Come sono tassati i regali di Natale?

Nadia Pascale

26 Novembre 2025 - 08:53

Attenzione ai regali di Natale, in alcuni casi potrebbero essere tassati. É questo il momento in cui le aziende distribuiscono regali a clienti e lavoratori, ma potrebbero esserci brutte sorprese.

Come sono tassati i regali di Natale?

Come sono tassati i regali di Natale? A cosa si deve fare attenzione quando si scelgono per far in modo che siano fiscalmente irrilevanti?

In questi giorni le aziende sono impegnate con i regali di Natale, gli stessi possono essere diretti ai clienti, spese di rappresentanza, e possono essere diretti ai dipendenti e collaboratori, ad esempio il classico cesto natalizio, ma dal punto di vista fiscale, come sono trattati i regali di Natale? Sono tassati in capo a chi li riceve? Come deve trattare fiscalmente i regali l’azienda? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

Come sono trattati fiscalmente i regali di Natale ai clienti?

Le aziende sono solite fare i regali natalizi rafforzare le relazioni, ad esempio una piccola carineria nei confronti dei clienti fa in modo che il rapporto si consolidi e ci sia una sorta di fidelizzazione. Rappresentano un’operazione di marketing e pubblicità in quanto migliorano l’immagine dell’azienda, infine, creano un ambiente di lavoro maggiormente piacevole e collaborativo. Il trattamento fiscale però cambia a seconda che si tratti di regali ai clienti o di regali ai lavoratori.

Regali di Natale o spese di rappresentanza: differenze fiscali

Iniziamo dai clienti. Nel regalo ai clienti il trattamento fiscale per l’azienda cambia in base al valore unitario del regalo. Se il valore non supera i 50 euro per ciascun regalo, la spesa è interamente deducibile ai fini delle imposte sui redditi e detraibile ai fini Iva (articolo 108, comma 2, Tuir). Se, invece, l’importo unitario, Iva compresa, supera i 50 euro, viene considerato spesa di rappresentanza ed è deducibile solo una quota, inoltre l’Iva non è detraibile.

Nel caso in cui il regalo sia composto da più prodotti, ad esempio il cesto natalizio, deve essere considerato non il valore di ogni singolo bene, ma il valore dell’intero complesso di beni, ad esempio si somma il prezzo della bottiglia di spumante, del panettone, della frutta secca e dei cioccolatini.

Limiti deducibilità spese di rappresentanza

Ricordiamo brevemente che la deducibilità delle spese di rappresentanza (regalo di valore superiore ai 50 euro) dipende dal fatturato dell’azienda.

  • fino a 10 milioni di euro: deducibilità 1,5% dei ricavi;
  • tra 10 milioni e 50 milioni di euro: deducibilità 0,6% dei ricavi;
  • oltre i 50 milioni di euro: deducibilità 0,4% dei ricavi.

Il limite è riferito all’anno di imposta e quindi devono essere considerati anche tutte le altre spese di rappresentanza cumulate.

Regali di Natale con beni autoprodotti: calcolo del valore

Come è calcolato il valore dei beni autoprodotti? L’azienda può scegliere di usare come regali natalizi beni prodotti da lei, ad esempio un’azienda che produce vini, può decidere di regalare una bottiglia di vino, ma in questo casi ai fini della determinazione del valore del bene (necessario per capire se rientra nelle spese di rappresentanza o nelle semplici regalie di valore inferiore a 50 euro) quale valore si assume?

In base a quanto previsto dalla normativa, si deve avere in considerazione il valore di mercato del bene e non il costo di produzione del bene.

Naturalmente la deducibilità è esclusa per le aziende che aderiscono al regime forfettario, in questo caso le spese, tra cui quelle di rappresentanza sono forfettariamente calcolate in base al coefficiente di redditività attribuito in base al codice Ateco.

Per chi riceve un regalo di Natale da un’azienda non c’è l’obbligo di dichiarazione.

Regali di Natale ai dipendenti, ecco quando sono tassati

Qual è il trattamento fiscale applicato nel caso in cui i regali di Natale siano diretti ai lavoratori? Cambia tutto, non siamo più nell’ambito delle spese di rappresentanza, siamo nell’ambito dei fringe benefit. Non si applica l’articolo 108 del Tuir, si applica l’articolo 51 che prevede il principio di onnicomprensività del reddito. La disciplina è la stessa dei fringe benefit.

Il comma 3 dell’articolo 51 stabilisce che non concorre a formare il reddito il valore dei beni e dei servizi prestati se il loro importo complessivo non supera i 258,23 euro a persona (per il triennio 2025-2027, con la Legge di Bilancio 2025, la soglia di esenzione rimane a 1.000 euro l’anno e aumenta a 2.000 euro per i soli lavoratori con figli fiscalmente a carico).

Cosa vuol dire? Se i dipendenti nell’arco dell’anno non hanno ricevuto fringe benefit, ad esempio buoni carburante, buoni spesa, auto aziendale a uso promiscuo…il regalo di Natale ricevuto (tranne il caso in cui il valore superi le soglie prima viste) non concorre a formare il reddito, non rientra in dichiarazione e non è tassato.

Se il lavoratore ha ricevuto altri fringe benefit, l’azienda deve calcolare il valore dei fringe benefit già elargiti e nel caso in cui con il regalo di Natale la soglia sia superata, deve tassarlo (in quanto sostituto di imposta). Ma attenzione, la normativa prevede che nel caso in cui il valore dei fringe benefit superi le soglie ora viste, concorre per intero alla formazione della base imponibile Irpef.

Si ricorda, inoltre, che i fringe benefit in ogni caso devono essere indicati in busta paga anche se esenti da tassazione.

Deducibilità regali di Natale ai dipendenti

Dal punto di vista dell’azienda trova applicazione l’articolo 95 del Tuir, il quale stabilisce che: “Le spese per prestazioni di lavoro dipendente deducibili nella determinazione del reddito di impresa comprendono anche quelle sostenute in denaro o in natura a titolo di liberalità a favore dei lavoratori.”

Ai fini Irap, la spesa per gli omaggi ai dipendenti, rientrando nei costi del personale, non concorre alla formazione della base imponibile dell’imposta.

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