Cedolare secca in scadenza per il versamento del saldo e del primo acconto. Chi deve pagare, quanto e novità per gli affitti brevi. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul pagamento.
Cedolare secca, la scadenza per il versamento del saldo 2024 e del primo acconto 2025 è fissata al 30 giugno 2025.
Il 30 giugno, oltre al pagamento delle imposte dovute per il conguaglio emerso dalla dichiarazione dei redditi, sono chiamati a versare anche coloro che hanno applicato il regime della cedolare secca sugli affitti.
Le regole generali non cambiano, ci sono novità importanti per i contratti di locazione breve per le quali si deve applicare la tassazione al 26%.
Per le scadenze e le modalità di versamento, la flat tax sugli affitti segue le stesse regole dell’Irpef:
- saldo 2024 e primo acconto 2025 devono essere versati entro il 30 giugno;
- il secondo acconto 2025, invece, si versa entro il 30 novembre.
Cedolare secca affitti brevi
Il 30 giugno è la prima scadenza in cui, per il versamento della cedolare secca, debutta la nuova aliquota per gli affitti brevi, in vigore dal 1° gennaio. La tassazione più elevata, al 26%, si applica a tutti gli immobili interessati dalla locazione breve, a eccezione di uno scelto dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.
Per calcolare l’importo effettivamente dovuto per la cedolare secca affitti brevi, quindi, è fondamentale presentare la dichiarazione dei redditi, poiché nel corso del 2025, per chi affitta tramite portali, l’aliquota applicata è stata sempre del 21%.
Dal saldo che si deve pagare entro il 30 giugno è necessario scomputare le somme già eventualmente versate (lo stesso vale anche con il primo acconto).
Cedolare secca in scadenza, quanto si paga?
La misura dell’acconto è pari al 100% dell’imposta versata nell’anno precedente (per il primo anno di esercizio non si versa nulla). Per l’acconto, in ogni caso, se l’anno precedente l’imposta ha superato i 51,65 euro:
- interamente il 30 novembre se l’importo non supera i 257,52 euro;
- in due rate, una il 30 giugno e una il 30 novembre, se l’importo è pari o superiore.
Nel caso l’acconto 2025 debba essere versato in due rate:
- la prima, quella da pagare entro il 30 giugno, deve essere di importo pari al 40% dell’acconto complessivo;
- la seconda, quella che si versa entro il 30 novembre, ha un importo pari al restante 60%.
Si ricorda che è possibile pagare saldo e primo acconto anche con un differimento di 30 giorni, entro il 30 luglio, applicando una maggiorazione dello 0,40%.
Si ricorda che anche la cedolare secca, così come l’Irpef, permette la rateizzazione del pagamento in un massimo di sette rate seguendo il calendario di seguito riportato:
- 30 giugno prima rata (senza interessi);
- 16 luglio seconda rata (con 0,18% di interessi);
- 20 agosto terza rata (con 0,51% di interessi);
- 16 settembre quarta rata (con 0,84% di interessi);
- 16 ottobre quinta rata (con 1,17% di interessi);
- 17 novembre sesta rata (con 1,50% di interessi);
- 16 dicembre settima rata (con 1,83% di interessi).
Per chi inizia a pagare entro il 30 luglio, con il differimento di 30 giorni, fermo restando che l’importo da rateizzare deve essere maggiorato dello 0,40%, la rateizzazione segue le seguenti scadenze:
- 30 luglio prima rata (senza interessi);
- 20 agosto seconda rata (con 0,18% di interessi);
- 16 settembre terza rata (con 0,51% di interessi);
- 16 ottobre quarta rata (con 0,84% di interessi);
- 17 novembre quinta rata (con 1,17% di interessi);
- 16 dicembre sesta rata (con 1,50% di interessi).
Cedolare secca, scadenza versamento
Il 30 giugno 2025 cade la scadenza per il versamento delle imposte sui redditi, e dunque è il termine ultimo anche per pagare il saldo e il primo acconto della cedolare secca.
Chi paga la cedolare secca? I contribuenti interessati sono dipendenti, pensionati, persone fisiche non titolari di partita Iva, collaboratori coordinati e continuativi, lavoratori occasionali, ma anche imprenditori artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio, lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita Iva iscritti o non iscritti in albi professionali.
Cedolare secca, come pagare
La cedolare secca si paga con modello F24, scegliendo una tra le seguenti modalità in via telematica:
- utilizzando i servizi “F24 web” o “F24 online” dell’Agenzia delle Entrate;
- attraverso i canali telematici Fisconline o Entratel;
- tramite l’home banking del proprio istituto di credito;
- con un intermediario abilitato.
I non titolari di partita IVA potranno effettuare il versamento con modello F24 cartaceo presso Banche, Poste Italiane e agenti della riscossione purché non utilizzino crediti tributari o contributivi in compensazione, oppure quando devono pagare F24 precompilati dall’ente impositore.
I codici tributo con cui compilare il modello F24 di giugno sono:
- 1840: Cedolare secca locazioni – Acconto prima rata;
- 1842: Cedolare secca locazioni – Saldo.
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