Presentare quanto prima la dichiarazione dei redditi è conveniente se si vuole rateizzare l’importo da versare: se si ritarda nell’invio si avranno meno rate a disposizione.
Per chi ha la certezza che il modello 730/2025 sarà a debito è bene provvedere all’invio il prima possibile perché presentarlo a ridosso della scadenza metterà a disposizione meno rate per pagare.
Sapere di dover pagare l’Irpef a conguaglio deve essere il motivo per presentare il modello 730 prima possibile, rinviare l’invio, infatti, non permette di beneficiare del massimo numero di rate per il versamento delle imposte. Di conseguenza ogni rata avrà un importo più alto.
Nonostante il termine per l’invio del modello 730/2025 sia fissato al 30 settembre, va ricordato che, ogni anno, il termine ultimo per pagare l’Irpef dovuta è fissato al 30 giugno, ferma restando la possibilità di dilazionare il pagamento anche ratealmente fino a dicembre in un massimo di sette rate. Entro dicembre, però, indipendentemente da quando si invia la dichiarazione, l’Irpef dovuta deve essere versata per intero. Anche se si sceglie la rateazione: inviando dopo la fine di giugno il modello, di conseguenza, non si avranno più a disposizione sette rate, ma un numero minore.
Il termine mobile per le operazioni di conguaglio riguarda non solo i rimborsi Irpef, ma anche le trattenute dovute nel caso di modello 730 a debito.
Modello 730/2025 a debito: meno rate per chi lo invia a settembre
Così come per i rimborsi, anche nel caso di modello 730/2025 a debito è la data di invio a dettare i tempi:
- il lavoratore dipendente che invia la propria dichiarazione dei redditi entro settembre, si vedrà trattenere l’importo dovuto a titolo di Irpef a partire dalla retribuzione del mese successivo a quello di trasmissione;
- le trattenute sulle pensioni saranno invece effettuate dal secondo mese successivo a quello di ricezione, da parte dell’Ente che eroga il trattamento pensionistico, del prospetto di liquidazione.
Nello specifico, per quel che riguarda i lavoratori dipendenti - i quali solitamente subiscono la trattenuta del debito Irpef in busta paga - l’articolo 16-bis del decreto Fiscale 2020 stabilisce che:
“Le somme risultanti a debito dal prospetto di liquidazione sono trattenute sulla prima retribuzione utile e comunque sulla retribuzione di competenza del mese successivo a quello in cui il sostituto ha ricevuto il predetto prospetto di liquidazione e sono versate nel termine previsto per il versamento delle ritenute di acconto del dichiarante relative alle stesse retribuzioni.”
Bisognerà quindi valutare, caso per caso, se è possibile temporeggiare o se, anche in base alla somma a debito emersa dal 730, conviene affrettarsi per dilazionare il pagamento. Una valutazione importante soprattutto per chi deve restituire il trattamento integrativo indebitamente fruito nel corso del 2024.
Modello 730/2025 a debito: per la rateizzazione conta la data di invio della dichiarazione dei redditi
Appare quindi evidente che la data di invio della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate è fondamentale anche per la pianificazione fiscale del contribuente.
In linea generale e così come previsto anche per i titolari di partita IVA, il debito Irpef emerso dal modello 730/2025 deve essere versato entro il 30 giugno, ovvero 30 luglio 2025 con maggiorazione dello 0,40%.
L’Agenzia delle Entrate propone il seguente calendario di rateazione:
RATA | VERSAMENTO | INTERESSI % | VERSAMENTO (*) | |
1ª | 30 giugno | 30 luglio | ||
2ª | 16 luglio | 0,18 | 20 agosto | 0,18 |
3ª | 20 agosto | 0,51 | 16 settembre | 0,51 |
4ª | 16 settembre | 0,84 | 16 ottobre | 0,84 |
5ª | 16 ottobre | 1,17 | 18 novembre | 1,17 |
6ª | 17 novembre | 1,50 | 17 dicembre | 1,50 |
7ª | 16 dicembre | 1,83 |
(*) In questo caso l’importo da rateizzare deve essere preventivamente maggiorato dello 0,40 per cento
Si tratta, a ben vedere, di un calendario nuovo rispetto a quello ordinario previsto ormai da anni, che prevede una rata in più, quella di dicembre, e scadenze fissate alla metà di ogni mese (con l’eccezione della prima rata).
Per chi invia la dichiarazione dei redditi tardi si riduce lo spazio di rateizzazione del debito Irpef emerso dal modello 730. Un vantaggio momentaneo, al quale segue l’onere di una trattenuta più alta in busta paga, considerando il carattere definitivo del termine del 16 dicembre per completare il pagamento rateale.
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