Costo del lavoro, Istat: un dipendente costa il doppio di quanto guadagna. Perché?

Stefania Manservigi

11 Febbraio 2015 - 09:09

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Il cuneo fiscale e contributivo risulta pari, in media, al 46,7%. Nel 2012 un lavoratore dipendente è costato in media 31 mila euro, ma ha guadagnato solo circa 16 mila.

Costo del lavoro, Istat: un dipendente costa il doppio di quanto guadagna. Perché?

Il costo del lavoro in Italia, problema riconosciuto anche in passato da diversi governi, è ad oggi ancora una questione aperta per il paese.
E’ quanto emerge dalle rilevazioni dell’Istat, i cui dati si riferiscono al 2012 non risultando quindi aggiornati sugli ultimi interventi legislativi in materia.


Cuneo fiscale e contributivo
Il cuneo fiscale e contributivo, ovvero la differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta percepita dal lavoratore, è pari, in media, al 46,7%.
I contributi sociali del datore di lavoro ammontano al 25,6 % e il restante 21,1% è a carico del lavoratore in termini di imposte e contributi.

Nel 2012, secondo l’Istat, il costo del lavoro dipendente per un datore di lavoro, calcolato al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è di 30.953 € l’anno.

Ma la retribuzione netta del lavoratore dipendente non supera i 16.000 € ed è quindi pari a poco più della metà rispetto al costo sostenuto dal datore di lavoro.

Numeri che delineano la difficoltà per un’impresa di investire sulla forza lavoro in un momento delicato per il paese.


Differenze tra Nord e Sud
Esistono delle differenze nel costo del lavoro tra diverse aree geografiche del paese. Le componenti del costo del lavoro sono più elevate al nord rispetto alle altre zone con una quota di retribuzione netta a disposizione del lavoratore che arriva a raggiungere il valore minimo del 52,4% nel Nord-ovest. 

Differenze sussistono anche per quanto riguarda l’ambito del prelievo fiscale a livello familiare; il carico fiscale risulta, infatti, essere mediamente più basso tra le famiglie del Mezzogiorno (16,3%) rispetto a quelle del Nord-est (19,9%), del Centro (20,1%) e del Nord-ovest (21%).

La differenza è dovuta al reddito più basso e al numero di familiari a carico più elevato nelle famiglie del Sud Italia.

Differenze di genere
Differenze possono essere rilevate anche tra lavoratori di genere differente, con le donne in una posizione di svantaggio.
Il costo del lavoro delle percettrici di reddito da lavoro dipendente è mediamente pari al 76% di quello dei dipendenti maschi e la retribuzione netta si attesta al 79% della retribuzione netta maschile.

Situazione dei redditi
L’Istat ha poi rilevato che nel 2012 «oltre la metà dei redditi lordi individuali (54%) è tra 10.001 e 30.000 € annui, il 25,8% è sotto i 10.001 e il 17,6% è tra 30.001 e 70.000. Solo il 2,4% supera i 70.000 €».

Un quarto degli italiani, quindi, ha un reddito inferiore ai 10.000 € annui.

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