Detrazione bonus edilizi in dichiarazione dei redditi, chi rischia di perderla?

Patrizia Del Pidio

1 Luglio 2025 - 08:47

Chi rischia di perdere il bonus edilizio in dichiarazione dei redditi e cosa fare per non far venire meno la detrazione fiscale?

Detrazione bonus edilizi in dichiarazione dei redditi, chi rischia di perderla?

Le detrazioni da bonus edilizi in dichiarazione dei redditi possono anche venire meno, ma chi rischia di perderle? Si tratta di un beneficio fiscale che in casi specifici permette di recuperare anche la metà di quanto speso per la ristrutturazione dell’immobile, per interventi di miglioramento e di efficientamento energetico. Sui lavori effettuati nell’abitazione principale, infatti, la detrazione riconosciuta è pari al 50% su un importo limite di 96.000 che riconosce uno sconto sull’Irpef massimo che arriva a 48.000 euro da spalmare su dieci anni.

Non esiste solo il bonus ristrutturazione e negli anni passati molti cittadini hanno approfittato del superbonus al 110% che non aveva un limite massimo di spesa e che permetteva di detrarre una somma pari al 110% dell’onere sostenuto, quindi anche oltre l’importo effettivamente speso. Sicuramente fino al febbraio 2023 la maggior parte di coloro che sono ricorsi a questo bonus edilizio lo hanno fatto fruendo di sconto in fattura e cessione del credito, ma lo stop imposto ha portato come unica soluzione a portare in detrazione il beneficio.

Il problema della capienza fiscale nelle detrazioni dei bonus edilizi

Quando si intende fruire dei bonus edilizi il problema principale è rappresentato dalla capienza fiscale. Se non si paga abbastanza Irpef si rischia di perdere il beneficio. Torniamo all’esempio di partenza del bonus ristrutturazioni con il massimo della spesa detraibile. 48.000 euro di detrazioni da spalmare in un decennio comportano una detrazione di 4.800 euro l’anno.

Non sembra essere tantissimo, è vero, ma lo è se non si considera che normalmente un qualsiasi lavoratore dipendente ha diritto a detrazioni annue che già abbassano la sua capienza fiscale. Detrazioni da lavoro dipendente, quelle per figli ed eventuale coniuge a carico, detrazione degli interessi passivi del mutuo, quelle per le spese mediche, per le spese funebri, per le spese di istruzione e universitarie dei figli.

Le detrazioni e le deduzioni di imposta fiscali fruite ogni anno abbattono già in parte l’imposta dovuta e non è garantito che, una volta applicate, resti capienza fiscale sufficiente per usufruire anche delle detrazioni edilizie. Per questo motivo è sempre meglio fare bene i conti di quanta capienza fiscale resta sottratte le detrazioni abituali di cui si beneficia annualmente.

Chi rischia di perdere la detrazione fiscale dei bonus edilizi?

Quello che va considerato, in ogni caso, è che la capienza fiscale va conservata per tutta la durata dell’ammortamento delle detrazioni in questione. Se, quindi, le detrazioni del bonus ristrutturazione, ad esempio, si spalmano in un decennio, la capienza fiscale deve essere conservata per tutti e dieci gli anni in cui si ha diritto alle stesse.

Chi rischia di perdere le detrazioni una volta ottenute? Un cambio di reddito, un licenziamento, un pensionamento possono portare il contribuente a perdere del tutto o in parte le detrazioni spettanti. Con il diminuire del reddito, infatti, diminuisce anche l’Irpef pagata e con essa scende la capienza fiscale che permette di fruire delle detrazioni.

Supponiamo che un lavoratore sia licenziato e invece dello stipendio per un periodo percepisca la Naspi, quest’ultima ha un importo decisamente più basso rispetto allo stipendio e di conseguenza prevede anche un Irpef minore che consentirà di portare in detrazione meno spese. Quando si ha diritto a detrazioni pluriennali bisogna tenere conto anche delle variazioni di reddito che potrebbero intervenire nel corso degli anni: il rischio che si corre, infatti, è quello di andare a perdere parte del beneficio spettante.

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