Le addizionali regionali sono le imposte sul reddito applicate dalla Regione in cui si risiede. La decisione di quanto l’Irpef regionale pesa è presa dal singolo ente locale. Dove si paga meno?
Non basta pagare l’Irpef, chiunque percepisca un reddito (con l’esclusione dei contribuenti forfettari) è tenuto a pagare anche le addizionali regionali e comunali all’Irpef. Si tratta di imposte locali gestite da Regioni e Comuni che possono decidere in autonomia l’aliquota da applicare entro determinati limiti. Capita, quindi, che chi risiede in una Regione paghi meno di chi vive in un’altra.
L’aliquota delle addizionali è molto bassa (supera di poco il 3% quella massima) e per questo si tende a minimizzare il peso di questa imposizione senza rendersi realmente conto di quanto la percentuale in questione possa incidere sullo stipendio o sulla pensione. Nel 2024 le addizionali hanno portato nelle casse delle Regioni un gettito pari a 15 miliardi di euro, giusto per farci un’idea della portata di questa tassa che pochi considerano.
Quanto si paga nelle diverse Regioni Italiane e dove le addizionali sono più alte?
Addizionali regionali, cosa sono e come funzionano?
Ogni mese il lavoratore in busta paga si vede sottrarre il pagamento per le addizionali regionali. Si tratta di una quota di imposte che varia in base alla Regione di residenza. L’aliquota base, al di sotto della quale non è possibile scendere, è pari all’1,23% del reddito complessivo. Ogni amministrazione poi è libera di applicare una soglia diversa, a patto che non superi l’aliquota del 3,33%.
Essendo l’addizionale frutto di una scelta autonoma della Regione, ci sono zone d’Italia in cui si paga di meno e altre in cui la tassazione che grava sulla busta paga è più alta. In alcune Regioni è prevista un’addizionale uguale per ogni fascia di reddito, in altre si sceglie di prevedere un’imposta diversa in base alla fascia di reddito del lavoratore (che solitamente colpisce più duramente chi guadagna di più).
Nelle buste paga del 2025, da gennaio a novembre, viene trattenuta mese per mese l’addizionale regionale relativa al 2024.
Addizionali regionali 2025
Le addizionali regionali deliberate nel 2025 avranno effetto sulla busta paga solo a partire dal 2026 (visto che si tratta di un’imposta che si versa l’anno successivo). Da tenere conto che per le addizionali regionali, il 2025 era l’anno in cui si sarebbe dovuto fare il salto dalle quattro alle tre aliquote, ma la maggior parte delle Regioni ha preferito mantenere i quattro scaglioni:
- fino a 15.000 euro;
- da 15.000 a 28.000 euro;
- da 28.000 a 50.000 euro;
- oltre i 50.000 euro.
Le Regioni che sono passate, invece, a tre fasce di reddito, come previsto dall’Irpef nazionale dal 2024, sono poche e nello specifico:
- provincia autonoma di Bolzano;
- Liguria;
- Abruzzo.
Ci sono, poi, le Regioni che hanno scelto la strada dell’aliquota unica come Sicilia, Sardegna, Calabria, Valle D’Aosta, Veneto e Basilicata.
Addizionali regionali, quanto si pagherà per il 2025?
Nella seguente tabella riassumiamo quelle che sono le addizionali regionali decise dalla singole Regioni per il 2025 (e che saranno applicate in busta paga a partire da gennaio 2026).
REGIONE | ALIQUOTA % | FASCIA DI REDDITO |
---|---|---|
LAZIO | 1.73 | fino a 15.000 euro |
LAZIO | 3.33 | oltre 15.000 euro |
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO | 1.23 | fino a 50.000 euro |
PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO | 1.73 | oltre 50000 euro |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | 1.23 | fino a 50.000 euro |
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO | 1.73 | oltre 50.000 euro |
SICILIA | 1.23 | Aliquota Unica |
PUGLIA | 1.33 | fino a 15.000 euro |
PUGLIA | 1.43 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
PUGLIA | 1.63 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
PUGLIA | 1.85 | oltre 50.000 euro |
SARDEGNA | 1.23 | Aliquota Unica |
CALABRIA | 1.73 | Aliquota Unica |
MOLISE | 1.73 | fino a 15.000 euro |
MOLISE | 1.93 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
MOLISE | 3.33 | oltre 28.000 euro |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 0.70 | fino a 15.000 euro |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 1.23 | oltre 15.000 euro |
LOMBARDIA | 1.23 | fino a 15.000 euro |
LOMBARDIA | 1.58 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
LOMBARDIA | 1.72 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
LOMBARDIA | 1.73 | oltre 50.000 euro |
LIGURIA | 1.23 | fino a 28.000 euro |
LIGURIA | 3.18 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
LIGURIA | 3.23 | oltre 50.000 euro |
MARCHE | 1.23 | fino a 15.000 euro |
MARCHE | 1.53 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
MARCHE | 1.70 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
MARCHE | 1.73 | oltre 50.000 euro |
UMBRIA | 1.73 | fino a 15.000 euro |
UMBRIA | 3.02 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
UMBRIA | 3.12 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
UMBRIA | 3.33 | oltre 50.000 euro |
VALLE D’AOSTA | 1.23 | Aliquota Unica |
PIEMONTE | 1.62 | fino a 15.000 euro |
PIEMONTE | 2.13 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
PIEMONTE | 2.75 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
PIEMONTE | 3.33 | oltre 50.000 euro |
ABRUZZO | 1.67 | fino a 28.000 euro |
ABRUZZO | 2.87 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
ABRUZZO | 3.33 | oltre 50.000 euro |
VENETO | 1.23 | Aliquota Unica |
EMILIA-ROMAGNA | 1.33 | fino a 15.000 euro |
EMILIA-ROMAGNA | 1.93 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
EMILIA-ROMAGNA | 2.93 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
EMILIA-ROMAGNA | 3.33 | oltre 50.000 euro |
TOSCANA | 1.42 | fino a 15.000 euro |
TOSCANA | 1.43 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
TOSCANA | 3.32 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
TOSCANA | 3.33 | oltre 50.000 euro |
BASILICATA | 1.23 | Aliquota Unica |
CAMPANIA | 1.73 | fino a 15.000 euro |
CAMPANIA | 2.96 | oltre 15.000 e fino a 28.000 euro |
CAMPANIA | 3.20 | oltre 28.000 e fino a 50.000 euro |
CAMPANIA | 3.33 | oltre 50.000 euro |
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