Busta paga dicembre più bassa se l’azienda commette questo errore

Nadia Pascale

24 Novembre 2025 - 14:28

Per i lavoratori a dicembre potrebbero esservi brutte notizie. L’azienda deve fare attenzione alla gestione della busta paga e dei fringe benefit già erogati.

Busta paga dicembre più bassa se l’azienda commette questo errore

Busta paga di dicembre più bassa se il datore di lavoro commette questo errore. Ecco a cosa deve fare attenzione l’azienda se non vuole danneggiare i dipendenti e i collaboratori.

Si avvicina il periodo natalizio e per le aziende è il momento di scegliere il regalo per i dipendenti. Nella maggior parte dei casi si tratta di cesti natalizi, ma non è detto che per i dipendenti questo sia un vero regalo perché può nascondere un’insidia. Per l’azienda il costo può essere elevato, soprattutto se i dipendenti sono numerosi e i regali sono particolarmente importanti, ma c’è il vantaggio della deduzione dei costi (tranne nel caso in cui si tratti di un’azienda che ha scelto il forfettario).
Per il lavoratore l’omaggio natalizio è sicuramente gradito perché aiuta a sentirsi parte del progetto, ma può nascondere qualche insidia legata proprio al valore del regalo.

Ecco quale errore non devono commettere le aziende per evitare tagli alla busta paga di dicembre.

Il cesto natalizio è tassato? Attenzione a questo errore delle aziende

L’articolo 51 comma 1 del Tuir prevede il principio di onnicomprensività del reddito, fissa un importante paletto “Il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro.

L’articolo 52 del Tuir estende la portata dell’articolo 51 anche ai titolari di reddito assimilato al lavoro dipendente.
Sempre l’articolo 51 del Tuir, al comma 3, prevede una esenzione dalla tassazione per i fringe benefit. La soglia è di 1.000 euro, aumentata a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Vuol dire che i “regali” fatti dal datore di lavoro ai lavoratori di importo fino a 1.000 euro (elevato a 2.000 euro per chi ha figli a carico) non concorrono alla formazione del reddito e quindi non sono tassati.

Ma cosa succede se nell’arco dell’anno di imposta i dipendenti hanno già ricevuto erogazioni sotto forma di fringe benefit e con il cesto natalizio la soglia viene superata? In questo caso per i lavoratori c’è una brutta sorpresa perché devono pagare le tasse anche sul cesto di Natale.
L’articolo 51 comma 3-bis del Tuir prevede che il benefit si consideri percepito nel momento in cui entra nella disponibilità del lavoratore, quindi per il cesto natalizio si tratta nel mese di dicembre.

A cosa deve fare attenzione il datore di lavoro quando regala il cesto di Natale?

Gli adempimenti fiscali spettano al datore di lavoro in quanto sostituto di imposta. Cosa vuol dire? Il datore di lavoro deve effettuare il calcolo dei fringe benefit già erogati al lavoratore e nel caso in cui gli stessi superino le soglie fissate per il 2025, cioè 1.000 euro per ogni lavoratore che aumentano a 2.000 euro in caso di figli a carico, deve sottoporre a tassazione il valore del cesto natalizio. L’aliquota Irpef minima naturalmente è al 23%.

Questo vuol dire che in effetti il lavoratore potrebbe ritrovarsi a “pagare” parte del proprio cesto natalizio. Ad esempio, se il cesto natalizio ha un valore di 100 euro, il lavoratore si ritrova a pagare 23 euro di tasse decurtate dalla busta paga. Se il lavoratore ha un reddito superiore a 28.000 euro la tassazione aumenta, si applica, infatti, l’aliquota del 35%. Sale al 43% in caso di reddito superiore a 50.000 euro.

Ricordiamo che tra i fringe benefit vi possono essere l’auto aziendale a uso promiscuo, i buoni carburante, l’eventuale ricarica auto elettrica, in alcuni limitati casi i buoni pasto. In applicazione della legge 207 del 2024 possono rientrare tra i fringe benefit anche il rimborso delle utenze domestiche per acqua, luce, gas, affitto e interessi per il mutuo.

Dal lato aziendale, i costi sostenuti per i cesti natalizi ai dipendenti rappresentano dei costi deducibili quindi l’importo pagato può essere dedotto e non concorre alla formazione della base imponibile per le imposte sul reddito. Per le aziende che operano in regime forfettario, i costi non sono deducibili analiticamente e quindi i cesti natalizi non determinano alcun cambiamento nel calcolo della base imponibile.

Vi potrebbe essere un’alternativa per il datore di lavoro, cioè acquistare i doni di natale a titolo personale, regalarli ai dipendenti e non portare in deduzione le spese sostenute.

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# Natale

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