Il 4 febbraio è scaduto il termine per la presentazione della Dichiarazione IMU (per approfondimenti Dichiarazione IMU: è scaduto il termine per la presentazione. Scattano le sanzioni), la tassa più discussa del Decreto Salva Italia e più abusata in questa campagna elettorale. Ora non è solo tempo di sanzioni per chi non ha provveduto a presentare la dichiarazione, è soprattutto il momento di fare due conti. Quanto ha incassato lo Stato con l’IMU? Ben 23,7 miliardi di euro nel 2012, 1,2 miliardi in più rispetto alle previsioni di settembre. Sono i dati forniti dal Ministero dell’Economia, che indicano un importo che il Premier Monti ha definito analogo a quello garantito dall’ICI nel 2007. Le stime per il prossimo biennio sono: 23 miliardi di euro per il 2013, 23,3 miliardi di euro per il 2014.
I dati del Ministero
I dati forniti dal Ministero hanno fotografato come l’IMU abbia influito sulle tasche dei contribuenti italiani:
- l’IMU è stata versata da 25,8 milioni di italiani (importo medio 918 euro);
- l’IMU sulla prima casa è stata versata da 17,8 milioni di italiani (importo medio 225 euro), che hanno garantito un gettito per lo Stato pari a 4 miliardi di euro. Le aliquote fissate dai Comuni sul totale dei 4 miliardi, hanno inciso per una cifra di 600 milioni di euro. Le addizionali più alte sono state registrate a Roma, Napoli, Torino e Genova. Sempre in riferimento alla prima casa, l’85% degli italiani ha pagato circa 400 euro per un gettito totale pari al 54% del totale; il 6,8% degli italiani ha pagato più di 600 euro per un gettito totale intorno al 30%; ¼ degli italiani hanno beneficiato delle detrazioni e sono stati esenti dal versamento dell’IMU;
- l’IMU versata sui fabbricati (non abitazione principale) è stata versata da 15,3 milioni di italiani (importo medio 736 euro) per un gettito complessivo di 17,9 miliardi di euro;
- l’IMU versata dalle imprese è stata versata da 700.000 soggetti (importo medio 9313 euro) per un gettito totale di 6,3 miliardi di euro.
La classifica
Ai fini dell’IMU, l’Italia si trova sopra la media Ocse, l’,5% del PIL, rispetto all’1,1% stabilito dall’Ocse. Tuttavia, la tassazione italiana sugli immobili è inferiore rispetto a Regno Unito (3,5%), Canada e Usa (circa il 3%) e Francia (2,5%). Fino al 2011, grazie all’abolizione dell’ICI, l’Italia era tra i paesi con la tassazione più bassa. Oggi registra importi più elevati rispetto alla Spagna (0,94%) e alla Germania (0,45%).
In generale gli importi più alti dell’IMU sono stati registrati in Comuni con attività produttive particolari o turistiche, che hanno versato, rispettivamente, oltre i 2.000 euro e oltre i 1.000 euro. In controtendenza, i Comuni meno tassati sono stati quelli che hanno versato meno di 100 euro, ovvero quei 1070 Comuni con meno di 5.000 abitanti.
Le imprese e le attività produttive hanno subito un rincaro straordinario pari al 154% e c’è il timore che possa aumentare qualora dopo le elezioni venga decisa l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, perché andrebbe ad esasperare ancor di più la tassazione per le categorie suddette. Vediamo nel dettaglio la situazione del 2012, chi ha pagato di più?
- gli albergatori con un importo medio di 11.429 euro complessivi;
- la grande distribuzione con un importo medio di 7.325 euro complessivi;
- i titolari di industrie con un importo medio di 5.786 euro complessivi;
- i piccoli imprenditori con un importo medio di 3.352 euro complessivi;
- i liberi professionisti con un importo medio di 1.835 euro complessivi;
- i commercianti con un importo medio di 894 euro complessivi;
- gli artigiani con un importo medio di 700 euro complessivi;
- le famiglie con un importo medio di 330 euro per la prima casa (più pertinenza) e 633 euro in media sulla seconda.
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