Con la presentazione della dichiarazione dei redditi aumenta l’erogazione mensile della trattamento previdenziale. Vediamo attraverso un esempio pratico come e perché.
Il 730 può alzare l’importo della pensione. Sono molti i contribuenti che associano la presentazione della dichiarazione dei redditi con il dover pagare le imposte. Anche se è vero che la dichiarazione con 730 o modello Redditi serve ad effettuare un conguaglio fiscale, anche se è un adempimento obbligatorio e anche se si tratta di comunicare al Fisco le entrate avute, non sempre la trasmissione del modello fiscale comporta un pagamento. In alcuni casi il lavoratore o il pensionato, infatti, ha diritto a somme da ricevere a rimborso.
Prendiamo l’esempio della sola pensione: l’Inps quando eroga il pagamento mensile dell’importo applica già la ritenuta alla fonte dell’Irpef dovuta e il pensionato, di fatto, non riceve l’importo lordo, ma direttamente il netto del trattamento. L’istituto previdenziale, prevedendo il reddito annuo del pensionato, applica sulla pensione l’aliquota Irpef corrispondente allo scaglione di reddito, ma al tempo stesso calcola anche le detrazioni da pensione spettanti.
Nella maggior parte dei casi il pensionato che percepisce solo il reddito da pensione, si ritrova nella condizione di aver pagato per intero l’Irpef dovuta alla fine dell’anno. In alcuni casi, se ha sostenuto spese detraibili o deducibili, presentando la dichiarazione dei redditi, ha diritto anche al rimborso Irpef.
Il 730 può alzare l’importo della pensione
Per comprendere come il 730 può alzare l’importo della pensione è necessario capire tutti i meccanismi fiscali che si celano dietro il pagamento dell’Irpef.
Qualsiasi contribuente che produce un reddito (sia da pensione che da lavoro) su quelle somme deve versare l’Irpef. Se a erogare i trattamenti mensili è un datore di lavoro o un ente pensionistico che opera da sostituto di imposta, sulle somme mensili percepite è già trattenuta l’Irpef e calcolate le detrazioni spettanti per lavoro o pensione.
Supponiamo che un pensionato abbia diritto a una pensione lorda di 1.500 euro al mese e che abbia quello come unico reddito. L’Inps in partenza già è a conoscenza che il reddito complessivo annuo del pensionato è pari a 19.500 euro e tassa gli importi mensili, alla fonte, applicando l’aliquota Irpef del 23%.
Il pensionato sulla sua pensione è chiamato a versare 4.485 euro di Irpef, pari a 345 euro al mese considerando le 13 mensilità. Allo stesso tempo, però, sui redditi da pensione avrà diritto anche alle relative detrazioni che si calcolano nel seguente modo per i redditi che si collocano tra gli 8.500 euro e i 28.000 euro:
700 + [1255 x (28.000-reddito complessivo)/19500]
ovvero 700 + [1255 x (28.000-19.500)/19.500] che restituisce una detrazione pari a 1.247 euro l’anno corrispondenti a una detrazione di 124 euro mensili considerando le 12 mensilità (la detrazione non spetta sulla tredicesima, infatti).
Il nostro pensionato, quindi, deve sottrarre l’Irpef annuale alla sua pensione annua e poi aggiungere la detrazione spettante per calcolare il netto della propria pensione: 19.500 - 4.485 + 1.247 = 16.262 euro annui, pari a 1.250 euro mensili per 13 mensilità.
Come si alza l’importo della pensione?
La cosa che non tutti prendono in considerazione è che la capienza fiscale del pensionato è di 4.485 euro (ovvero l’Irpef che dovrebbe pagare). Già sottraendo le detrazioni da pensione, però, l’Irpef dovuta passa a 3.238 euro. Il pensionato, se effettua spese deducibili e detraibili, però, ha la possibilità di azzerare del tutto l’imposta dovuta andando così a percepire i 1.500 euro lordi come netti.
Per riuscirci il pensionato del nostro esempio dovrebbe avere spese detraibili che gli diano diritto a una detrazione pari o superiore a 3.238 euro. Supponiamo che il pensionato abbia sostenuto i seguenti oneri:
- paga il mutuo della casa ed ha diritto alla detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo per un importo limite di 4.000 euro (si parla di una detrazione massima di 760 euro);
- ha pagato il dentista per fare la dentiera nuova 6.200 euro; su questa cifra ha diritto a una detrazione al 19% (1.178 euro);
- paga annualmente una assicurazione sulla vita pari a 1.300 euro l’anno; gli spetta una detrazione al 19% su un tetto massimo di spesa di 1.291,14 euro (245 euro);
- ha effettuato lavori di manutenzione ordinaria in casa che gli danno diritto alla detrazione al 50% sulla spesa sostenuta di 30.000 euro; la detrazione si recupera in 10 quote annuali di pari importo e, di conseguenza ha diritto a una detrazione di 1.500 euro l’anno;
- ha 729 euro di spese sanitarie che, al netto della franchigia di 129,11 euro, gli danno diritto a una detrazione del 19% su 600 euro circa (114 euro).
Le detrazioni cui il pensionato ha diritto, solo presentando il 730 o il modello redditi, ammontano a 3.797 euro. Avendo un’Irpef residua di 3.238 euro con le detrazioni spettanti arriva a capienza fiscale e, di fatto, ha diritto a un rimborso di 3.238 euro sull’Irpef trattenuta sulla pensione. Proprio grazie al rimborso in questione la pensione netta sale da 1.250 euro mensili a 1.500 euro al mese perché il pensionato ha azzerato l’imposta (che ha già versato con le trattenute sulla pensione mensile) grazie alle detrazioni. Se non avesse presentato la dichiarazione dei redditi, però, questo rimborso non sarebbe spettato.
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