immobili dal valore di 1 milione e mezzo catastale, che a mercato equivale a 3 milioni di euro;
  • politiche fiscali a sostegno dell’occupazione femminile.

PDL – Berlusconi

La campagna elettorale del PDL e del suo leder Berlusconi ha fatto del fisco una vera e propria arma elettorale. Oltre all’abolizione dell’IMU sulla prima casa, cosa prevede la ricetta fiscale del centro destra? “Un fisco amico e non nemico del contribuente”:

  • nessuna patrimoniale;
  • nessun aumento dell’IVA;
  • progressivo azzeramento dell’IRAP (in 5 anni), a partire dal lavoro e dando priorità agli artigiani e piccole imprese;
  • diminuzione della pressione fiscale di un punto all’anno;
  • detassazione degli utili reinvestiti in azienda;
  • innalzamento del limite sull’uso del contante (livelli medi europei);
  • contrasto di interesse, i contribuenti possono scaricare dall’imponibile fatture e ricevute;
  • concordato fiscale preventivo;
  • revisione e riduzione dei poteri di Equitalia;
  • revisione radicale del redditometro;
  • costituzionalizzazione dei diritti del contribuente;
  • compensazione tra crediti verso la PA e debiti fiscali (famiglie e imprese);
  • semplificazione degli adempimenti fiscali delle PMI, degli artigiani e dei lavoratori autonomi.

Rivoluzione Civile – Ingroia

Le proposte del magistrato Antonio Ingroia leader di Rivoluzione Civile in materia di giustizia fiscale sono le seguenti:

  • eliminare l’IMU sulla prima casa, estendendola alle fondazioni bancarie e agli immobili commerciali della Chiesa;
  • patrimoniale progressiva che colpisca le grandi ricchezze immobiliari e finanziarie;
  • alleggerire la pressione fiscale sul lavoro e sull’impresa ed aumentarla sulle rendite
    e i grandi patrimoni;
  • combattere l’evasione fiscale;
  • rimodulare le aliquote, diminuendo il prelievo fiscale per i redditi medio-bassi.

Fare per fermare il declino - Giannino

Al centro delle cronache politiche degli ultimi giorni, non tanto per le elezioni, quanto per lo scandalo sulla sua formazione, cosa propone Giannino in materia fiscale?

  • riduzione di 5 punti percentuali di pressione fiscale;
  • ridurre il gettito dell’IRAP di 15 miliardi tra il 2013 e il 2015, per poi abolire definitivamente l’imposta entro la fine della legislatura;
  • ridurre del 30% l’IRPEF e abolire l’imposta per la metà più povera dei contribuenti;
  • rendere esenti da imposte redditi inferiori a 12.000 euro entro il 2015, e i redditi inferiori a 15.000 euro entro la fine della legislatura;
  • IVA al 21%;
  • l’IMU deve essere una tassa locale;
  • aumentare le detrazioni per redditi da lavoro autonomo, lavoro dipendente e pensione ed eliminare progressivamente quella per coniuge a carico.

M5S – Grillo

Il programma sul sito del M5S di Grillo non prevede una sezione specifica per il fisco e le tasse, quanto citato di seguito è stato quindi ricavato dalle dichiarazioni dello stesso Grillo in questa campagna elettorale. La pressione fiscale, che ha raggiunto quota 45,3%, va ridotta. Come? Secondo Grillo i soldi per rilanciare il Paese verranno:

  • dai 3 miliardi dei rimborsi elettorali;
  • dal miliardo dei contributi pubblici all’editoria, dai vitalizi e dai doppi incarichi;
  • dai 98 miliardi di evasione delle slot machine;
  • dai 2,2 miliardi della Tav;
  • abolizione dell’IMU sulla prima casa perché è incostituzionale;
  • reddito di cittadinanza per chi non ha reddito, per chi ha perso il lavoro, per gli esodati di 900/1000 euro al mese per tre anni.

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